Esclusiva

Febbraio 7 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Febbraio 8 2024
La disinformazione al centro del dibattito a Strasburgo

Al Parlamento europeo si discute di disinformazione e incitamento all’odio online, argomento cruciale in vista delle elezioni europee di giugno 2024

Una lunga discussione sulla disinformazione e sull’incitamento all’odio online accende il dibattito durante la terza giornata di plenaria nel Parlamento europeo di Strasburgo.

Le misure adottate contro questi fenomeni sono contenute nel Digital Service Act (Dsa), pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 27 ottobre 2022. A partire dal prossimo 17 febbraio, gli Stati membri dell’Unione europea sono chiamati a nominare i coordinatori dei servizi digitali per garantire il rispetto delle norme concordate.

Le fake news, la misinformazione, le narrazioni parziali o manipolate rappresentano un grande problema soprattutto alla vigilia delle elezioni europee del 9 giugno di quest’anno. 

Solo due settimane fa, in Germania, le autorità hanno scoperto una vasta campagna di disinformazione pro-Russia sostenuta su X da 50.000 account falsi, che miravano a disincentivare gli aiuti per i cittadini ucraini. 

Durante la seduta le onorevoli Alexandra Geese e Kim van Sparrentak citano l’episodio tedesco con un’analisi dei modelli di business adottati dalle principali piattaforme: «I loro introiti provengono soprattutto dalla pubblicità e dal tempo speso dagli utenti sui loro siti. Ciò che attira i fruitori è la rabbia e l’odio. L’algoritmo percepisce che le notizie false vengono diffuse molto più velocemente». Sparrentak continua: «Le narrative distorte sono la conseguenza di algoritmi molto personalizzati che fanno sentire emozioni forti. È qui che le big tech stringono la mano all’estrema destra sulle politiche misogine e anti-queer».

Negli anni, gli effetti della disinformazione sono stati molteplici sia durante l’epidemia del Covid, sia con i conflitti in corso, come ricorda la socialdemocratica Hèlene Fritzon che sottolinea l’importanza politica e sociale del rispetto delle norme del Dsa: «Per me è un obbligo intervenire sul tema. Dobbiamo lottare contro le fake news e con l’AI utilizzata per diffondere disinformazione. I media liberi devono preparare i bambini a questa nuova realtà e bisogna occuparsene seriamente. Come politici abbiamo una responsabilità particolare, dobbiamo agire in modo che la politica possa essere quello che deve essere. Dobbiamo incentivare i lettori a restare informati su internet». 

Piattaforme come Facebook, Instagram e X sono fonte di notizie per la popolazione dell’Ue. Secondo uno studio del Parlamento europeo, il 72% degli intervistati afferma di aver letto o sentito notizie riguardo l’Unione attraverso il web, ma non mancano le risposte di chi vede nel controllo delle informazioni una forma di censura contro la democrazia. L’europarlamentare belga Filip de Man paragona i nuovi sistemi di monitoraggio alla Pravda dell’URSS (quotidiano russo fondato nel 1912), mentre il francese Jean-Lin Lacapelle parla di controllo delle emozioni: «L’odio non può essere criminalizzato, così come non può esserlo l’amore».

L’incitamento all’odio sul web ha ripercussioni reali. Sono tantissime le persone che assumono comportamenti autolesionisti o sono portate al suicidio. La politica irlandese Frances Fitzgerald interviene in merito all’argomento citando la legge Coco, emanata dopo il suicidio della giovane irlandese Nicole Fox, a seguito di cyberbullismo: «La diffusione di questo fenomeno è un problema politico. Dopo la morte di Nicole e l’attività della madre, adesso abbiamo una legge. Il Dsa va rispettato».

Sullo stesso tema, l’eurodeputato polacco Witold Pahl ricorda il sindaco di Danzica Pawel Adamowicz, assassinato durante un evento benefico nel 2019 per i suoi ideali in opposizione alle politiche di destra.

Il 2024 è un anno fondamentale per la politica europea. Il Commissario incaricato per il digitale, Thierry Breton, afferma: «La metà della popolazione mondiale rinnoverà i dirigenti di più di cinquanta paesi nel mondo. Siamo solo a qualche mese dalle europee. Questi appuntamenti elettorali si terranno in un contesto difficile dopo la pandemia, lo scoppio delle guerre e l’instabilità geopolitica. Ci sono tentativi di destabilizzazione delle elezioni con una manipolazione dell’opinione pubblica attraverso campagne di disinformazione e incitamento all’odio. È necessario rispettare il Dsa». 

L’obiettivo è definire le linee guida entro fine marzo, sostiene Breton. In un clima ancora scettico, le elezioni europee rappresenteranno il primo stress test delle norme sui servizi digitali.

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