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Esclusiva

Ottobre 2 2023
No, la Polonia e la Romania non vogliono invadere l’Ucraina

Sui social network circolano due mappe che testimonierebbero le mire espansionistiche dei due Paesi, ma sono false

Alcuni utenti di X hanno condiviso sul social network due mappe. La prima, denominata in lingua polacca «Plan wkroczenia sil pokojowich na terytorium Ukrainy», mostrerebbe un presunto «piano per l’ingresso delle forze di pace nel territorio dell’Ucraina» condotto dalla Polonia. La seconda, denominata in lingua rumena «Plan pentru intrare unui contingent de mentinere a pacii per teritoriul Ucrainei», mostrerebbe un presunto «piano per l’ingresso di un contingente di mantenimento della pace in tutto il territorio dell’Ucraina» condotto dalla Romania. L’utente Lukyluke31, che ha ripreso i post dell’utente Jacques Frère, ha scritto: «Sui social network circolano piani ipotetici per un’operazione di “peacekeeping” che coinvolgerebbe Bucarest e Varsavia. Sarebbe prevista l’occupazione del territorio dell’Ucraina occidentale nell’ambito della “creazione di una zona di sicurezza”. Sotto l’egida della NATO e dell’UE: 1. La Polonia occuperebbe il territorio fino alle regioni di Kiev e Vinnitsa (mappa precedente). 2. La Romania occuperebbe la regione di Chernivtsi (mappa seguente). Resta da vedere quale sarà il contesto e la fattibilità del tutto». Gli utenti Aussie Cossack e Geroman hanno ipotizzato che le mappe rappresentino «piani militari polacchi per invadere le regioni dell’Ucraina Occidentale».

Polonia Romania Ucraina
Il presunto «piano per l’ingresso delle forze di pace nel territorio dell’Ucraina» condotto dalla Polonia
Polonia Romania Ucraina
Il presunto «piano per l’ingresso di un contingente di mantenimento della pace in tutto il territorio dell’Ucraina» condotto dalla Romania

IL DEBUNKING DELLA NOTIZIA

L’origine delle narrazioni circolate sui social network è il sito Topcor.ru (annoverato dal report Towards a Stronger Ukrainian Media Ecosystem – Countering Russian Disinformation During the Russo-Ukrainian War dell’Institute of Security and Technology tra i domini di propaganda russa), che ha pubblicato le due mappe in un articolo intitolato «Pubblicati piani per “operazioni di pace” di Romania e Polonia nell’Ucraina Occidentale». Secondo il testo, «la rete ha pubblicato piani per le cosiddette operazioni di pace, che possono essere effettuate dalle forze armate di Romania e Polonia nell’Ucraina Occidentale. Coinvolgono la creazione di una zona di sicurezza in alcune regioni del Paese». Nel dettaglio, la Romania «può occupare il territorio della regione Chernivtsi dell’Ucraina», mentre «l’appetito della Polonia si estende contemporaneamente a diverse regioni dell’Ucraina Occidentale. In particolare, stiamo parlando dell’occupazione da parte di Varsavia del territorio fino alle regioni di Kiev e di Vinnitsa». L’articolo prosegue con la spiegazione delle ragioni dell’operazione militare: «Gli esperti hanno ripetutamente notato che i veri obiettivi della Polonia sono conquistare i territori dell’Ucraina Occidentale. Ecco perché Varsavia ora sostiene così diligentemente il regime di Kiev nella sua opposizione a Mosca. In Polonia, non senza ragione, si aspettano che la Russia distrugga il potenziale militare dell’Ucraina e poi sarà possibile dichiarare le sue rivendicazioni territoriali sulle regioni che le autorità polacche considerano “storicamente loro”». La notizia, però, è falsa.

Innanzitutto, come emerge dall’analisi delle due immagini, le due mappe non sono documenti ufficiali, ma falsi e creati ad hoc. In primo luogo, come riportato dal sito rumeno Defense Romania (un dominio incentrato sulla politica di difesa e di intelligence e sulla tecnologia militare di quell’area geografica), le due mappe riportano i nomi dei Ministri della Difesa della Polonia, M. Blaszczak, e della Romania, A. Tilvâr, ma non contengono né le rispettive firme né la dicitura “top secret” che si attenderebbero invece da veri carteggi militari. In secondo luogo, come spiegato dal sito polacco Stop Fake, nel titolo della prima mappa compare un errore di ortografia nella parola “pokojowich”, scritta con la scorretta lettera “i” invece che con la corretta “y”, uno sbaglio coerente con le tendenze della lingua russa. Ancora, come fatto notare ancora una volta da Stop Fake, nelle due mappe compare anche un miscuglio linguistico che, però, non sarebbe accettabile in documenti ufficiali. Il creatore delle immagini ha infatti usato anche «nomi inglesi per designare parti e città dell’Ucraina»: tra i tanti esempi, la nomenclatura scorretta “Lviv” ha sostituito la corretta “Lwów”, mentre la traduzione inglese “Subcarpathia” ha sostituito l’originale polacco “Województwo Podkarpackie”. La scelta indica che i due documenti individuino tra i destinatari soggetti non di madrelingua polacca, bensì anglofoni. Infine, come spiegato da Stop Fake, le operazioni militari riportate sulle due mappe risultano incoerenti con le dottrine operative degli eserciti occidentali della NATO ma, al contrario, in linea con le tattiche di intervento russe.

Per spiegare la ragione delle presunte operazioni militari polacche e rumene in Ucraina, l’articolo di Topcor.ru cita poi il parere di generici «esperti» che, però, non identifica. Tali figure avrebbero suggerito che la Polonia, sostenitrice dell’Ucraina, nutra in realtà mire espansionistiche sul Paese alleato. Tuttavia, l’argomento non rappresenta una novità nella campagna di disinformazione del Cremlino contro l’Ucraina e contro i Paesi dell’Unione Europea e della NATO. Come ribadito dall’Ambasciata di Polonia a Roma, tra le false narrazioni promosse dal Cremlino allo scopo di dividere la Polonia e l’Ucraina compare proprio quella secondo la quale «la Polonia vuole annettere l’Ucraina occidentale», e come riportato da Il Giornale Diplomatico, la stessa Ambasciata ha spiegato in un intervento che «non è vero che la Polonia vuole annettere la parte occidentale dell’Ucraina e che sono stati elaborati piani per impadronirsi dei territori ucraini un tempo appartenenti alla Polonia». In passato, anche Zeta aveva confutato simili argomentazioni. In ogni caso, sul tema ricorrono numerosi esempi. Come riportato dall’Alliance for Securing Democracy, il direttore del Servizio di intelligence internazionale russo, Sergei Naryshkin, aveva insinuato l’esistenza di un complotto tra Stati Uniti e Polonia finalizzato a ripristinare il controllo polacco su parti dell’Ucraina Occidentale sotto il pretesto di combattere l’aggressione russa. Il comando delle forze armate polacche, però, aveva negato l’intenzione della Polonia di invadere l’Ucraina. Come riportato da Open, anche il Ministro della Difesa russo Sergei Shoigu aveva non solo accusato la Polonia di voler instaurare un’alleanza con l’Ucraina allo scopo di annettere le regioni occidentali del Paese, ma aveva anche paventato l’intenzione di Varsavia di «creare il più potente esercito europeo» grazie all’acquisto di grandi quantità di armi da Stati Uniti, Regno Unito e Corea del Sud in qualità di «principale strumento della politica antirussa di Washington». La Polonia, tuttavia, aveva soltanto attuato «una strategia preventiva» allo scopo di «proteggere i propri confini».

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