Esclusiva

Dicembre 5 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Dicembre 7 2023
Francesco Esposito

Francesco, classe 1996, nasce a Monopoli, dove trascorre l’adolescenza e frequenta il liceo scientifico Galilei – Curie. Crescere nella campagna pugliese gli ha permesso di apprezzare la semplicità.

A 18 anni decide di trasferirsi a Bologna, attratto dalla nomea trasgressiva della città. Continua gli studi presso l’Alma Mater Studiorum e si laurea, con 110 e Lode, prima in Storia e poi in Scienze Storiche e Orientalistiche, focalizzandosi sulla storia del pensiero politico e movimenti sociali: «Non ho memoria di me senza la passione per la storia» afferma ricordando simpaticamente di quando da bambino raccontava a tutti di voler fare il faraone da grande.

Dopo gli studi universitari decide di spostarsi, in cerca di nuovi stimoli: «Volevo vivere un’esperienza urbana al massimo. New York era troppo distante e quindi ho scelto Roma». Bologna non riesce più a dargli quello di cui sente di aver bisogno: «Mi sono accorto che mi annoiava, come quando hai un rapporto molto intenso con una persona. Ho vissuto ogni aspetto della città. Ultimamente però sta cambiando nella socialità e nel suo modo di presentarsi. Quando si incrina quel rapporto, accade in maniera drastica».

Francesco Esposito

Muove i suoi primi passi nel mondo del giornalismo sportivo. Quest’esperienza gli permette di sperimentare: «Non ho idea di dove mi vedo. Penso possano piacermi tante cose. Ogni giorno scopro nuovi aspetti del giornalismo».

Uno dei suoi punti di riferimento è infatti Gianni Minà, tra i più versatili giornalisti italiani. Per Francesco il successo di Minà è determinato soprattutto dalla sua capacità di narrare le persone che stava intervistando: «Nel modo di approcciarsi al racconto faceva risaltare l’umanità dei personaggi, più che i lati negativi. Un racconto meno speculativo. Quando racconti qualcuno lo devi raccontare anche come un modello d’ispirazione».

I suoi studi accademici non lo abbandonano durante le sue collaborazioni tanto che, in occasione della vittoria dello Scudetto del Napoli nel 2023, realizza per “l’Ultimo Uomo” un editoriale sull’origine e la diffusione a Napoli dello sport più amato dai napoletani: «Non riesco a pensare ad un futuro giornalistico in cui io smetta di cercare la storia» racconta, specificando come quest’ultima spesso nel giornalismo italiano venga sempre tralasciata nel racconto dell’attualità.

Francesco ritiene che un buon modello di pratica nel giornalismo sia quello di mediare tra oggettivo e soggettivo, andando oltre i semplici e sterili numeri: «Pirandello in Sei personaggi in cerca d’autore scrive che un fatto è come un sacco. Affinché si regga bisogna prima farci entrar dentro la ragione e i sentimenti che lo hanno determinato» ed è questo ciò che lui, da storico e giornalista, intende fare.