Il generale NATO, Roger L. Cloutier, è stato catturato a Mariupol mentre era impegnato nei combattimenti nella città di Azov, in Ucraina, accerchiata dai russi. La sua cattura dimostra come l’Occidente sia coinvolto direttamente nel conflitto e offre a Putin una carta di scambio da utilizzare contro gli Stati Uniti. Il Pentagono, infatti, ha cercato di contattare Putin per trattare con il presidente russo la liberazione di Cloutier. Questa notizia è in realtà una fake news propagandata da Mosca e insieme ad altre tre, è arrivata in Italia tramite social e siti di (dis) informazione.
Queste storie false, con sfumature diverse, hanno un loro ciclo vitale all’interno dei siti e delle numerose piattaforme online. Dalla loro circolazione in rete si può capire come si sono propagate e quello che è il loro impatto sugli utenti che ci entrano a contatto.
È quello che analizza il nuovo report di IDMO, a cura di Tim Data Room, che si è concentrato su come e quante notizie false sono arrivate in Italia. Utilizzando strumenti di social listening, sono state individuate e isolate le conversazioni online sulla diffusione delle fake news in analisi solo sul territorio italiano.
Sono sette le fake news scelte da TIM sulle quali è incentrato il report. Di queste solo quattro hanno trovato una vita digitale in Italia: la cattura del comandante NATO Roger Cloutier da parte delle forze russe in Ucraina, le forze ucraine di natura nazista, la propaganda di guerra pro-ucraina affiancata alla propaganda russa e i media occidentali che trasmettono notizie e immagini false sulla guerra.
Prendendo in analisi solo queste quattro fake news le conversazioni generate in rete sono state 1.900 e la loro diffusione è avvenuta per il 95% su Twitter mentre blog e siti di informazione online arrivano solo 2%. Il restante 1% da altre fonti.
La notizia che ha creato maggior traffico è quella relativa alle presunte forze naziste che popolerebbero l’esercito ucraino. Fake news apparsa in 1.100 conversazioni online. Al secondo posto si posiziona la falsa notizia della cattura di Roger Cloutier, con 824 conversazioni, mentre quelle relative alla propaganda di guerra ucraina e ai media occidentali hanno avuto una diffusione minore.
Nonostante non sia la prima per diffusione, la fake news sulla cattura di Roger Cloutier è la più interessante da analizzare se si considera il suo ciclo vitale online. La notizia era stata diffusa il 5 aprile e non aveva generato una grande attenzione da parte del pubblico.
La sua smentita era arrivata solo il 20 aprile. Dopo quasi un mese, però, la notizia è stata rilanciata come si può notare anche dalla virality map allegata al report.
È utile anche capire quanto tempo queste fake news hanno impiegato per essere smentite. Le quattro notizie hanno impiegato in media poco meno di 20 giorni per essere smentite.
Un altro aspetto analizzato nel report è la reazione degli utenti a queste notizie false. Solo il 10% degli utenti impiega del tempo a smentirle, mentre il 90% commenta, alimenta e ci crede.
La platea di follower a disposizione di chi smentisce le notizie è però 3 volte superiore a quella di chi alimenta il traffico di queste notizie.
L’analisi della Influencer Social Network (INA) si basa sul presupposto che ogni persona sui social si relaziona con gli altri e questa interazione plasma e modifica il comportamento di entrambi.
Questo dà un punto di vista di come la società viene vista e studiata come rete di relazioni più o meno estese o strutturate. Prendendo come esempio sempre le quattro fake news arrivate in Italia, si vede come la community più forte sia quella legata alla notizia di cattura del generale Cloutier.