Esclusiva

Febbraio 23 2024
Past Lives, un legame più forte del destino

Celine Song arriva sul grande schermo con il concetto di «In-Yun», la connessione magica tra due persone. Past Lives, candidato agli Oscar 2024, racconta la storia poetica tra due amici che si rincorrono nel tempo

Tra il Sud della Corea e la frenetica New York, Past Lives è un film che racconta l’intrecciarsi di due vite nel corso di un ventennio. Una storia d’amore atipica quella tra Nora e Hae Sung, interpretati da Greta Lee e Teo Yoo. Un legame fuori dai canoni romantici hollywoodiani, che parla di destino ma anche di identità culturale. 

Celine Song esordisce così, con due nomination agli Oscar 2024, ispirato alla sua vita reale: come lei la protagonista nasce in Corea del Sud, poi emigra con la famiglia negli Stati Uniti e lì resta per sempre, sviluppando delle nuove radici.

Nora e Hae Sung sono due ragazzi profondamente legati da un’amicizia, ma a un certo punto la vita li divide radicalmente. I due protagonisti si salutano ancora dodicenni prendendo strade opposte, quella di lei tutta in salita, con una carriera nel mondo della scrittura, quella di lui statica e ferma, senza mai andare via dalla casa dei genitori. Durante il film i due ragazzi maggiorenni si ritrovano più volte, a distanza di dodici anni, grazie a internet, per una serie di casualità. Questo riporta a galla molti ricordi. I due si sentono via Skype, si avvicinano sentimentalmente, e a un certo punto l’esigenza di vedersi cresce. Nora però decide di chiudere i rapporti dato che questa idea è irrealizzabile per la distanza. 

Passano così altri dodici anni, il racconto si sposta al presente, questa volta a New York, dove Nora è una scrittrice sposata con un altro artista, lo statunitense Arthur (John Magaro). A quel punto i due, non più così giovani, riescono ad incontrarsi nella grande mela.  

Il marito messo al corrente della situazione reagisce in maniera diversa da come ci si aspetterebbe. Non è un maschio geloso o preoccupato. Anzi, mostra una apertura e una comprensione insolita alla vicenda. Solo per le sfaccettature che ha questo personaggio meriterebbe un premio a parte. Il film mantiene così un filtro leggero e sognante, senza dimenticare la dimensione introspettiva dei suoi protagonisti. I fili temporali della narrazione sono il fulcro del racconto, ed equivalgono a quelli del destino, in una chiave molto orientale.

Il finale di Past Lives, come ha dichiarato Song, lascia allo spettatore diverse interpretazioni della realtà. Ci ricorda che il passato è solo passato e che bisogna andare avanti, facendo fluire le cose. Nora, la protagonista, cerca in tutti i modi durante il corso del film, di allontanare la sua identità coreana. L’amico Hae Sung è però il suo unico legame con quella, stare con lui le ricorda una vita che non le appartiene.

Past Lives più che romantico è un cortometraggio sul senso del tempo e sul guardarsi indietro. Lungo il racconto si crea nella testa dello spettatore un’altra storia: quella che non è mai stata vissuta dai due protagonisti. È impossibile non immedesimarsi, anche se non si è coreani o americani, anche se non si è donne, anche se non si è andati a vivere all’estero. Così come non è difficile immaginarsi la vita di Nora, se non fosse mai andata via da Seoul, e fosse rimasta con il suo amore di quindici anni. 

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