Attenzione! Questo articolo è stato scritto più di un anno fa!
!
Esclusiva

Marzo 24 2020
Arrivederci Giochi olimpici

Tokyo 2020 non ci sarà. Dopo il no di Stati Uniti, Australia, Germania e Spagna è arrivata la decisione del CIO

L’Olimpiade slitta ufficialmente al 2021. Il primo ministro Shinzo Abe e il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach, hanno deciso di posticipare di un anno i Giochi. Il CIO, che nei giorni scorsi aveva deciso di prendersi un mese per poter decidere, è arrivato a questa conclusione dopo che diversi comitati olimpici hanno chiesto il rinvio.

Molti paesi, infatti, da quando si è diffuso il Coronavirus in tutto il mondo, hanno preso in considerazione di non inviare i propri atleti all’Olimpiade. La Spagna è stata tra le prime nazioni a essere d’accordo su un possibile rinvio dei Giochi. Poco dopo anche Australia e Canada hanno annunciato la loro posizione: non avrebbero partecipato qualora il CIO avesse mantenuto la gara a luglio. Altri paesi ancora hanno appoggiato la richiesta di rinvio, come Germania, Brasile e Iran.

Quando poi è arrivata la decisione degli Stati Uniti, prima fra tutti per le performance degli atleti e grande potenza economica, il Comitato Olimpico Internazionale non ha potuto fare altro che prendere atto di questa situazione e ha deciso di rinviare di un anno l’Olimpiade. È stata quindi scartata l’ipotesi di far slittare solo di alcuni mesi i Giochi: si ipotizzava ottobre come mese possibile, ma ci sarebbe stata una concomitanza con il football americano, con l’ Nba e con i campionati di calcio in Europa. Inoltre non c’è la certezza che nel periodo autunnale tutti i paesi siano fuori dal pericolo del coronavirus, come sosteneva Gianni Petrucci, presidente della federazione italiana pallacanestro: «É una data improponibile: noi abbiamo i morti sotto casa. Adesso tocca all’Italia, purtroppo dopo toccherà a altri paesi. La soluzione di posticiparla in autunno è solo una delle tante ipotesi, ma come si fa ad avere la garanzia che in quel periodo non ci sarà qualche nazione che ha ancora problemi seri con il coronavirus?».

L’ex numero uno del CONI, aveva anche già ipotizzato un possibile slittamento: «Ad oggi l’unica previsione, quasi certezza, è che a luglio i Giochi olimpici non possono iniziare», anche perché «la forza dell’Olimpiade è l’universalità, deve partecipare tutto il mondo».
Ora questa supposizione è diventata una sicurezza, confermando il regolare svolgimento della gara, ma tra un anno e mettendo tutti d’accordo, sponsor e comitati olimpici.