Esclusiva

Aprile 15 2024
I nuovi scenari geopolitici creati dall’intelligenza artificiale

Un convegno per discutere degli scenari futuri che l’intelligenza artificiale contribuisce a creare

Alla facoltà di giurisprudenza dell’Università Luiss Guido Carli sono intervenuti docenti, ingegneri e membri della Nato Defense College per discutere di come l’intelligenza artificiale stia modificando il mondo circostante e le strategie di difesa. L’obiettivo dell’incontro era discuterne sì, ma come ha precisato il professor Giovanni Orsina aprendo il dibattito, farlo «a mente fredda», trovando un equilibrio tra «gli entusiasti acritici e chi vede un rischio esistenziale». È indubbio che questa nuova tecnologia abbia messo in atto una rivoluzione, ma per Andrea Manciulli, il direttore relazioni istituzionali di Med-Or, fondazione di Leonardo Spa, assieme all’Ai sono altre tre gli elementi che stanno modificando «la postura dell’uomo nei confronti dell’umanità: la tecnologia dell’Rna messaggero con cui sono stati fabbricati i vaccini, l’energia perpetua ottenuta dalle fusioni nucleari sempre più fredde e l’utilizzo dello spazio come strumento per trovare nuove energie».

Secondo Manciulli, Tutti questi elementi generano i cambiamenti che osserviamo, ma in due direzioni opposte «verticale e orizzontale», questo per il rappresentante della fondazione ha un impatto geopolitico non indifferente: «Il mutamento verticale fa sì che il baricentro geopolitico si stia spostando, determinando una perdita di potere per l’occidente, ma anche all’interno  degli stessi paesi dell’ovest c’è una frattura, tra chi si occupa di intelligenza artificiale e quindi ne beneficia e chi invece se ne sente perseguitato». Manciulli non è troppo ottimista, ma nemmeno catastrofista, per lui le nuove tecnologie non devono essere abbandonate,però «è necessario che siano gestite dalle democrazie» e non da oligopoli privati, come è anche necessario «svegliare le coscienze di chi è contro il progresso tecnologico e lasciando che siano le istituzioni pubbliche ad avere una funzione didattica in merito a ciò».

Anche secondo Riccardo Poli, professore presso l’Università di Trento ci troviamo in un «periodo di transizione generale e il problema è che non abbiamo nemmeno idea dei possibili scenari che ci aspettano nel futuro, ecco perché serve una visione di lungo periodo». Lo scenario più preoccupante però lo riserva per l’Italia: «Il calo demografico continuerà e sarà imputato soprattutto al sud e alle isole, il mercato interno sarà troppo piccolo per poter ripagare il debito e c’è il pericolo che il paese si spezzi in due come in Cecoslovacchia». Per quanto riguarda la sicurezza nazionale tutti gli interlocutori erano d’accordo sulla necessità di sviluppare infrastrutture pronte a contrastare la rapidità dell’intelligenza artificiale in ambito militare. Il protagonista sul tema è stato il progetto Gcap sviluppato da Leonardo spa assieme all’inglese Bae System e la giapponese Mitsubishi. Il progetto mette assieme due concetti sempre più importanti nell’industria della difesa: i sistemi di sistemi e la capacità multidominio. Ossia Leonardo e i suoi omologhi stanno sviluppando un sistema integrato che grazie al digitale elimina le barriere tra i domini: cielo, terra, mare e cyber.

Come descritto dal General Management dell’ex Finmeccanica, Angelo Pansini, Gcap è infatti «una piattaforma che governa mezzi che stanno a terra e mezzi che gli volano intorno». Anche se Maurizio De Guida, capo ufficio pianificazione Gcap avverte che il solo sistema algoritmico non è sufficiente e per il 2035, quando il sistema dovrebbe essere pronto, è necessario che venga previsto un pilota al controllo dell’infrastruttura cosicché «l’accountability sia misurata e misurabile e possa essere attribuita», anche come misura di sicurezza «nel caso l’algoritmo dovesse essere hackerato da eserciti nemici». In ogni campo, dalla politica alla sicurezza nazionale l’intelligenza artificiale non deve essere rimossa a priori, ma come tutti gli ospiti hanno ricordato è importante che venga governata dall’uomo e non subita.