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Esclusiva

Gennaio 31 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Febbraio 6 2023
L’Estonia non vuole abolire il diritto internazionale sulla guerra

Sono false le dichiarazioni attribuite al Ministro della Difesa estone, che non ha mai chiesto alle Nazioni Unite di rivedere il diritto bellico

L’Estonia non vuole abolire il diritto internazionale sulla guerra

Notizia: L’Estonia chiede l’abolizione delle regole di guerra internazionali

Fonte: Maurizio Blondet. L’Estonia chiede l’abolizione delle regole di guerra internazionali. Su maurizioblondet.it. Ultimo accesso gennaio 2023

La notizia riportata

Il 27 gennaio 2023, il sito maurizioblondet.it (da qui MB) ha sostenuto che il governo dell’Estonia abbia formalmente richiesto alle Nazioni Unite (ONU) l’abolizione delle regole del diritto internazionale relative alla guerra. La notizia si basa su delle dichiarazioni attribuite ad Hanno Pevkur, ministro della Difesa estone. Secondo quanto Zeta ha potuto verificare, però, queste dichiarazioni sono state inventate.

Nella fake news, MB sostiene che Pevkur abbia affermato che «l’impossibilità di usare armi vietate da una convenzione internazionale limita significativamente le capacità dell’esercito ucraino. Riteniamo che l’Assemblea Generale dell’ONU e in particolare per l’Ucraina, debba riconsiderare le regole di guerra e abrogare le convenzioni che vietano l’uso di alcuni tipi di munizioni, grazie alle quali la parte ucraina potrà cambiare la propria posizione sul fronte». Nel testo non si cita alcuna fonte.

Il debunking della notizia

La frase precedente non è mai stata pronunciata da Pevkur, né da alcun membro del governo estone. Lo ha confermato a Zeta l’ambasciata estone in Italia che, dopo aver comunicato con la sede centrale del Ministero degli Esteri a Tallinn, ha potuto comprovare che queste dichiarazioni siano state inventate. Dunque, l’Estonia non ha richiesto in alcun modo «l’abolizione delle regole di guerra internazionali», come millanta il titolo dell’articolo.

Non è l’unica fake news riportata nel testo. Citiamo il passaggio successivo: «Il politico ha richiamato l’attenzione, in particolare, sulla possibilità che l’Ucraina utilizzi munizioni a grappolo, mine antiuomo, munizioni espansive (che tendono a detonare o quando entrano nel corpo umano) e napalm». Anche qui la maggior parte delle informazioni non trovano riscontro.

Di tutte le armi menzionate, l’Estonia sta valutando di inviare all’Ucraina solo le munizioni a grappolo. Come riportato da ERR.ee, Pevkur ha detto che l’Estonia cercherà «di ottenere i vari permessi di cui abbiamo bisogno» per condividere tale tipo di artiglieria con l’Ucraina. Nello specifico, l’Estonia dovrà chiedere il via libera alla Germania, Paese di produzione delle munizioni. «Poi potremmo commentare più nello specifico cosa abbiamo dato all’Ucraina e cosa no», ha aggiunto.

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L’utilizzo delle munizioni a grappolo è comunque un tema controverso. Sono 110 i Paesi che hanno ratificato la Convenzione delle Munizioni a Grappolo per abolirne utilizzo, vendita e produzione. Estonia, Russia e Ucraina, però, non sono fra i firmatari, così come non lo sono Paesi come Cina, Stati Uniti, India e Brasile. L’utilizzo delle munizioni a grappolo, inoltre, è stato attribuito a entrambe le parti nel conflitto.

In conclusione, le informazioni riportate non sono solo in gran parte false, ma anche decontestualizzate. L’Estonia, infatti, sta valutando l’invio di armi nel rispetto delle regole prescritte da convenzioni e diritto internazionali.