Esclusiva

Dicembre 2 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Dicembre 5 2024
Una grazia in famiglia, Biden assolve il figlio Hunter

Il presidente degli Stati Uniti ha deciso di cancellare i processi contro il suo secondogenito. Una decisione straordinaria destinata a far discutere

A meno di due mesi dalla fine del suo mandato, Joe Biden ha deciso di sacrificare un pezzo della sua popolarità, già ai minimi storici, per proteggere la famiglia. Il presidente degli Stati Uniti, infatti, ha firmato una grazia “piena e incondizionata” nei confronti del figlio Hunter Biden. La decisione riguarda i due processi in cui il secondogenito del presidente è accusato di aver acquistato una pistola senza dichiarare la sua dipendenza da stupefacenti e di aver evaso quasi un milione e mezzo di dollari di tasse.

In passato Biden aveva sempre escluso un suo intervento nei processi a carico del figlio, ma in una nota ufficiale diffusa domenica 1° dicembre dalla Casa Bianca ha comunicato le motivazioni della sua decisione. Secondo il presidente i procedimenti sarebbero “selettivi e ingiusti”, frutto di pressioni politiche per colpirlo indirettamente. L’intervento di grazia è una decisione straordinaria destinata a far discutere. Il rischio per i democratici è che questa mossa, più che eliminare una questione imbarazzante, si trasformi in un vantaggio per i repubblicani.

Nelle prossime due settimane erano attese le sentenze: Hunter Biden rischiava fino a 17 anni di carcere e una multa da 1,3 milioni di dollari. «È decisamente una vittoria per Trump, piccola ma netta. I repubblicani acquistano un’arma retorica e la narrativa democratica del “noi non siamo come loro” perde di mordente», dice Federico Leoni, corrispondente negli Stati Uniti di Sky Tg24 ed esperto di politica americana. Donald Trump non si è lasciato sfuggire l’occasione di utilizzare quest’arma, accusando Biden di abuso di potere in un post sul suo social Truth.

«Il potere di grazia è a discrezione del presidente: questa è una decisione tutta di Biden, in cui il partito non c’entra, anzi la subisce. Ad ogni modo, quasi nessun esponente democratico ha rilasciato dichiarazioni, il che è indice di malumore», continua Leoni. Anche secondo John Fliegener, ex reporter per la CNN e Fox News Channel, la questione è più personale che politica: «È difficile dire che effetto avrà sul partito democratico, di sicuro ha risolto un problema della famiglia Biden».

La grazia concessa a Hunter Biden arriva in un momento complicato per i democratici, dopo la sconfitta subìta alle elezioni di novembre, in cui i repubblicani si sono aggiudicati il voto popolare. Viste le grandi difficoltà del partito, Fliegener sostiene che la decisione di Biden non avrà un grande impatto nel dibattito pubblico: «Ci sono molte altre priorità per ciascuna delle due parti. Credo che questo evento sarà ricordato solo come una nota a margine dell’amministrazione Biden e non penso che influenzerà la fede politica delle persone».

Non è la prima volta che un presidente degli Stati Uniti concede la grazia a una persona a lui vicina. Nel 2001 Bill Clinton graziò il fratellastro accusato di spaccio di cocaina, e lo stesso Donald Trump nel dicembre 2020 intervenne a favore del cognato. «Entrambe le decisioni fecero scalpore, ma i beneficiari avevano scontato la pena, quindi la situazione è diversa. Non cambierà il futuro della politica americana ma si tratta dell’ennesima prova del fatto che in America le leggi non scritte della politica, importanti tanto quanto quelle scritte, se non di più, vengono violate sempre più spesso», conclude Federico Leoni.