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Esclusiva

Febbraio 7 2023
L’automobile di terza generazione rivoluziona la Formula E

Le nuove monoposto ecologiche e silenziose corrono a 322 Km/h

Un inizio lento per il campionato di Formula E 2023, che il 14 gennaio ha inaugurato la competizione annuale a Città del Messico. Erano grandi le aspettative sul ritorno in pista, dopo diversi anni, di Maserati. Ma l’italiana non ha saputo mantenere le promesse sussurrate nella prova di Valencia.
La grande novità che ha rivoluzionato la gara, nonostante l’assenza di virtuosismi da parte dei piloti, è la nuova Gen3, la monoposto di terza generazione che a Città del Messico ha messo per la prima volta le quattro ruote sulla pista.

Gen3 è la nuova macchina a disposizione dei piloti e dei Team che ha innovato la competizione. Una vettura che non ha nulla a che vedere con la Gen2, la monoposto uscente, in gara lo scorso anno. Peccato per la fragilità del veicolo che ha costretto i piloti a rimanere prudenti per sperimentare la macchina. “È completamente nuova, dal telaio alle gomme. L’elettronica è diversa rispetto al modello precedente, a partire dal motore anteriore che sfrutta l’energia prodotta dalla stessa macchina durante la frenata. Non c’è da stupirsi se i piloti sono stati cauti per studiare la nuova vettura”. Marcelo Padin, giornalista esperto di Formula E, era in Messico e ha assistito alla gara del 14 gennaio senza, però, rimanere estasiato dalle prodezze dei piloti. “La gara è stata un po’ noiosa rispetto agli standard della Formula E.”

Anche il ritorno di Maserati sulla pista non è stato brillante come ci si aspettava.
Il Team, nelle prove generali svolte a Valencia – in cui debuttava in pubblico – aveva fatto sperare in un ingresso scintillante, arrivando sempre secondi o terzi in diverse sessioni. Nella realtà del Messico, però, Edoardo Mortara, primo pilota del team Maserati, “si è ritirato dopo l’incidente. È andato lungo contro le barriere” e il suo compagno Maximilian Günther si è classificato undicesimo.

La nuova macchina anche se è la causa della parsimonia dei piloti, ha innovato completamente la Formula E che, secondo Padin, “non ha nulla a che vedere con la Formula 1. Non cambiano solo le modalità con cui vengono alimentate le macchine, ma anche i motori e le gomme sono completamente diversi: in Formula 1 gli pneumatici sono di diversi tipi e si possono cambiare, mentre in Formula E si usa un’unica tipologia e non c’è cambio di gomma in gara.”
La Gen 3 è una macchina più leggera, 60 kg in meno rispetto alla Gen 2, ma è anche molto più potente: le monoposto sono in grado di raggiungere una velocità di 322 km/h contro i 280Km/h della generazione precedente. Inoltre è dotata di un motore anteriore che viene utilizzato come generatore di energia mentre la macchina è in fase di frenata. Questa novità ha cambiato la durata della competizione. Mentre prima le gare di Formula E erano a tempo, 45 minuti più un giro – in cui andava dosata l’energia restante – da quest’anno, grazie al nuovo motore, il traguardo si raggiunge dopo 36 giri più cinque, aggiunti per il regime di safety car.
Dopo Città del Messico, la seconda tappa del campionato si correrà a Diriyah, un circuito in Arabia Saudita fra i più tecnici nel calendario 2023 sia per i cambi di direzione in successione rapida con scollinamenti , sia per l’ambiente desertico. Il vento trascina in pista la sabbia compromettendo l’aderenza dell’asfalto. I nuovi pneumatici Hankook sono disegnati con una mescola dura che già a Città del Messico ha messo in luce la difficoltà di controllare le vetture che, pur essendo più potenti di quelle di seconda generazione, hanno meno presa sull’asfalto. In un circuito complesso come quello saudita sarà il pilota che possiede più confidenza con la vettura ad avere la meglio sugli altri essendo il percorso più complesso della competizione e tecnicamente più difficile.

 La Formula E nasce dall’idea di una competizione automobilistica sostenibile in tutto: dalla costruzione al consumo delle macchine, dai team all’organizzazione. L’attenzione all’ambiente non si evince solo dalla sostituzione del combustibile fossile con l’energia elettrica nell’alimentazione delle monoposto. Anche le modalità di lavoro dei team e i materiali impiegati nell’assemblaggio di automobili si dirigono ad alta velocità verso gare poco inquinanti e silenziose. “La principale caratteristica che differenzia la FE dalla F1 è l’attenzione all’utilizzo di energie pulite e rinnovabili per azzerare l’impatto ambientale delle gare in ogni aspetto della competizione”. Non mancano, infine, i riconoscimenti ai team virtuosi che utilizzano materiali ecologici e che lavorano in modo sostenibile.

I piloti in gara sono 22, due per ogni team. Nonostante il crescente interesse nei confronti della tutela dell’ambiente, gli organizzatori non sono riusciti a catturare l’attenzione di 12 squadre disposte a mettersi in gara. Il Comune di Roma, che ha un contratto con la Formula E fino al 2025, vedrà sfrecciare le silenziose monoposto nel circuito cittadino dell’Eur in un doppio appuntamento nel weekend del 15/16 luglio 2023.