«Questo Festival serve a sentirmi di nuovo viva». Entra in sala stampa con il tutore Francesca Michielin. Il dolore per la caduta dai gradini del teatro Ariston è ancora forte, ma «tranquilli, piano piano ce la faccio anche se sto invecchiando pure io», ironizza. Il siparietto è lo spunto per annunciare il suo «mega concerto» all’Arena di Verona per il 4 ottobre, per celebrare il trentesimo anno di età. «Sarà una grande festa, con molti artisti e amici che saranno con me sul palco», dice Francesca.
La cantante di Bassano del Grappa porta in gara il brano “Fango in paradiso”, scritto a luglio, in sole due ore. «Non pensavo di tornare al Festival perché sono fan del concetto “vado se ho pezzo che cade dal cielo”, qualcosa che viene da sé», racconta. E quel pomeriggio d’estate qualcosa è arrivata: «A quel punto ho detto “mi sa che mi tocca” ed eccomi qui». La canzone parla della fine di un amore, facendo luce sui postumi dolorosi di una separazione e le sue «centomila lacrime», come si legge nel testo. Anche il titolo è nato di getto, da quelle idee tirate fuori durante le ore passate in sala di registrazione. «So che sembra un ossimoro perché il paradiso è idealmente un luogo idilliaco mentre il fango non è molto piacevole – spiega la Michielin – Però volevo appunto unire queste due sfere apparentemente distanti. Mi sono detta: “Se questa storia è andata così male, spero che anche nel paradiso, che è luogo più perfetto in assoluto, ci sia un po’ di fanghiglia».
Mentre ascolta le tante domande dei giornalisti presenti in sala stampa, tiene una mano appoggiata sulla guancia. I suoi modi delicati ricordano quelli di una bambina, mentre ogni tanto si sistema il nodo della cravatta portata su un tailleur a quadretti.
«Lo spirito con cui affronto la gara è di serenità e non lo dico per retorica – precisa – Sono qui perchè voglio regalarmi un attimo di godimento. Il fatto che questa canzone così corporea sia venuta fuori in un periodo pieno di problemi fisici significa che il mio corpo vuole il suo spazio». La cantautrice aveva infatti rivelato, durante un’intervista a “Stasera c’è Cattelan”, di aver subito l’asportazione di un rene, intervento necessario per risolvere una complicazione medica. Le esperienze negative aiutano a crescere e per Francesca sono l’occasione buona per cambiare il suo approccio alla vita e al lavoro. «Sono una perfezionista, cerco sempre di fare tutto al meglio ma così non ci si gode mai nulla – racconta – Ho capito che se vuoi trovare umanità devi rinunciare alla perfezione». Così non nasconde più le sue paure e fragilità, niente “gradi di separazione” tra essere e apparire, per citare una sua hit.
Ora si gode un po’ di riposo prima della prossima esibizione sul palco, in programma giovedì. E ai giovani come lei dice: «Scialla, non preoccupatevi, occupatevi e basta».