Esclusiva

Aprile 3 2024
I tumori dei vip al centro dei complotti novax

Kate Middleton e Briatore nel mirino di una campagna di disinformazione, che incolpa i vaccini dell’aumento di neoplasie nei giovani

Autismo, immunodeficienza, orticaria cronica e morte improvvisa. Si allunga ancora la lista di patologie che la disinformazione attribuisce, senza prove, alle vaccinazioni. «Devastante il bilancio di vip malati o morti di tumore dopo i vaccini Covid», si legge su Gospa News, canale Telegram di ispirazione cristiana. Da Berlusconi a re Carlo d’Inghilterra, il complotto gira intorno alle cartelle cliniche di celebrità e politici affetti da cancro, ricondotto ai vaccini fatti durante il periodo di pandemia. Una notizia falsa che sta prendendo sempre più piede sul web.

Emblematico il caso della principessa del Galles Kate Middleton, che il 21 marzo annuncia sui social di aver iniziato la chemioterapia. «C’è un’alta probabilità che abbia il turbo cancro causato dai vaccini», scrive il medico canadese William Makis, che secondo l’agenzia Associated Press diffonde da tempo fake news sul coronavirus, mentre i novax italiani lo definiscono «il luminare dell’oncologia». Nella newsletter Covid Intel, Makis inserisce un elenco di ipotesi sugli organi interessati e una foto del 2021, in cui la nobile si fa iniettare la prima dose.

In Italia lo stesso trattamento è riservato a Flavio Briatore, dopo l’operazione per una neoplasia benigna al cuore. «L’imprenditore ben indottrinato», scrive un micro influencer su X, «si è fatto inoculare il triplete e ne ha provato le conseguenze sulla sua pelle». Altri utenti gongolano per la malattia, memori delle parole pronunciate dal magnate a dicembre 2021 durante la trasmissione Zona Bianca: «Per convincere il novax a vaccinarsi lo prenderei a calci in culo», aveva detto, e ancora, «dovrebbe stare a casa chiuso da solo come chi fa la quarantena». Cesare Sacchetti, giornalista ex Fatto Quotidiano attivo nelle campagne di disinformazione, commenta: «Cerchi che si chiudono».

Il presunto turbo cancro di Briatore

Sia Kate che Briatore diventano protagonisti così del “turbo cancro”, cospirazione che esiste da oltre un anno ma ottiene visibilità nel 2024. «Una vera epidemia», secondo il sito web Il Paragone, che spiega la presunta causa delle patologie oncologiche: «La proteina Spike dei vaccini a mRNA contro il Covid-19 ha un’azione cancerogena, portando alla progressione, alla recidiva oppure alla metastasi del cancro».

Per confermare questa tesi, viene citato lo studio SARS-CoV-2 Vaccination and the Multi-Hit Hypothesis of Oncogenesis, pubblicato dal Cureus Journal of Medical Science. Lo studio si limita a ipotizzare una correlazione, ma non arriva a una dimostrazione, esortando la comunità scientifica a valutare «l’impatto sia del Covid-19 che della vaccinazione Covid-19 sulla biologia del cancro e sui registri tumorali, adeguando di conseguenza le raccomandazioni di salute pubblica». Inoltre, anche se la correlazione fosse dimostrata non basterebbe come prova per un rapporto di causalità tra l’inoculazione del vaccino e l’insorgere di un tumore.

Il testo de Il Paragone prosegue, però, parlando di una diffusione incontrollata di tumori tra i giovani: «Un fenomeno recente, emerso solo da un paio d’anni, laddove prima si trattava di casi assai rari: una coincidenza temporale con i picchi vaccinali e gli anni a seguire che non sfuggirà al lettore». Una teoria simile compare su La nuova bussola quotidiana, sito web che riunisce «giornalisti cattolici, accomunati dalla passione per la fede». In un articolo di novembre 2023 si legge: «I tumori al seno aumentano nella fascia delle under 40 […] Il dato è serio, troppo grande per negare del tutto un coinvolgimento del siero a mRna». L’incremento non è però una scoperta recente né riconducibile al Covid, ma un fenomeno degli ultimi trent’anni. 

I dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) mostrano un forte aumento dei ragazzi affetti da questa malattia, in particolare nei Paesi ad alto reddito. Negli USA, secondo i dati del Surveillance, Epidemiology, and End Results i tassi di neoplasie diagnosticate sotto i 40 anni è cresciuto del 35% dal 1975 al 2019, mentre nel Regno Unito i dati del Cancer Research UK mostrano un aumento del 22% negli under 50 dall’inizio degli anni Novanta.

In Italia, secondo l’ultimo rapporto “I numeri del cancro in Italia” dell’Associazione italiana di oncologia medica (AIOM), i casi di cancro sono stati 395 mila nel 2023 – 208mila negli uomini e 187 mila nelle donne – in tutte le fasce di età, 18.000 in più rispetto al 2020, con un incremento nei pazienti più giovani. L’assenza di screening durante i lockdown spiegherebbe in parte questa tendenza.

Secondo gli esperti, la causa è da ricercare in una serie di fattori, come le abitudini alimentari sbagliate (diete ricche di carne rossa e povere di frutta), il consumo di alcolici e il fumo. I casi di neoplasia al colon-retto, in particolare, sono tra quelli per cui si è osservato un aumento più significativo, portando molti ricercatori a ritenere che i cambiamenti nelle abitudini alimentari e l’obesità infantile siano almeno parte del problema. Tuttavia non esiste ancora una spiegazione condivisa dalla comunità scientifica, come raccontato all’emittente americana Cnn dal dottor Suneel Kamath, oncologo medico gastrointestinale presso il Cleveland Clinic Taussig Cancer Institute: «La risposta breve è che non lo sappiamo davvero».

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