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Esclusiva

Dicembre 10 2020
Conta Opere, trasparenza per i cittadini

Il nuovo contatore del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, spiegato dal Professor Giuseppe Catalano, coordinatore della Struttura Tecnica di Missione

Si chiama Conta Opere il nuovo strumento di trasparenza, voluto dalla ministra Paola de Micheli, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti da  2019. Un elenco di risorse per opere stradali e ferroviarie delle due maggiori stazioni appaltanti, Anas e RFI, che sono state realizzate da settembre 2019 per un ammontare superiore a 17 miliardi.

La stessa ministra ha sottolineato l’importanza della pubblicazione di queste opere, che «aldilà dell’impatto della singola infrastruttura, assicurano benessere economico per i territori, abbattono le distanze e migliorano la qualità della vita delle persone, la vera unità di misura del nostro lavoro».

Il professor Giuseppe Catalano, coordinatore della Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha spiegato a Zeta Luiss l’importanza del nuovo contatore: «È un atto di trasparenza nei confronti dei cittadini che evidenzia, secondo me positivamente, le scelte politiche e amministrative che il dicastero ha realizzato. Di fatto il Conta Opere dà contezza delle attività del Mit nell’ultimo anno e chiarisce quali sono stati gli interventi amministrativi, realizzati con il nuovo governo».

Si tratta, infatti, di un volume di aperture di cantieri pari a più di un miliardo al mese, motore di sviluppo per la crescita del Paese, per l’occupazione e il lavoro, nonché uno strumento di consultazione per conoscere le modalità con le quali vengono spesi parte dei soldi pubblici dei cittadini in Italia. «Rendere evidente che il Mit con i suoi atti ha proceduto al proprio mandato, che è quello del riparto delle risorse tra i numerosi soggetti attuatori, e alla definizione delle regole che definiscono l’attuazione dei provvedimenti, è un elemento che chiarifica anche i ruoli e le responsabilità in capo ad ognuno».

La rappresentazione più pratica del Conta Opere è, in termini di comunicazione off line e on line, l’elenco dei cantieri conclusi, appaltati e avviati dalle due maggiori stazioni appaltanti, Anas e Rfi.

Il nuovo contatore include non solo i cantieri ancora aperti, conclusi e appaltati, ma anche i finanziamenti che sono stati messi a disposizione.  «Ci sono delle opere su cui il ministero opera più da vicino, attraverso Anas e RFI, per cui ha una potestà molto più stringente nel monitoraggio, nella verifica e nelle relative realizzazioni. Per quanto riguarda la parte del conta opere sui finanziamenti, il Mit programma e finanzia delle attività che hanno come soggetti attuatori figure diverse dal ministero e che hanno rilevanza costituzionale (regioni, comuni e altri soggetti pubblici)».

Si tratta di risorse assegnate agli enti territoriali per progetti specifici e che ad oggi complessivamente ammontano ad oltre 12 miliardi. E’, invece, in corso di realizzazione la lista che illustra ed elenca le opere pubbliche realizzate dai provveditorati che sono attualmente in fase di monitoraggio.

Come sostiene il professor Catalano, lo strumento del conta opere testimonia l’accelerazione del Piano Italia Veloce: «Il Piano ha una prospettiva al 2030, ma in quest’ultimo anno c’è stato un importante avanzamento nel rimetterlo in moto. Ci sono opere stradali e ferroviarie che hanno una complessità tecnica di realizzazione tale per cui non si potranno certamente concludere in tempi brevi, opere infrastrutturali importanti come la Napoli Bari la cui attivazione è prevista per il 2026, ma se consideriamo che ogni opera è il risultato di strategie e obiettivi, aver avviato l’attuazione del piano ‘Italia Veloce’ è una bella notizia per tutto il paese».

La ministra Paola De Micheli sottolinea questa accelerazione: «in poco più di un anno, nonostante la pandemia, abbiamo dato concretezza ad una parte del nostro Piano Italia Veloce. Un nuovo e importante impulso agli investimenti pubblici, nell’assoluta convinzione che, oltre a modernizzare la rete infrastrutturale del Paese, generano nuova occupazione e costituiscono un sicuro volano di crescita economica».