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Esclusiva

Gennaio 11 2021
“Vogliamo una ripartenza in presenza e in sicurezza”

Gli studenti di più di cento scuole secondarie di secondo grado di Roma e del Lazio hanno aderito ad uno sciopero che si è tenuto stamattina. Temi discussi: dissenso nella Dad e voglia di tornare in classe in sicurezza.

Sono seduti a terra sul prato di Villa Torlonia, con le gambe incrociate, le loro mascherine, la delusione nel cuore e la rabbia negli occhi. Sono stati 55 i ragazzi che stamattina hanno partecipato al sit-in e all’assemblea “La scuola che vorremmo”. Nessuno studente di quell’Istituto oggi si è collegato per le lezioni da remoto. Il loro obiettivo è quello di trasmettere un messaggio forte alle istituzioni, per avere una ripartenza che soddisfi i loro bisogni e le loro necessità.

“Vogliamo una ripartenza in presenza e in sicurezza”
Sit-in studentesco

 Tra applausi e striscioni con scritto “Diritto allo studio” o “La nostra scuola” c’è uno studente che non smette di gridare: “L’istruzione nel nostro paese è l’ultima ruota del carro. Ci sono state fatte tante promesse, solo parole ma niente fatti. Noi vogliamo più investimenti. Bisogna capire che lo studio è una priorità e che noi abbiamo bisogno di tornare in aula”. Si chiama Simone Giglio ed è il rappresentante d’istituto del Liceo Scientifico Statale Plinio Seniore situato a Roma, nel rione Castro Pretorio.

Ma gli alunni del Plinio non sono stati gli unici a farsi sentire. Gli studenti di più di cento scuole superiori di Roma e del Lazio hanno manifestato il loro desiderio di ritornare in classe solo quando gli verranno garantite efficienti condizioni di sicurezza. Non ci sono tamponi per gli studenti delle scuole in tutte le regioni, solo il Lazio ha mostrato di essersi interessato alla questione. I ragazzi sostengono che non sia sicuro tornare adesso in presenza perché non c’è ancora un piano di spazi e trasporti ben definito: “Non c’è controllo sui bus e nelle metro e non c’è manutenzione su tutto ciò che muove la scuola. È inammissibile che l’11 gennaio ci si ritrovi in queste condizioni di incertezza. Noi studenti siamo il futuro del domani e purtroppo veniamo poco ascoltati” sostiene Simone.

“Vogliamo una ripartenza in presenza e in sicurezza”
Simone parla ai suoi compagni

La sua opinione e quella dei suoi compagni è che la didattica a distanza, per quanto necessaria, sia fallimentare.
“Quando faccio lezioni online mi sento da solo. La Dad non permette il confronto con il docente, il dialogo tra chi insegna e chi apprende e a mio parere è stata sempre questa la più grande ricchezza del sistema scolastico. Gli argomenti che ho studiato da remoto non posso dire di non averli appresi, ma non posso nemmeno affermare che mi siano entrati nella testa e nel cuore”.

Nel Comunicato per lo sciopero firmato e redatto dagli alunni, viene sottolineato come le lezioni in streaming abbiano compromesso la vita sociale scolastica e destabilizzato la formazione dei giovani, che sembrino non avere più stimoli. Un altro rischio da loro puntualizzato riguarda l’eccessivo tempo speso di fronte a uno schermo. Il loro timore è che questo possa creare a lungo andare problemi di deconcentrazione, fisici e neurologici. Ecco qui il comunicato da loro sottoscritto.

“Vogliamo una ripartenza in presenza e in sicurezza”
Comunicato studentesco
“Vogliamo una ripartenza in presenza e in sicurezza”

Conclusa l’assemblea di confronto tenutasi a Villa Torlonia, i ragazzi del Liceo Plinio si sono riuniti con altri studenti delle scuole di Roma per un presidio in via Trastevere, di fronte al ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca. Tanti sono stati gli interventi e i cori lanciati durante la mattinata, fino a quando la protesta non è stata sospesa alle ore 13.

 “Dalla scuola non ci aspettiamo molto. Noi vogliamo risposte adeguate dal governo, vogliamo che qualcuno ci prenda sul serio. Continueremo a manifestare fino a quando non otterremo dei risultati concreti” conclude il rappresentante d’Istituto.