Esclusiva

Dicembre 16 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Dicembre 17 2024
Merz, il grande favorito per il dopo Scholz

Il leader dei cristiano-democratici è promotore di un forte sostegno all’Ucraina nella guerra contro la Russia

«Ho cominciato presto ad avere problemi coi miei genitori, avevo i capelli lunghi, correvo con la moto in città», ha ammesso al quotidiano tedesco Tagesspiegel Friedrich Merz. Il leader dei cristiano-democratici della Cdu non è mai stato ministro o governatore di un Land (l’equivalente di una regione italiana) in Germania, ma punta dritto alla cancelleria federale di Berlino.

È lui il grande favorito per detronizzare il cancelliere socialista Olaf Scholz, oggi sfiduciato ufficialmente dal voto del Bundestag, una delle due camere del Parlamento tedesco. La coalizione “semaforo”, al potere dal 2021, è ai titoli di coda, sin dai nastri di partenza divisa e litigiosa su vari temi. I Verdi, I liberali della Fdp e i socialisti della Spd non hanno trovato la quadra e la Germania oggi soffre.

La prima economia dell’eurozona è in preda ad una crisi nella produzione industriale e una crescita a rilento. Il licenziamento – da parte di Scholz – del ministro delle Finanze, il liberale Christian Lindner, è l’ultimo tassello di un puzzle di difficoltà. E così, dopo una parentesi all’opposizione, la Cdu è in largo vantaggio nei sondaggi, in primis sulla Spd. L’appuntamento per le elezioni è fissato al prossimo 23 febbraio. 

Chi è Friedrich Merz, tra finanza e politica

Friedrich Merz nasce nella campagna della Renania Settentrionale Vestfalia – nella Germania occidentale – e compirà 70 anni nel novembre 2025. Avvocato, è laureato in legge – sulle orme del padre – all’università di Bonn.

Eurodeputato dal 1989 al 1994 e membro del Bundestag dal 1994 al 2009, Merz impressiona dall’alto dei suoi 1.98 metri, anche per la retorica tagliente. Sposato con Charlotte dal 1981, ha tre figli e ama la natura, soprattutto andare in bicicletta e camminare tra le montagne. Di lui gli amici dicono che sia più concreto di quanto appaia in pubblico.

L’ex rivale, all’interno della Cdu, della storica cancelliera Angela Merkel è il candidato scelto dai cristiano-democratici e dal partito gemello bavarese, ovvero l’Unione Cristiano Sociale (Csu), per agguantare la cancelleria. 

«Ha la sua origine nella vecchia Cdu, anche per storia familiare è l’incarnazione di un conservatore tradizionalista, è stato un esponente molto importante negli anni Novanta e Duemila fino all’arrivo di Merkel che l’ha spodestato», afferma Ubaldo Villani Lubelli, ricercatore in istituzioni politiche all’università del Salento.

Nel 2009 Merz esce dal mondo della politica. In dissenso dalla governance di Merkel lascia la Cdu per lanciarsi in una carriera di successo nel settore finanziario. Non è stato un addio, solo un arrivederci. Esperto di economia, tenta due volte la scalata al partito, senza successo, nel 2018 e nel 2021. In entrambe le occasioni è sconfitto da figure “centriste”, vicine all’ex “ragazza di Helmut Kohl”: Annegret Kramp Karrenbauer e Armin Laschet. Poi arriva l’occasione che tanto aspettava.

La sconfitta elettorale del 2021 spinge la Cdu ad una revisione che porta nel 2022 Merz a vestire i panni del presidente. Di fede cattolica, la guida cristiano-democratica promuove politiche fiscali rigorose – sulle orme del suo maestro Wolfgang Schäuble – e una linea dura sul tema dell’immigrazione, terreno sul quale spera di rubare consensi all’estrema destra di Alternative fuer Deutschland (AfD). Secondo l’esperto, «Merz rappresenta l’unico argine all’ascesa di AfD». «Politiche migratorie più restrittive e difesa saranno centrali nel programma della Cdu, mentre per una riduzione delle tasse dipenderà molto dall’alleato con cui dovrà governare», prosegue il professore.

Per molti, oggi la Cdu sarebbe più sbilanciata a destra rispetto al moderatismo impresso da Merkel. A detta di Lubelli però «si tratta di una semplificazione», poiché «Merz ha riposizionato la Cdu dove è sempre stata, con l’attuale leader è tornata cristiano-democratica, più attenta alla difesa dei valori tradizionali nella società». Sul solco delle radici conservatrici si inserisce la promessa di annullare la legislazione sulla legalizzazione della marijuana introdotta dal governo attuale. 

In politica estera Lubelli non prevede sostanziali cambiamenti: «Non ci saranno grandi novità rispetto al passato, Scholz è stato più cauto rispetto al sostegno all’Ucraina, ma la Germania è comunque la nazione europea che più l’ha supportata». In particolare, Merz si è detto favorevole all’invio dei missili Taurus al Paese del presidente Volodymyr Zelensky. «Oggi sono andato a Kiev per scoprire qual è la situazione in Ucraina e dove possiamo fornire supporto», ha scritto su X di recente, con una foto del suo arrivo in treno nella capitale ucraina.

Per l’esperto, inoltre, il numero uno della Cdu «avrà rapporti molto stretti con gli Stati Uniti. Avendo lavorato in ambito professionale con realtà americane prediligerà molto le relazioni atlantiche». E l’europeismo sarà un altro tratto distintivo della sua azione: «Non bisogna pensare a una Cdu meno europeista. Merz è un convinto europeista e continuerà a sostenere l’Ucraina».