La notizia
Martedì 13 settembre, sul sito www.eventiavversinews.it/ è apparso un articolo dal titolo Il vaccino Covid distrugge l’immunità naturale. Nuovo studio del New England Journal of Medicine (https://www.eventiavversinews.it/il-vaccino-covid-distrugge-limmunita-naturale-nuovo-studio-del-new-england-journal-of-medicine/). Lo studio si intitola Effects of Vaccination and Previous Infection on Omicron Infections in Children (https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMc2209371) e, secondo il sito, «mostra non solo che l’efficacia del vaccino Pfizer Covid diventa negativa (il che significa che i vaccinati hanno maggiori probabilità di essere infettati rispetto ai non vaccinati) entro cinque mesi ma che il vaccino distrugge qualsiasi protezione che una persona ha dall’immunità naturale». Il sito supporta la sua posizione usando alcuni dei grafici presenti nello studio.
Il debunking
La prima considerazione che fa eVenti Avversi è in relazione al grafico 1A: «le linee verde e blu, che rappresentano i bambini vaccinati rispettivamente a novembre e dicembre, passano per lo zero in territorio negativo con un forte gradiente entro cinque mesi dalla prima iniezione. Non è chiaro il motivo per cui la linea verde non sia proseguita dopo aprile, poiché i ricercatori presumibilmente avevano i dati, ma da quanto mostrato sembra che l’efficacia del vaccino continui a diminuire fortemente in territorio negativo». In realtà, gli stessi autori spiegano che «l’efficacia [della prima dose] era maggiore tra i bambini vaccinati a novembre 2021 rispetto a quelli vaccinati nei mesi successivi, risultati che indicano che la vaccinazione era meno efficace contro la variante omicron che contro la variante delta».
Guardando i grafici C e D, il sito dice «che è il vaccino a causare questa preoccupante cancellazione dell’immunità naturale». In realtà, gli autori dimostrano, prendendo in considerazione la variante omicron, il contrario: «L’immunità acquisita dall’infezione da SARS-CoV-2 era elevata, sebbene sia diminuita nel tempo. Tra i bambini non vaccinati, l’efficacia stimata dell’infezione da omicron contro la reinfezione da omicron era del 90,7% a 2 mesi e del 62,9% a 4 mesi (Figura 1C). Tra i bambini vaccinati, l’efficacia stimata della sola infezione da omicron contro la reinfezione con omicron era del 94,3% a 2 mesi e del 79,4% a 4 mesi (Figura 1D)».
Il sito sostiene che, secondo lo studio, «i vaccini conferiscono una “protezione” negativa dopo alcuni mesi», indicando nei grafici le linee di efficacia nei bambini vaccinati che scendono sotto lo zero. Tuttavia, questo grafico non dimostra che il vaccino ha efficacia negativa: la curva indica la variazione della protezione dal rischio di prendere il Covid a un tempo dato dopo l’iniezione. Il fatto che a un certo punto vada sotto lo zero indica semplicemente che la crescita della protezione data dal vaccino si interrompe e comincia a decrescere. Il meccanismo è spiegato nella nota metodologica allegata a uno studio precedente dello stesso New England Journal of Medicine. La variabile di riferimento è il rapporto di rischio (Hazard rate), ovvero una variabile che oscilla tra maggiore di uno e minore di uno e indica il rischio di prendere il Covid, o in questo caso di non prenderlo, al variare del tempo. Il Journal specifica che la variazione di questa variabile viene mostrata su una scala logaritmica. Il logaritmo di un numero maggiore di uno, che nel nostro caso equivale a un’alta protezione dalla possibilità di prendere il Covid, dà come risultato un valore maggiore di 0. Man mano che il rischio si alza l’hazard ratio va sotto l’1, che in questo caso indica un alto rischio, e il logaritmo di un numero minore di uno è un valore inferiore a zero. Da qui l’apparente contraddittorietà del grafico, che però indica solo il calare della protezione data dal vaccino nel tempo e non un suo effetto “negativo” sull’immunità.
La conclusione a cui giunge eVenti Avversi è: «Questo è molto inquietante perché indica non solo che i vaccini conferiscono una “protezione” negativa dopo alcuni mesi, ma anche che distruggono la protezione che avrebbe dovuto essere fornita dall’immunità naturale. I non vaccinati mantengono la propria protezione dall’infezione precedente ma i vaccinati finiscono con un’efficacia negativa anche se sono stati precedentemente infettati. Ciò significa che i vaccini annientano l’immunità naturale di una persona per lasciarla più vulnerabile alle infezioni rispetto a prima».
Tuttavia, gli autori specificano che il loro studio: «è limitato da casi di Covid-19 contraddittori, non misurati e sottostimati. In particolare, gli effetti in diminuzione sia della vaccinazione che dell’infezione precedente potrebbero essere stati confusi da un’infezione anticipata e da una vaccinazione anticipata nei bambini ad alto rischio. Inoltre, un accertamento differenziato dei casi di Covid-19 tra bambini vaccinati e non vaccinati distorcerebbe la stima dell’efficacia del vaccino».
Verdetto
La notizia riportata da eVenti Avversi isola un singolo grafico all’interno di un report più ampio e dettagliato, ignorando totalmente la metodologia utilizzata per costruirlo al fine di sostenere l’affermazione per cui il vaccino diminuirebbe l’immunità naturale contro il Covid-19 nelle persone a cui viene somministrati.
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