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Esclusiva

Febbraio 3 2021
Cinque stelle contro Crimi e divisi su Draghi: «Ci sarà il macello»

Dalla riunione dei gruppi parlamentari uscirà la linea da seguire su un possibile governo Draghi. I vertici ribadiscono il no, ma dentro al movimento c’è anche chi non è d’accordo

Mario Draghi divide il Movimento 5 Stelle. Dopo il mancato accordo sul Conte ter, la convocazione al Quirinale dell’ex presidente della Banca Centrale Europea ha provocato la spaccatura dei grillini. Se la linea ufficiale – dettata dal capo politico Vito Crimi – è quella di un no categorico ad un «governo tecnico guidato da Mario Draghi», nel sottobosco si infittiscono le voci critiche. «Non mi pare che tutte le posizioni siano uguali a quella di Crimi», confida un parlamentare 5 stelle. Motivo per il quale la riunione degli eletti di Camera e Senato fissata per oggi pomeriggio «sarà un macello», è la previsione di chi parteciperà

La resa dei conti è fissata per le 15, ora d’inizio dall’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari. Per ora nessuno rilascia dichiarazioni: è il sintomo di una spaccatura che potrebbe portare ad una lacerazione interna sul nome di Mario Draghi. Se l’ex presidente della Bce dovesse accettare l’incarico da premier, allora il M5s si ritroverebbe davanti ad un bivio. Il Quirinale ha già escluso l’ipotesi di nuove elezioni, per questo le alternative del Movimento rimangono due: appoggiare un governo senza Conte o finire all’opposizione. Nel primo caso, i grillini dovranno rimangiarsi il “Conte o morte” – sbandierato fino a poche ore fa- e accettare una maggioranza con altre forze disposte a sostenere Draghi. Tra queste ci sarebbe anche Italia Viva di Matteo Renzi, che ha già dato la sua disponibilità: «Ora tutte le persone di buona volontà devono accogliere l’appello del Presidente Mattarella e sostenere il governo di Mario Draghi», ha detto il leader di Iv. Anche il centrodestra potrebbe dare il via libera all’ex capo della Bce. Non solo Forza Italia, ma anche la Lega si mostra possibilista: «Decideremo senza pregiudizi», è la posizione del segretario Matteo Salvini. Una convivenza – quella con Lega, Forza Italia e Italia Viva – che scatenerebbe le ire di una parte del M5S, soprattutto dell’area critica che fa capo ad Alessandro Di Battista: fuori dal governo, ma dentro il dibattito sul futuro del Movimento.

Tutte le contraddizioni verranno a galla oggi pomeriggio: «Deciderà l’assemblea», dicono i pochi che rispondono al telefono. Questo perché una parte del Movimento potrebbe mettersi contro la linea dei vertici: un’ipotesi non scontata visto il clima che si respira a poche ore dalla resa dei conti. Tanto che un parlamentare, interpellato sulle divisioni interne, si mette a ridere e confessa: «Altro che dibattito interno, ci sarà un macello oggi pomeriggio». Il primo a finire sotto il fuoco dei gruppi parlamentari sarà Vito Crimi, colui che ha condotto le trattative con Pd e Italia Viva per dar vita a un nuovo governo guidato da Giuseppe Conte. Obbiettivo fallito: il capo politico non è riuscito a riportare l’ex-premier a Palazzo Chigi nonostante la retromarcia fatta su Matteo Renzi. Una decisione quest’ultima che ha spiazzato il resto del Movimento, compatto sul no al senatore di Firenze dopo lo strappo che ha provocato la crisi e le successive dimissioni di Conte.

Renzi è anche quello che ha fatto saltare il tavolo di pace presieduto da Roberto Fico, facendo fuori una volta per tutte l’ex premier e aprendo la strada ad un governo tecnico guidato da Mario Draghi. Su quest’ultimo è stato proprio Crimi a dettare la linea con l’obbiettivo di evitare la lacerazione: «Il Movimento 5 Stelle, già durante le consultazioni, aveva rappresentato che l’unico governo possibile sarebbe stato un governo politico. Pertanto, non voterà per la nascita di un governo tecnico presieduto da Mario Draghi». L’ennesima giravolta – forse – non verrebbe capita dalla base e dagli eletti del Movimento. Ma non è detto che questi ultimi lo seguiranno in blocco, anzi. «Non mi pare che tutte le posizioni siano uguali a quella di Crimi», dice chi parteciperà alla riunione di oggi.