Esclusiva

Dicembre 15 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Dicembre 16 2024
Napoli-New York: tra sogno e realtà

Napoli-New York racconta la fuga di Celestina e Carmine verso l’America, tra sogni, immigrazione e coraggio infantile.

Napoli, 1949. Tra le rovine di una città piegata dalla guerra, due bambini decidono di sfidare il destino. Celestina, orfana e privata di tutto da un’esplosione che le ha portato via casa e affetti, si aggrappa all’unica persona che le è rimasta accanto: Carmine, un ragazzino di strada scaltro e risoluto. Uniti dall’amicizia e dalla disperazione, i due si imbarcano clandestinamente su una nave della Marina degli Stati Uniti diretta a New York. Il loro desiderio è di ritrovare Agnese, la sorella maggiore di Celestina emigrata in America anni prima.

Da questa premessa, Gabriele Salvatores costruisce Napoli-New York, un film che trasforma un soggetto inedito di Federico Fellini e Tullio Pinelli in un’avventura straordinaria dai tratti ottocenteschi. Il viaggio dei due piccoli clandestini si intreccia con una narrazione che mescola toni fiabeschi e realismo crudo, rievocando le storie di Dickens e Stevenson. Celestina e Carmine diventano così moderne reincarnazioni di un Oliver Twist dickensiano, immersi in un mondo che alterna speranza e disillusione.

L’avventura del loro viaggio prende vita grazie a un cast di attori eccezionali. Tra questi spicca George, il cuoco afroamericano gentile e saggio interpretato da Omar Benson Miller, la cui amicizia diventa per i due bambini l’ancora di salvezza. Salvatores, come spesso accade nei suoi lavori, tenta di abbracciare una pluralità di temi – immigrazione, razzismo, femminismo – riuscendo ad intrecciarli con sapienza, dando corpo a una storia di speranza che, pur mantenendo un tono fiabesco, non cade mai nel sentimentalismo. Anzi, riesce a svelare con delicatezza le crepe del sogno americano: un sogno che per molti, soprattutto i poveri e gli emarginati, si rivela fatto di promesse infrante 

Tra le scene più potenti del film, spicca quella del tribunale, dove Agnese – interpretata da Anna Lucia Pierro – rivendica con dignità un gesto disperato, omaggiando la memoria di Maria Barbella, la prima donna italiana condannata alla sedia elettrica a New York e salvata solo grazie a una campagna contro la discriminazione verso gli immigrati. Qui, Salvatores inserisce un’aggiunta originale alla sceneggiatura di Fellini e Pinelli, affrontando temi attuali come il classismo e la xenofobia, ricordandoci che il vero straniero indesiderato è sempre quello povero.

Anche la rappresentazione dell’America del dopoguerra rifugge ogni idealizzazione. Alle spalle della Statua della Libertà, che Carmine ironicamente descrive con “una faccia strafottente”, si cela Ellis Island, l’isola degli immigrati, e gli slum abitati dagli afroamericani, dove una scritta anonima grida rabbia e impotenza: broken promises. Per alcuni, l’America resta un paese di promesse infrante. E quando la fortuna non arriva, bisogna fabbricarsela da soli, come fa Carmine, che si incide con un coltellino una linea della fortuna sulla mano, in un gesto che racchiude tutta l’essenza di Napoli: la capacità di arrangiarsi, di inventarsi un futuro con ciò che si ha.

La regia di Salvatores riesce a tenere insieme tutti questi elementi, donando al film un tono  mai edulcorato. La fotografia vintage di Diego Indraccolo e il montaggio di Julien Panzarasa immergono lo spettatore in un’atmosfera d’epoca, mentre la colonna sonora – che alterna Jimmy Durante e la Nuova Compagnia di Canto Popolare – arricchisce la narrazione di sfumature emotive.

I veri protagonisti, però, sono i due piccoli interpreti, Dea Lanzaro e Antonio Guerra, che con la loro intensità regalano al film momenti di pura magia. Uno sguardo, una parola bastano a far emergere il senso profondo di questa storia, che celebra la dignità e il coraggio dei più piccoli, capaci di affrontare anche le avversità più grandi.

Napoli-New York è più di una favola: è uno specchio in cui si riflettono le speranze e le delusioni di un’epoca, e che ci ricorda come, ieri come oggi, la lotta per una vita migliore non conosca confini. Una storia che emoziona, affascina e lascia il segno.

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