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Esclusiva

Maggio 13 2020.
 
Ultimo aggiornamento: Maggio 30 2020
Le ricerche su Google ai tempi del Coronavirus

Gli argomenti più gettonati nelle ricerche online da quando siamo costretti in casa, regione per regione.

Il Covid-19 sta facendo cambiare non solo i comportamenti e le abitudini di vita delle persone, ma anche le ricerche degli utenti e la risposta dei motori di ricerca, Google in primis, a queste domande.

«L’impatto del virus sulla vita degli utenti si evidenzia e ripercuote anche a livello digitale. Il web è fonte di informazione primaria per gli utenti e per i tanti dubbi che hanno. Si tratta di informazioni utili anche dal punto di vista del marketing, perché evidenziano stati d’animo e necessità». Matteo Pogliani, esperto di Social Media e Comunicazione, e Digital Strategist di Open-Box, un’agenzia che aiuta enti privati e aziende a destreggiarsi nel variegato mondo del digitale, spiega quali sono i trends più popolari su Google in questi tempi di quarantena.

Dopo che il Covid-19 è stato classificato come emergenza globale dall’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) e da quando l’epidemia ha iniziato a diffondersi in Italia nel febbraio 2020, la preoccupazione degli italiani nei confronti del virus è aumentata in modo significativo. Da una ricerca condotta da Italiani.coop emerge che, nel complesso, l’argomento più cercato su Google a proposito del Covid è stato quello relativo ai sintomi della malattia, seguito da notizie riguardanti il virus e poi dai casi comparsi. Hanno destato invece poca attenzione la possibilità di un vaccino e la quarantena che, evidentemente, sembrano agli italiani o poco praticabili o già ben chiari.

L’alto tasso delle ricerche riguardanti i sintomi può trovare una spiegazione, forse, nella volontà degli italiani di proteggere se stessi e i propri cari dal rischio di contrarre il virus. Quel che è certo è che abbiamo passato molto tempo online alla ricerca di quelle risposte che la quarantena ci ha imposto. Di seguito possiamo osservare l’andamento delle ricerche del termine “sintomi” su Google. Il picco si è verificato proprio in corrispondenza del 23 febbraio, cioè nel weekend successivo alla diffusione dei primi casi di Covid in Italia.

«Le ricerche online degli utenti sono un indicatore importante per capire le tendenze e i comportamenti degli utenti in questa fase delicata e di emergenza. Possono essere fondamentali per tutti quei decision maker che devono prendere provvedimenti rapidi ed efficaci basandosi su un approccio realmente data driven» ha aggiunto Jacopo Paoletti, esperto di Marketing e Comunicazione, partner e Advisor in Quarzio e molte altre startup italiane, a proposito del fenomeno che ha visto le ricerche sui voli appiattirsi, al netto di alcuni picchi in corrispondenza dell’emanazione dei decreti che hanno piano piano condotto la nazione al completo lockdown, e che hanno visto parecchi studenti e lavoratori tornare alle proprie terre natie approfittando degli ultimi voli disponibili.

Di seguito possiamo osservare le parole più cercate dall’inizio dell’anno in Italia, riguardanti la diffusione del virus nel nostro Paese. Nei grafici, 100 indica la maggiore frequenza di ricerca in proporzione al totale delle ricerche.

Ricerche Google coronavirus

Coronavirus: la ricerca esplode dopo la diffusione dei primi casi in Italia, venerdì 21 febbraio. Il sabato e la domenica successivi l’attenzione è alle stelle.

Ricerche Google coronavirus

Amuchina: il boom di ricerche è successivo alla notizia del primo caso positivo in Italia, il 38enne di Codogno (Lodi), noto anche come “paziente 1”. Nel weekend del 22-23 febbraio schizzano anche le ricerche di amuchina fatta in casa, amuchina costo, amuchina ricetta.

Ricerche Google coronavirus

Smart working: in questo caso il picco si verifica intorno al 24-25 febbraio, in corrispondenza del decreto del presidente del consiglio dei ministri creato ad hoc per regolare le modalità di lavoro da remoto durante l’emergenza.

Ricerche Google coronavirus

Rimborso: la ricerca è partita quando l’epidemia è scoppiata in Italia e la gente ha deciso di non partire più. Trenitalia ha riconosciuto un rimborso per i biglietti acquistati fino al 23 febbraio «in caso di rinuncia al viaggio per coronavirus». Di seguito anche le compagnie aeree si sono adeguate.

Un motore di ricerca per gli scienziati

Google ha da poco lanciato anche un nuovo motore di ricerca a supporto della comunità scientifica. Si chiama Covid-19 Research Explorer ed è un servizio gratuito che consente di cercare gli articoli e le pubblicazioni di interesse a tema coronavirus. Sono più di 50mila gli studi messi a punto da scienziati e ricercatori di tutto il mondo nelle settimane di pandemia, e questo strumento può fornire un aiuto notevole a tutti gli esperti al lavoro nello sviluppo di nuove terapie e farmaci contro il virus.

Come riporta l’Ansa, il nuovo motore di ricerca usa la ricerca semantica che mira non solo a catturare le parole chiave, ma anche la rilevanza di una frase. Un elemento ancora più importante se si parla di ricerche mediche.

Quando l’utente pone una domanda iniziale la piattaforma restituisce una lista di documenti, ma anche frammenti del testo, in modo che ci si possa fare un’idea veloce del risultato della ricerca. La tecnologia di ricerca semantica utilizzata per questa piattaforma è basata su Bert, acronimo di Bidirectional Encoder Representations from Transformers, un sistema introdotto nel 2018 da Google nell’algoritmo del motore di ricerca che elabora le informazioni in una lingua naturale, cioè nel modo in cui parliamo comunemente. Il sistema funziona tramite una rete neurale artificiale, un modello al computer che imita il più possibile il funzionamento dei neuroni e il modo in cui comunicano e collaborano tra loro.