Attenzione! Questo articolo è stato scritto più di un anno fa!
!
Esclusiva

Giugno 30 2020.
 
Ultimo aggiornamento: Luglio 1 2020
“La mia libertà sacrificata per condannare gli Spada”

Federica Angeli commenta la condanna a Ottavio Spada. La sua testimonianza ha portato alla carcerazione di alcuni componenti dei clan

«Sono molto soddisfatta, significa che i magistrati mi hanno creduto in quanto il processo si reggeva sulla mia unica testimonianza, visto che quel giorno avevano abbassato tutti le tapparelle. La mia libertà è stata sacrificata per una giusta causa e ha avuto una condanna esemplare per il reato grave di cui si è macchiato». Così Federica Angeli, giornalista di Repubblica e docente del Master in Giornalismo e Comunicazione, commenta entusiasta a Zeta Luiss la condanna in primo grado a otto anni a Ottavio Spada, accusato di tentato duplice omicidio. «Io ho già “scontato” sette anni sotto scorta e lui ora ne deve scontare otto in carcere».

La cronista è stata l’unica testimone oculare del conflitto a fuoco avvenuto il 17 luglio 2013 a Ostia, che l’ha portata a vivere sotto scorta. I giudici hanno condannato anche gli altri esponenti dei clan presenti quella notte: il boss Carmine Spada a tre anni per lesioni e rissa aggravata, e poi i due componenti della famiglia Triassi, Fabio di Francesco e Marco Esposito, detto “il barboncino”, a tre anni.

Federica Angeli anche se soddisfatta è consapevole che per lei: «saranno giorni abbastanza delicati. Ora bisognerà vedere quanto gli Spada si arrabbieranno per questa condanna».

Vedi anche: intervista esclusiva a Federica Angeli nel nostro Tg