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Esclusiva

Dicembre 11 2019
Ricordare per resistere

Aprirà a Milano il Museo nazionale della Resistenza. Reporter Nuovo ha intervistato Roberto Cenati, presidente provinciale dell’ANPI.

«A Milano con @BeppeSala per annunciare la nascita del #MuseonazionaledellaResistenza che consentirà di non perdere la memoria di quello che hanno fatto le nostre madri e i nostri padri per dare all’Italia la democrazia e la libertà». Lo ha annunciato, tramite il suo account Twitter, il ministro dei Beni e Attività Culturali, Dario Franceschini. Un museo che avrà sede nella seconda piramide progettata dall’architetto Herzog, di fronte alla Fondazione Feltrinelli. Si sono così placate le polemiche che negli ultimi anni hanno coinvolto la Casa della Memoria di Milano, considerata troppo piccola per celebrare donne e uomini che hanno combattuto per la libertà. Tra i promotori del nuovo spazio espositivo figura l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI). Reporter Nuovo ha intervistato il presidente provinciale di Milano, Roberto Cenati.

 

C’è soddisfazione per il risultato raggiunto?

«Decisamente sì, da oltre 70 anni l’ANPI chiedeva un museo nazionale della Resistenza per Milano e non solo. Un progetto che non si poteva realizzare all’interno della Casa della Memoria, davvero troppa piccola: Milano, città medaglia d’oro della Resistenza, merita un luogo adatto a ospitare la memoria. Negli ultimi cinque anni ci siamo battuti, supportati da intellettuali come Liliana Segre, per aprire questo nuovo museo. E ora ce l’abbiamo fatta, a 74 anni dalla Liberazione del paese».

 

Qual è il valore di questa iniziativa nel periodo storico che stiamo vivendo?

«Intendiamo ricostruire il contributo che la Resistenza italiana ed europea ha dato alla Liberazione dal nazifascismo. Rivalutare senza revisionismi e rovesciamenti quel periodo fondamentale che ha dato vita alla Costituzione repubblicana. Bisogna restituire la complessità del fenomeno, raccontando non solo le storie dei partigiani ma anche quelle dei deportati politici e di chi si oppose al regime».

 

museo resistenza
La Casa della Memoria di Milano

 

Come sarà organizzato il museo?

«Sarà multimediale ma anche espositivo: saranno in mostra i libri matricola del carcere di San Vittore dal ’44 al ’45, opere d’arte realizzate da chi ha vissuto la Resistenza e documenti di carattere storico. Del resto i ragazzi sono attratti non solo da immagini e video ma anche dalla materialità degli oggetti».

 

Pensa che la Resistenza sia ancora un valore condiviso dai più giovani?

«C’è grande interesse da parte dei ragazzi. Nel 2018 come ANPI abbiamo avuto 38mila contatti con le scuole medie e superiori. È una memoria che non bisogna far sbiadire, va tenuta viva. In questo è fondamentale il ruolo degli insegnanti: la scuola deve formare buoni studenti e bravi cittadini».