«Come ci si sente ad essere senza una casa, come un completo sconosciuto, come un sasso che rotola?» canta Bob Dylan in Like a Rolling Stone. Quel «completo sconosciuto» ha ispirato il titolo del film diretto da James Mangold, A Complete Unknown, dedicato alla vita del celebre artista.
Uscito nelle sale italiane il 23 gennaio 2025 e candidato a otto premi Oscar, tra cui miglior film, A Complete Unknown ripercorre un periodo cruciale della carriera di Dylan. Dal suo arrivo a New York nel 1961, quando si afferma come stella nascente della musica folk, fino alla controversa svolta elettrica del 1965. La pellicola trae ispirazione dal libro Dylan Goes Electric di Elijah Wald (2015) pubblicato in Italia come Il giorno che Bob Dylan prese la chitarra elettrica (Vallardi, 2022).
There’s a movie about me opening soon called A Complete Unknown (what a title!). Timothee Chalamet is starring in the lead role. Timmy’s a brilliant actor so I’m sure he’s going to be completely believable as me. Or a younger me. Or some other me. The film’s taken from Elijah…
— Bob Dylan (@bobdylan) December 4, 2024
Un cast eccezionale
Timothée Chalamet veste i panni di Dylan, interpretandolo anche nel canto e nella musica. L’attore statunitense con cittadinanza francese, classe ’95, è candidato all’Oscar come miglior attore protagonista. Per lui è la seconda nomination, dopo quella ottenuta nel 2017 per Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino.
All’inizio del film, Bob Dylan fa visita al suo idolo musicale Woody Guthrie, ricoverato in ospedale. In quell’occasione incontra il cantante Pete Seeger, con cui instaura un’amicizia profonda. A interpretare Seeger è Edward Norton, candidato all’Oscar come miglior attore non protagonista.
Non manca lo spazio per l’amore. Sylvie Russo, fidanzata di Dylan, ha il volto di Elle Fanning. Accanto a lei c’è Joan Baez, la celebre cantante folk con cui Dylan ha condiviso sia un sodalizio artistico che sentimentale, interpretata da Monica Barbaro, candidata come migliore attrice non protagonista.
Dylan, il mito inafferrabile che ha cambiato la musica
Del suo passato, neanche una traccia. Dylan incarna il prototipo dell’artista misterioso, inafferrabile e, per questo, irresistibile. Il suo rapporto con la fama è problematico. «Agli altri non interessa sapere da dove nascono le mie canzoni, ma perché non sono venute in mente a loro», dice Dylan, con gli occhiali scuri e la testa china, mentre lascia una festa dove era l’ospite d’onore. Aggiunge: «Ognuno vuole che sia diverso, io voglio essere così. Qualsiasi cosa non vogliono che io sia».
Sullo sfondo scorrono gli eventi che hanno segnato un’epoca e ispirato la sua musica: la guerra in Vietnam, la lotta contro la segregazione razziale, l’assassinio di Kennedy, la crisi dei missili di Cuba. «I tempi stanno cambiando», canta Dylan, e il film ne cattura l’essenza.
La svolta elettrica
Un filo conduttore della sua storia è il Newport Folk Festival, inaugurato nel 1959, che testimonia sia l’ascesa che la caduta di Dylan come icona del folk. È qui che, nel luglio 1965, si esibisce con la chitarra elettrica, scatenando le urla e i fischi del pubblico. È il momento clou del film, che tra i punti critici ha il fatto di essere carente di una vera e propria azione.
La scelta di focalizzarsi solo sui primi anni Sessanta si rivela interessante per i fan del cantautore. Può incuriosire i neofiti, spingendoli a esplorare più a fondo la storia di Dylan e di altri artisti oltre il periodo raccontato nel film.