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Esclusiva

Giugno 8 2023
Una Cinquina quasi tutta al femminile

I cinque libri finalisti della 77esima edizione del Premio Strega, la manifestazione letteraria più attesa dell’anno dai lettori italiani

Mercoledì 7 giugno è arrivato il momento che tutti gli amanti del fruscio delle pagine che scorrono e del profumo della carta: l’annuncio della Cinquina del Premio Strega 2023.

Dove non mi hai portata – Maria Grazia Calandrone

«Con lo stato d’animo radioattivo di chi sente di compiere un dovere rimandato per decenni, vengo con te dove non mi hai portata: nella morte». Un viaggio indietro nel tempo, una ricerca spasmodica della propria identità, un’indagine minuziosa dei fatti, uno studio profondo delle ragioni, un’indagine necessaria della verità. Questo è ciò che Maria Grazia Calandrone racconta, mettendo con urgenza e dolore inchiostro nero su pagine bianche che ha la necessità di riempire, nel suo libro autobiografico Dove non mi hai portata. L’autrice, abbandonata a qualche mese nel parco di Villa Borghese, ripercorre la vita di Lucia, sua madre, con dolcezza e attenzione, cercando di arrivare alla radice di ciò da cui la sua vita è iniziata: un abbandono. Un libro che vuole essere un dono per sé stessa e soprattutto per quella madre che le ha dato la vita e poco dopo le ha fatto conoscere la morte.

Rubare la notte – Romana Petri 

«Vorrei scrivere un libro e illustrarlo con i miei disegni. E vorrei che il protagonista fosse un bambino che mi somiglia, un po’ quello che voi chiamavate Re Sole». Di Antoine de Saint-Exupéry si sa solo che fosse un aviatore, e che scomparve nel cielo durante la Seconda Guerra Mondiale. Tonio, è come lo chiamava la mamma: un fanciullo biondo con il naso all’insù, la cui unica colpa è l’esser sempre rimasto bambino. Incapace di strapparsi dall’alveo della mamma, troppo buono per vivere in un mondo che finge di dimenticare l’infanzia, Tonio non può proprio crescere. È con delicatezza che Romana Petri rende omaggio a Saint-Exupéry, sconosciuto autore del Principe più noto della letteratura. Professione aviatore, poi letterato, impossibile scindere queste due anime: è nel cielo che Tonio compone e reinventa il sé bambino. Petri si inserisce nella sua vita con grazia, ricostruendone le tappe attraverso il suo io, ed estranea alla forma della biografia tradizionale. Rubare la notte è una narrazione ricca di dolcezza, perfetta nella leggiadria con cui dipana i suoi pensieri. Saint-Exupéry lo avrebbe amato.  

La traversata notturna – Andrea Canobbio

“La traversata notturna” è un romanzo che scava nella storia di una famiglia complessa, in cui i legami di sangue si intrecciano con quelli di affetto, di colpa, di segreto. Il protagonista è un figlio che cerca di capire il mistero della depressione ermetica che ha colpito il padre, segnando la vita di tutta la famiglia. Per farlo, si serve di una raccolta di lettere d’amore e alcune vecchie agende, che gli permettono di ricostruire i luoghi e i momenti più significativi dell’esistenza dei suo genitori. Torino è più di uno sfondo, nella sua toponomastica l’autore si immerge come in una mappa nella quale rintracciare tutto il dimenticato della propria storia familiare. Un viaggio metaforico che scava nelle profondità della memoria e ne riemerge di fronte alla promessa di un perdono. Un romanzo un grande dolore e il tentativo lungo tutta una vita di comprenderlo, usando la città come forma narrativa. Un viaggio tra le dinamiche familiari, i conflitti generazionali, le sfide dell’amore. È una storia che parla del travaglio del perdono, di accettazione e di rinascita.

Come d’aria – Ada D’Adamo

Un memoir potente che vede il corpo, come protagonista. Nel linguaggio del corpo, i gesti superano il valore delle parole. Così Ada stabilisce un legame con la figlia che non parla, non cammina e vede poco. Sono i corpi a dialogare tra di loro e, quando, si uniscono, le fragilità si incontrano, azzerandosi. Il corpo, l’autrice lo tratta come un essere umano. È il collante tra la malattia e la passione per la danza di Ada che è costretta a rivalutare, quando le sue articolazioni non la sostengono più, a causa del tumore. Con maestria ed eleganza, d’Adamo comunica con il lettore che, fuori dai dialoghi della madre con la figlia, si scopre dentro, coinvolto e teso a rispondere con «un grazie collettivo, un’espressione di gratitudine – dice Loretta Santini, direttrice editoriale. «Una lettrice mi ha confidato che, dopo aver letto il libro, è andata a farsi un controllo e ha scoperto di avere un piccolo tumore allo stato iniziale. Si è salvata».

Mi limitavo ad amare te Rossella Postorino
Le due guerre, quella di ieri e quella che infuria oggi in Ucraina, sono piani che si sovrappongono, si confondono nella storia raccontata da Rosella Postorino per Feltrinelli. Il libro, favorito per la vittoria, prende il titolo da un verso del poeta bosniaco Izet Sarajilic, rimasto a Sarajevo durante l’infuriare del conflitto. La storia è quella di Nadia e Omar, due bambini che abitano Sarajevo nella primavera del 1992 e che poi attraverseranno in autobus il conflitto per arrivare in Italia e salvarsi, a un prezzo altissimo. “Si esiste interi solo prima di nascere”. Attraverso il racconto dell’infanzia di Nadia e Omar, ognuno può guardarsi dentro e comprendere i dolori, grandi e piccoli, della propria. “Nessuna infanzia è spensierata, ciascuno di noi porta con sé le sue ferite, ma anche quando ogni certezza sembra venire meno, possiamo trovare un punto fermo attorno al quale far girare tutto il resto”.

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