Aveva i capelli ricci e neri la ragazzina di 14 anni il cui corpo è stato recuperato nelle acque di Steccato di Cutro nel pomeriggio del 27 febbraio. Lei è solo l’ultima vittima trovata dopo il naufragio avvenuto all’alba del 26 febbraio nel mare di Crotone. Ad ora le vittime sono 64, ma le ricerche dei dispersi stanno continuando. Dalla ricostruzione delle testimonianze dei circa 80 sopravvissuti sembra che sul barcone ci fossero all’incirca 200 persone. L’imbarcazione partita dal porto di Izmir, in Turchia, trasportava migranti provenienti per lo più da Iran, Afghanistan e Siria.
È ancora poco chiara la dinamica che ha portato a questa strage, che arriva a distanza di dieci anni dalla morte di 368 migranti al largo di Lampedusa. Mentre le istituzioni acclamano come colpevoli chi permette a queste persone di scappare e chiedono un intervento dell’Unione europea, le Ong accusano le nuove politiche adottate dal governo Meloni, rintracciando come principale colpevole il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi.
Abbiamo ricostruito le politiche adottate nei confronti della cosiddetta “questione migranti” dalla salita del nuovo governo attraverso dati e grafici.
Dai dati analizzati in questo grafico è evidente come nel corso degli ultimi anni (2021, 2022 e 2023 fino al 22 febbraio) il numero di arrivi sia aumentato. Infatti, se nel corso del 2021 sono arrivati un totale di 67.477 migranti in totale (un numero sicuramente basso anche a causa delle restrizioni dovute alla pandemia), l’anno successivo gli arrivi siano quasi raddoppiati, arrivando a toccare la cifra di 105.129. È utile notare anche come gli sbarchi non siano diminuiti in maniera consistente dall’insediamento del governo Meloni, che ha da sempre dichiarato l’obiettivo di fermare le partenze e gli arrivi. Nei primi mesi del 2023, infatti, c’è stato un incremento degli arrivi rispetto agli stessi mesi dei due anni precedenti presi in considerazione.
Questa mappa rappresenta le regioni italiane maggiormente interessate dagli sbarchi di migranti nei primi due mesi del 2023, prima fra tutte c’è la Sicilia con 10.297 persone sbarcate nei suoi porti. È importante notare come, in questi primi due mesi dell’anno, le regioni coinvolte nella diretta accoglienza dei migranti non sono più soltanto quelle del Sud Italia, ma ci sono anche Marche, Toscana e Liguria che prima d’ora non erano mai state indicate come porti sicuri di sbarco. Questa è una diretta conseguenza delle politiche messe in atto dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che puntano ad una redistribuzione più adeguata degli sbarchi, in modo da sollevare il meridione da tutte le responsabilità di una prima accoglienza.
Dall’insediamento del nuovo governo, i migranti arrivati in Italia sono stati in maggioranza di origine libica (56.217 nel 2022 e 4.361 nel 2023), seguiti da migranti tunisini (33.106 nel 2022 e 6.972 nel 2023) e migranti provenienti dalla Turchia (16.658 nel 2022 e 614 nel 2023).
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