Esclusiva

Febbraio 23 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Aprile 4 2024
«I bambini sorridono tutti nella stessa lingua»

Marco Rodari, in arte Claun Il Pimpa, riaccende la curiosità dei più piccoli nelle zone di guerra

Fra le macerie della città di Bakhmut, nell’Ucraina orientale, un uomo raggiunge un casolare semidistrutto. Nella cantina di otto metri quadri, una bambina si nasconde con la nonna al freddo e al buio, mentre fuori cadono le bombe russe. «Entro vestito come un soldato, mi intrufolo sotto il tavolo e salto fuori con il naso rosso e il cappello da clown. Lo stupore negli occhi di questa bimba mi ha scaldato il cuore». A parlare è Marco Rodari, in arte Claun Il Pimpa, un pagliaccio che da sedici anni opera nelle zone di guerra per donare un sorriso ai bambini. Bakhmut è assediata, ogni giorno muoiono cinquecento militari. Una bomba cade proprio sul nascondiglio del clown, che riesce a fuggire, mentre la piccola e la nonna decidono di restare. «Le ho riviste mesi dopo a Kramatorsk. Non ho idea di come abbiano fatto a salvarsi, riabbracciarle mi ha commosso» ammette Marco.

Partito da Leggiuno, un piccolo comune del varesotto sul Lago Maggiore, Rodari ha iniziato a praticare la clownterapia negli ospedali pediatrici a diciotto anni. Nel 2008 un amico sacerdote lo chiama a Gaza, Marco non ci pensa un attimo e parte. Nella Striscia organizza spettacoli di magia, costruisce scuole, porta cibo e medicine. Si sposta poi in Siria, Iraq e Cisgiordania, insieme all’associazione “Per far sorridere il cielo”, di cui è presidente. Nel marzo 2022 l’arrivo in Ucraina: «La guerra era iniziata da poche settimane – ricorda –, ero a Leopoli, dove arrivavano tantissimi bambini in fuga dal Donbass. Decisi allora di partire per Kharkiv». Dopo un viaggio di mille chilometri, Il Pimpa si trova di fronte un panorama desolante: macerie ovunque, non una casa in piedi, migliaia di villaggi deserti. A Bakhmut, gli ucraini sono nascosti nelle cantine mentre imperversa la battaglia contro i russi. Rodari non demorde, toglie il giubbotto antiproiettile e con il naso rosso da clown e un cappellino a elica mette in scena decine di spettacoli. «Le bombe fanno tutte lo stesso rumore e i bambini sorridono nella stessa lingua. La grande differenza rispetto alle altre zone di guerra – precisa – è che i bimbi ucraini passano mesi nelle cantine. D’inverno, quando la temperatura raggiunge i trenta gradi sotto lo zero, non hanno nulla per riscaldarsi». A Gaza, invece, i bombardamenti israeliani non impediscono ai ragazzi di giocare all’aperto: «È come se si creasse un’oasi di pace nel luogo più terribile. In Medio Oriente i ragazzi vedono tutto ciò che la guerra lascia per terra, ma la luce del sole li aiuta. In Donbass regna il buio».

«I bambini sorridono tutti nella stessa lingua»
Il Pimpa gioca con due bambini ucraini in cantina (Archivio “Claun d’Ucraina”, Associazione “Per far sorridere il cielo“)

A due anni dall’invasione russa, sono più di seicento i bambini ucraini uccisi. Molti hanno lasciato il Paese, altri sono stati strappati alle famiglie e deportati, ma alcuni sono ancora nascosti nei villaggi. Il Pimpa ne ha conosciuti diecimila nel solo Donbass, dove è tornato per la settima volta fra agosto e settembre dell’anno scorso: «A tanti non brillano più gli occhi, si chiudono in sé stessi e non parlano. Lo chiamo elettrocardiogramma delle emozioni piatto. Però poi faccio accadere qualcosa di magico e tornano a meravigliarsi» dice Marco. Tramite un gioco di prestigio, il clown di guerra riaccende la curiosità dei bambini e riesce a farli evadere dalla realtà delle macerie.

«È come se si creasse un’oasi di pace nel luogo più terribile»

Marco Rodari, clown Il Pimpa

Oltre agli spettacoli, Il Pimpa riporta la bellezza nei villaggi distrutti dai russi. A Izjum, un paese liberato nel settembre 2022, dove l’esercito ucraino ha trovato una fosse comune con cinquecento cadaveri, l’associazione ha ristrutturato la biblioteca comunale, che oggi è piena di libri per l’infanzia. «È l’unico posto per i bambini in città e uno dei pochi con il riscaldamento». Marco tornerà fra pochi giorni in Ucraina, con l’idea di raggiungere altri villaggi: «Non ho programmi, non amo sapere cosa faccio il giorno dopo. A volte non so neanche dove mi trovo e non mi interessa, voglio essere utile».

«I bambini sorridono tutti nella stessa lingua»
Marco Rodari durante uno spettacolo in Ucraina (Archivio Associazione “Per far sorridere il cielo“)

Per l’attività umanitaria da clown di guerra, Il Pimpa è stato nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La notizia lo ha raggiunto in Ucraina a fine febbraio, appena uscito da Kharkiv: «Al fronte non c’è campo, i russi hanno distrutto tutta la rete di comunicazione. Ho ricevuto un messaggio sul telefono e solo dopo quattro giorni sono riuscito a mettermi in contatto con il Quirinale». Il 31 marzo la consegna dell’onorificenza: «Il Presidente mi ha commosso, perché conosceva la mia storia e ci teneva tanto. Sono stato molto onorato. Mi ha ripetuto più volte che i bambini uniranno il mondo». Dall’incontro a Roma è nata la Giornata della Meraviglia, un progetto che l’Associazione di Rodari ha proposto quattro anni fa e che con il sostegno del Capo dello Stato è approdato in Parlamento: «C’è un disegno di legge già firmato da tutti i partiti. A ottobre scorso abbiamo organizzato spettacoli e laboratori per bambini in più di quaranta piazze italiane, in Siria, Iraq e Gaza».

«Tenere viva l’attenzione sui più piccoli ci permette di restare umani. Se molli tutto, rimangono solo odio e rabbia» precisa Il Pimpa. È questo che lo spinge a proseguire l’impegno al fronte, dove il sorriso dei bambini è spesso l’unica speranza: «Ci sono milioni di persone che riescono a non odiare nonostante abbiano vissuto le tragedie più grandi. La pace la trovo soprattutto nei luoghi di guerra».

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