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Esclusiva

Gennaio 12 2023
Perché Sal Da Vinci è l’eterno eroe di Napoli

All’Augusteo va in scena la rivoluzione contro i potenti di Tommaso Aniello, personaggio storico della Campania

Sal Da Vinci torna a teatro con un nuovo musical dal titolo Masaniello Revolution sulla storia di Tommaso Aniello, il rivoluzionario che si ribellò alle tasse sulla frutta nel luglio del 1647. Una storia narrata tra presente e passato.  

Al di là della trama e della rappresentazione scenica in sé, ciò che stupisce è l’amore tra Sal e la sua Napoli. Da Vinci riempie nuovamente il Teatro Augusteo di Napoli. Dopo anni di pandemia, ecco una carrellata di esibizioni quasi sempre sold out, anche a Natale, anche a Capodanno con un doppio spettacolo alle due di notte.  

L’ingresso di Sal viene accolto dal pubblico mai senza grida e acclamazioni entusiaste. Alla conclusione dello spettacolo, il suo inchino è quello più sentito, quello più duraturo: una standing ovation di ben cinque minuti. Sal Da Vinci saluta tutti, ringrazia e interagisce col pubblico in napoletano, quella lingua che lui in realtà adopera poco durante le rappresentazioni, ma che avvicina così tanto ai suoi concittadini. Sal Da Vinci, l’enfant prodige amato da Napoli. Ma come riesce, anche dopo anni, a rimanere l’eterno eroe amato dai napoletani?  

La standing ovation per Sal Da Vinci al Teatro Augusteo

Tu vuò fa’ l’americano? No, napoletano 

Newyorchese, ma non di anema e core. Figlio d’arte del grande Mario Da Vinci, il padre era in tournée in America con Domenico Modugno e Luciano Tajoli quando Salvatore Michael Sorrentino, per gli amici Sal, venne al mondo.  

Debutto molto precoce il suo, a soli sei anni recitava già col padre nel cinema, quando tutto era ancora un gioco, interpretando opere come ’O motorino e Storia d’amore e di vendetta, titoli che ben presto divennero cult popolari, sdoganando la sceneggiata dai palcoscenici al più vasto pubblico del grande schermo.  

Il padre recitava nel teatro Duemila, dove Sal lo raggiungeva tra una rappresentazione e l’altra, chiedendo sempre di salire sul palco. La sua voce potente e ricca di sfumature era ancora nascosta al grande pubblico, che lo vedeva più come il ragazzo “strappacuore” che fa commuovere le platee recitando nei drammi familiar–popolari. 

Perché Sal Da Vinci è l’eterno eroe di Napoli
Sal Da Vinci

Sal Da Vinci era il ragazzo napoletano innamorato di Pino Daniele col sogno di fare il batterista. Il suo debutto nella musica arriva a diciassette anni, quando viene scelto da Alberto Sordi e Carlo Verdone per recitare una parte importante nel film Troppo forte.  

Nel 1994 debutta da cantautore vincendo il festival di Canale 5 con Vera. L’anno successivo, riceve il grande onore di cantare per Papa Giovanni Paolo II il Salve Regina davanti a mezzo milione di persone. Il suo talento naturale avrebbe conquistato più tardi Roberto De Simone, che lo riporta a teatro come protagonista di Opera Buffa del Giovedì Santo.  

La consacrazione nella storia del teatro e nei cuori dei napoletani arriva con l’incontro con il compositore Claudio Mattone che segna la sua carriera scegliendolo per lo strepitoso successo del musical Scugnizzi. Il connubio Da Vinci–Mattone si ripete l’anno dopo al teatro Augusteo con Anime Napoletane, viaggio tra canzoni napoletane dimenticate. Un percorso artistico costruito passo dopo passo, conquistando le platee, che continua sino ad oggi. 

Medley Scugnizzi – 2020

Masaniello Revolution 

Da Vinci porta in scena proprio al Teatro Augusteo un nuovo musical, di cui è autore assieme a Ciro Villano. Una storia di rivoluzione: due Tommaso Aniello raccontano la loro storia, quella del 1647 e quella del 2022. Due omonimi che narrano le stesse vessazioni economiche, la stessa voglia di opposizione al potente, lo stesso desiderio di dar voce alla povera gente. Il Tommaso Aniello del passato vive come monito per il Tommaso del presente, mostrandogli che «l’unica vera rivoluzione è l’amore. È solo con l’amore che vale la pena di vivere».  

Un messaggio che risuona potente, visti i tempi recenti, ma ancora più attuale risulta il testo dell’opera, ricco di citazioni alla cultura popolare di oggi tra X Factor, la Casa di carta e l’uso anche in scena degli smartphone.  

Un cast volutamente stereotipato, tra il nano Don Peppone (Andrea Iovino) e il gigante Topolino (Antonio Fiorillo), tra il prete che ama le donne (Ernesto Lama), e la Perpetua en travesti (Marco Palmieri), tra il politico corrotto (Carlo Caracciolo), e la donna mafiosa ( Thayla Orefice), crea così un testo leggero e dinamico, pronto a suscitare l’affezione e l’ilarità del pubblico.  

Sal Da Vinci Masaniello Revolution
Cartellone Masaniello Revolution

Nonostante la monotonia tematica di alcune tracce, il musical si riconferma esplosivo e dinamico, con canzoni ricche di virtuosismi e che danno ampio spazio alla voce potente di Da Vinci e non solo.  

Nei panni del Masaniello del 1647, infatti, c’è Francesco Da Vinci, che supera in bravura persino il padre. Come nelle antiche famiglie circensi, il talento sembra tramandarsi nelle generazioni, come arte di bottegai. 

Debole, ma mai di voce, il personaggio malavitoso di Donna Maria interpretato da Thayla Orefice. Ricorda le caratteristiche di “O’ russ” di Scugnizzi, senza equipararne mai il timore e la perfidia da super-cattivo. A ogni modo Orefice presenta una donna Maria sensuale e crudele. I suoi toni da contralto incantano lo spettatore e accompagnano con maestria le interpretazioni da soprano di Fatima Trotta (al terzo spettacolo insieme a Da Vinci) e Giusy Attanasio, entrambe nei panni delle mogli dei due Masaniello.  

Una menzione speciale al coro e allo spettacolare corpo di ballo (Almamaria La Porta, Mariapia Capasso, Mariarosaria De Marino, Noemi Napolitano, Veronica Mandile, Claudio Trombetta, Cristian Severino, Fabio Alterio, Raffaele Siciliano, Riccardo Trombetta), mai disunito, sempre in sincronia e dall’esplosività vitale al punto da far passare in secondo piano anche la trama. Uno show in cui risalta appieno l’energia del musical proprio grazie alla danza. 

Il motivo per cui lo spettacolo ha così tanto successo, però, è senza dubbio Sal Da Vinci. Il pubblico lo segue, lo ama, perché è rimasto quel ragazzo semplice, umile e talentuoso legato alla tradizione e che ha ormai un posto fisso tra gli eroi eterni della cultura napoletana, proprio come Masaniello. 

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