Libia
Rotta per l’inferno, il viaggio di chi sogna l’Europa
La testimonianza di Mamadou Kouassi, coautore di Io Capitano, e il rapporto Borders of (In)humanity: storie di migranti tra Libia, Tunisia e Mediterraneo
«Almasri mi ha picchiato», parlano le vittime dei lager libici
Le opposizioni sospendono i lavori e organizzano una conferenza stampa con Refugees for Libya. Le parole di Angelo Bonelli
La ritirata russa dalla Siria: nuove trame nel Mediterraneo
La Libia, con la città di Tobruk, cade nelle mire come possibile “piano B” per la Russia, costretta a un progressivo ritiro dalla Siria dopo la caduta del regime di Assad. In uno scenario geopolitico fluido e complesso, Mosca cerca un porto sicuro nel Mediterraneo per compensare la perdita di Tartus, la base che garantiva un accesso stabile ai “mari caldi”. Ma la Libia è davvero una soluzione praticabile?
L’inumanità in Libia, un tema ormai sdoganato
Dopo l’incarcerazione di manifestanti in Libia, il 10 gennaio è stato organizzato un sit-in di fronte alla sede dell’Unhcr di Roma
«Il conflitto dimenticato è un conflitto mal raccontato»
La crisi in Ucraina obbliga a riflettere su tutte quelle guerre dimenticate che si combattono ancora oggi nel mondo
«Potrei smettere di prostituirmi, ma non credo lo farò»
La tratta degli esseri umani a scopo sessuale sta crescendo sempre di più, ma affonda le sue radici nella violenza strutturale e sistemica
La pace instabile in Libia
Con l’arrivo della bella stagione i viaggi dei migranti attraverso il Mar Mediterraneo potrebbero aumentare. La Libia è l’osservata speciale
Giornale radio del 7 maggio 2021
La divisione dell’Ue sui brevetti sui vaccini, le proteste in Colombia, l’interruzione dei rapporti economici tra Cina e Australia. Le ultime notizie nel giornale radio di Zeta
Giornale radio del 3 maggio 2021
Il primo maggio a Roma e Berlino, gli aggiornamenti dalla Libia, l’Inter campione d’Italia e tanto altro ancora nell’ultima edizione del nostro giornale radio
I pescatori di Mazara del Vallo sono liberi: «arriveranno domenica»
Dopo più di tre mesi di detenzione in Libia i pescatori tornano a casa. I familiari e gli amici gridano di gioia però, dietro la liberazione, c’è il riconoscimento politico che voleva Haftar