Esclusiva

Giugno 12 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Giugno 15 2023
Dalla «discesa in campo» a TikTok: Berlusconi e i media

Il leader di Forza Italia ha colonizzato prima le televisioni e poi i social. Così ha rivoluzionato la politica italiana e i suoi schemi

«Una risata vi seppellirà» era il motto di un anarchico ottocentesco, Michail Bakunin, che avversava alla protervia del potere costituito l’irriverenza dell’ironia. Quel sorriso è stata per quasi un trentennio l’arma di cui Silvio Berlusconi si è servito per «scendere in campo» e rivoluzionare la politica e i suoi linguaggi. Dalle televisioni fino a TikTok, durante la scorsa campagna elettorale. La battuta sagace, il particolare irriverente, l’aneddoto pruriginoso, il linguaggio popolare sono stati gli ingredienti di un modo di occuparsi della cosa pubblica che ha stravolto i paradigmi precedenti. Un fenomeno sempre più esteso che ha occupato giunto al suo culmine con la creazione del profilo TikTok del Presidente Berlusconi che per il patron di Forza Italia è sembrato essere una seconda “discesa in campo”, a distanza di 28 anni dalla prima.

Con l’annuncio, urbi et orbi, della propria candidatura nel 1994, la comparsa del cavaliere su TikTok ha segnato, però, una cesura. L’impostazione ingessata e declamatoria di quel primo videomessaggio indirizzato a tutte le televisioni nazionali, di cui, in parte, recepiva e faceva propria la postura, ha lasciato spazio a un atteggiamento più scanzonato, ridanciano e affine alla disintermediazione propria dei social.

«Ciao ragazzi, eccomi qua vi do il benvenuto- e poi scandisce con una gestualità simile a quella del Mago Silvan -sul mio canale di TikTok», a questo punto ha elencato una serie di dati sul numero di giovani che popolano il social media cinese e confessa, in accordo col suo stile di vita da viveur, di invidiarli per l’età.

Un primo contenuto che da solo basterebbe a dimostrare quanto le piattaforme social, avendo preso il posto dei media tradizionali, in primo luogo della televisione, e l’utilizzo che la politica ne fa sono diventati un elemento intralasciabile nell’analisi di questa campagna elettorale. Se colui che, nel corso della sua carriera politica ha tratto, in termini di consenso, indubbi vantaggi dalla visibilità ottenuta presidiando i canali televisivi che lui stesso aveva fondato ha deciso di picchettare i social, il messaggio è stato chiaro: le nuove piattaforme sono il “campo da calcio” di questa campagna elettorale estiva.

E Berlusconi se ne è appropriato con maestria raggiungendo in poche ore i 186mila follower. Contro i 542mila di Salvini, che è su TikTok da tre anni (novembre 2019), i 243mila di Conte, presente sulla piattaforma da aprile 2022, e ben oltre i 104mila di Giorgia Meloni. Che il cavaliere sia stato il mattatore capace di sbaragliare la concorrenza, foss’anche quella dei propri alleati, e sfruttare il potenziale mediatico degli strumenti che, con lo scorrere del tempo, ha avuto a disposizione era chiaro da tempo. Ma non è stato solo il numero di utenti raggiunti a confermarlo.

L’algoritmo, sul cui funzionamento si sa ancora poco, tende a suggerirci i contenuti sia in base alle nostre preferenze sia in modo del tutto arbitrario, contribuendo, in questo modo, a intervenire sui nostri gusti e orientamenti, plasmandoli. Tuttavia, ad essere premiati dal sistema sono, in prevalenza, i video che creano coinvolgimento e, divertendo, aumentano le interazioni. L’ampia diffusione dei TikTok di Berlusconi è dovuta, quindi, in parte, al caso, e, in parte, all’aver intercettato le logiche che governano il social.

«La scelta di collocare la propria offerta politica su TikTok è stata strategica, e per questo condivisa da tutti i leader politici. L’incerto orientamento e l’ipotesi che ci fosse un elevato tasso di astensionismo tra i giovani nella fascia 18-30- ipotesi che è stata confermata dai dati – sarebbe potuta divenire rilevante. Portare l’offerta politica sulla piattaforma social su cui i giovani scelgono di passare la quota maggiore del proprio tempo mediale equivale ad una strategia di marketing proattiva», ha commentato Maria Cristina Antonucci, docente di comunicazione politica all’Università Sapienza di Roma.

Se, dunque, è vero che i contenuti del cavaliere hanno suscitato nel pubblico la stessa ilarità che a Pirandello suscitava la “vecchia imbellettata” per il modo quasi goffo di proporsi, questo tentativo può dirsi riuscito perché ha colto lo spirito di TikTok stesso. Quanto poi ciò si sia tradotto in consensi elettorali è difficile stabilirlo – Forza Italia alle elezioni del 25 settembre 2022 ha preso il 8% di voti. Di certo c’è che la piattaforma per antonomasia dei giovani è stata colonizzata in un batter d’ali da un politico navigato, che con le risa provocate dalle sue barzellette ha tentato di seppellire il progressismo. Allora non si sapeva, ma quella colonizzazione del social network della Generazione Z, è stato l’ultima dimostrazione di Berlusconi della capacità di intercettare le potenzialità dei media e sfruttarle il più possibile, adattando il proprio stile al mezzo.

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