“Vaff…non è caduto”, “chiudilo, chiudilo…no, mer…non è caduto”. Queste alcune delle espressioni dei carabinieri che nella notte tra il 23 e il 24 novembre scorso stavano inseguendo, per le strade di Milano, lo scooter su cui fuggivano Fares Bouzidi, 22 anni, alla guida, e Ramy Elgaml, 18, che ha perso la vita in seguito al forte impatto.
In rete sta circolando un video inedito su Ramy, che mostra le immagini della lunga corsa, durata poco più di 20 minuti, e dell’incidente avvenuto nel quartiere Corvetto, a sud del capoluogo meneghino. La vittima si trovava su un motore di grossa cilindrata, un Tmax, inseguito da tre pattuglie dei carabinieri perché il conducente Bouzidi non si era fermato al controllo.
Nelle immagini riprese dalla dash-cam di una delle gazzelle si vede un primo scontro tra i carabinieri e lo scooter che, nonostante la velocità, riesce a continuare la fuga. Si sentono, poi, le frasi dei carabinieri che hanno destato sgomento. La prima dopo lo speronamento, la seconda durante l’inseguimento. La terza, alla fine della corsa tra le strade del centro di Milano, quando sembra esserci un ulteriore urto, come si vede dalle telecamere del comune.
I ragazzi perdono il controllo del mezzo e si schiantano contro un muro, forse per un contatto con la volante, ma i fatti devono essere ancora accertati nell’ambito dell’indagine avviata dalla procura di Milano. A quel punto i carabinieri comunicano via radio che i due “sono caduti” in via Quaranta. “Bene”, la risposta del collega.
Al vaglio degli inquirenti ci sono anche le immagini di due carabinieri che, dopo l’incidente, si avvicinano a un giovane sul marciapiede che alza le mani in alto. È Omar, il testimone che ha ripreso tutto e sostiene che i militari gli hanno intimato di cancellare i video. Si indaga per depistaggio e inquinamento delle prove.
I legali della famiglia di Ramy ritengono si tratti di “omicidio volontario” e non stradale.
Fares Bouzidi è accusato di omicidio stradale e resistenza al pubblico ufficiale. Per i tre carabinieri, invece, l’accusa è di omicidio colposo.
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