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Esclusiva

Marzo 12 2020
Strega 2020, i dodici titoli che concorrono per la cinquina

Un grande ritorno, autori esperti e nomi nuovissimi: Melania Mazzucco annuncia i dodici semifinalisti dell’edizione del 2020 del Premio Strega

C’è una libreria sfocata dietro i ricci di Melania Mazzucco, presidente del Comitato direttivo della 74esima edizione del Premio Strega, che «con la leggerezza della Regina della giornata della brigata degli amici del Decameron» svela i dodici finalisti della più importante competizione letteraria italiana, promossa dalla fondazione Maria e Goffredo Bellonci con il Liquore Strega.

I dodici titoli non potevano essere incorniciati da nessun altro se non da Boccaccio, in questo tempo di pandemia, e riferiti rigorosamente da casa, attraverso un video, a differenza del programma iniziale che prevedeva lo svolgimento della Festa del libro, “Libri come”, all’Auditorium il 15 marzo, evento annullato a causa del coronavirus.

In pole position, come già si vociferava dal tempo delle candidature – 54 quest’anno, tre in meno rispetto al record assoluto, 57, della scorsa edizione – Gianrico Carofiglio con La misura del tempo, edito da Einaudi e presentato da Sabino Cassese e Sandro Veronesi con Il Colibrì, casa editrice La nave di Teseo, presentato dall’Accademia degli Scrausi. Entrambi già esperti camminatori della strada che porta al Premio: Veronesi lo vinse nel 2006 con Caos Calmo e Carofiglio sfiorò la vittoria nel 2012.

È vero che in più occasioni, negli ultimi anni, come ad esempio al momento dell’annuncio dei dodici dell’anno scorso, il presidente della Fondazione Bellonci Giovanni Solimine e anche il direttore Stefano Petrocchi hanno auspicato il ritorno allo Strega di chi aveva già vinto in passato, lamentando in alcuni casi l’acerbità degli scrittori italiani.

Va detto però che quest’anno Melania Mazzucco ha voluto sottolineare in una nota di accompagnamento all’annuncio che «la sorpresa principale di questa dozzina è forse la qualità degli autori nuovi […] Autori al primissimo libro o al secondo, con delle voci già perfettamente delineate, intonate, di grande spessore letterario e di grande tenuta nel costruire la narrazione».

A proposito di ritorni, la lista segna quello attesissimo di Feltrinelli, in polemica con le regole del premio, e quindi assente, dal 2016. Ed è un particolare ritorno perché il candidato è l’ex numero uno di Mondadori Gian Arturo Ferrari, con il suo debutto nel mondo del romanzo: Ragazzo italiano, uscito il 6 febbraio e proposto da Margaret Mazzantini.

Ferrari senza dubbio conosce molto bene tutte le insidie e le strategie della competizione. Non bisogna dimenticare infatti che da editore, negli anni al vertice della Mondadori, si è aggiudicato il premio moltissime volte, non senza far discutere per il dominio del suo gruppo; dominio fino al 2017 quasi incontrastato e che nel tempo ha portato a significative modifiche al regolamento, tra cui la possibilità di permettere a ogni “Amico della Domenica” di proporre liberamente un libro evitando il monopolio delle proposte degli editori.

Mondadori compare nella dozzina con Tutto chiede salvezza di Daniele Mencarelli, ma sarà dura lotta tra le case editrici e anche all’interno di esse, visto che già Einaudi si trova ad avere un altro solido finalista in Almarina di Valeria Parrella, proposto da Nicola Lagioia. La collana di Einaudi Stile Libero invece non ce l’ha fatta con Viola Ardone, autrice de Il treno dei bambini, e sono rimasti fuori anche altri due nomi importanti della casa editrice: Marcello Fois e Chiara Valerio.

Il gruppo Giunti competerà con due titoli Bompiani: La nuova stagione di Silvia Ballestra e Città sommersa di Marta Barone. Tra gli editori indipendenti medio-piccoli ci sarà Marsilio con Giuseppe Lupo, Breve storia del mio silenzio. A completare la dozzina: Alessio Forgione, Giovanissimi (NN); Remo Rapino, Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio (minimum fax); Gian Mario Villalta, L’apprendista (Sem), Jonathan Bazzi, Febbre (Fandango).

La prima votazione per scegliere la cinquina dei finalisti si terrà martedì 9 giugno presso la Camera di Commercio di Roma, nella Sala del Tempio di Adriano, a causa dei lavori di trasformazione della sede della Fondazione Bellonci in casa museo. Come da tradizione, invece, l’elezione del vincitore si svolgerà il 2 luglio al Ninfeo di Villa Giulia e verrà trasmessa in diretta su Rai 3.