Attenzione! Questo articolo è stato scritto più di un anno fa!
!
Esclusiva

Novembre 27 2022.
 
Ultimo aggiornamento: Dicembre 12 2022
Covid-19 e il report incompleto pubblicato dal sito eventiavversinews.it

Il sito eventiavversi.it cita un report tedesco… omettendo però le gravi condizioni cliniche pregresse del paziente

Covid-19 e il report incompleto pubblicato dal sito eventiavversinews.it

La notizia, diffusa dal sito eventiavversinews.it, cita i risultati di un’autopsia effettuata su un paziente tedesco il 1 ottobre 2022, la cui morte sarebbe stata causata dai vaccini contro il covid-19. Le analisi fatte sul cervello e sul cuore dell’uomo, di cui non si fornisce l’identità, avrebbero rilevato nei tessuti la presenza della proteina Spike (S), ma non della proteina Nucleocapside (N).
Nei vaccini anti-covid, sono presenti gli anticorpi per combattere la proteina S, ma sono assenti quelli per inibire la proteina N, che è ancora oggetto di studio. L’assenza della proteina N nei tessuti del defunto dimostrerebbe, secondo l’articolo, che il soggetto non è stato affetto da covid, ma gli è stata letale la somministrazione del vaccino, vista la sola presenza della proteina S negli organi analizzati

Fino ad oggi, la maggior parte dei test diagnostici, ma soprattutto i vaccini, hanno come componente principale gli anticorpi della proteina S.
Nella composizione del virus, la Spike ricopre il nucleo, aggancia e infetta le cellule. È più grande della proteina Nucleocapside, che, invece, è racchiusa in uno strato più profondo ed è quindi meno soggetta ai cambiamenti.

A febbraio 2022, l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato i risultati delle ricerche, effettuate su animali, per analizzare il comportamento della proteina N, la quale, trovandosi più in profondità, non presenta mutazioni in risposta al vaccino. Vale a dire che, mentre la proteina Spike tende a evolversi e mutare per reagire e rispondere ai vaccini, la proteina Nucleocapside rimane invariata. Questa caratteristica permette all’organismo ospitante di generare una risposta immunitaria stabile e cristallizzata nel tempo. Lo studio si pone come obiettivo la realizzazione di un vaccino che agisca sulla proteina N e che sia duraturo ed efficace nel lungo periodo.

Nella notizia, riportata dal sito Eventi Avversi, viene omesso il particolare fondamentale dell’inaudita gravità delle condizioni cliniche del paziente. Leggendo in modo approfondito il report, pubblicato dall’Institute of Pathology ’Georg Schmorl’, si evince, in primo luogo che il paziente aveva 76 anni. L’uomo presentava evidenti sintomi di morbo di Parkinson, polmonite da aspirazione, arteriosclerosi sistemica, cardiomiopatia cronica, miocardite e vasculite linfoistiocitaria. Quindi un quadro clinico estremamente compromesso, taciuto da eventiavversinews.it .
In conclusione si può affermare che l’articolo manipola il referto dell’autopsia effettuata sul paziente, estrapolando e decontestualizzando solo i risultati utili a sostegno della tesi che i vaccini Astrazeneca e Pfizer, citati nel report, siano gli unici responsabili della morte del paziente.