Esclusiva

Aprile 19 2024
Il video fake degli israeliani in fuga

Non sono cittadini di Tel Aviv in panico quelli ritratti nel filmato falso circolato sul web

Nella notte tra il 13 e il 14 aprile l’Iran ha sferrato un attacco a Israele dopo il bombardamento dell’ambasciata iraniana a Damasco, in Siria. Nell’operazione militare sono stati impiegati centinaia di droni e missili: il 99% è stato intercettato dai sistemi di sicurezza di Tel Aviv, con l’aiuto di Francia, Regno Unito, Stati Uniti ma anche Giordania, Arabia Saudita e Emirati Arabi. Sono stati riportati solo danni minimi alle infrastrutture della base militare di Nevatim. Nella giornata successiva, tuttavia, la Repubblica Islamica ha celebrato il successo dell’attacco. La propaganda si è servita anche di una lunga serie di video falsi diffusi in rete e sui canali Telegram. La tv di stato iraniana, in particolare, ha diffuso alle ore 09.11 locali (07.41 italiane) un filmato che ritrae una folla in movimento: tutti si accalcano nella stessa direzione, alcuni di loro corrono. I giornalisti sostengono che si tratti di cittadini israeliani in fuga, dopo la notizia dell’imminente offensiva.

fake news Iran Israele

Lo stesso video aveva già iniziato a circolare su X, rilanciato anche dall’account ufficiale dell’agenzia di stampa russa Sputnik e da diversi giornalisti internazionali. Particolare eco ha il post del reporter ucraino Jason Jay Smart, all’1.27 italiana. La didascalia cita una frase attribuita all’emittente televisiva saudita Al Hadath, che potrebbe a sua volta aver trasmesso in diretta le immagini, sebbene non si trovino evidenze in rete al riguardo: «La popolazione israeliana sta scappando verso i rifugi nel panico. Si sentono esplosioni in cielo e a terra in tutto il paese. L’Iran ha lanciato una nuova ondata di droni verso Israele».

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Il post ha in sovrimpressione il logo di Mash. Non esiste alcun account X legato alla piattaforma. Con una ricerca per immagini su Google si riesce, però, a risalire a un canale Telegram russo con la medesima icona. 2.780.000 gli iscritti. I contenuti della chat vengono proposti da un bot, che raccoglie suggerimenti da tutti gli utenti. Non si trattano solo temi di politica e affari esteri: ci sono anche filmati divertenti e foto di animali domestici. Mash è solo la punta di un iceberg. Sono moltissimi i canali di Telegram russi ad aver divulgato il video in questione. Uno in particolare, Khayal Pressa 313 (@pressa313), appartiene a un giornalista iraniano, Khayal Muezzin, che ha lavorato diversi anni per l’ufficio stampa dell’ambasciata iraniana a Mosca.

Sul canale c’è tanta propaganda antisemita in lingua russa, come dimostrano i numerosi post con bandiere di Israele in fiamme. Dalla chat in questione il contenuto ha iniziato a circolare sino a giungere in Italia, dove il contenuto viene condiviso mettendolo a confronto con quanto accade nella striscia di Gaza durante i bombardamenti.

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Il filmato in questione è un falso. I presunti israeliani in fuga sono in realtà fan del cantante Louis Tomlinson, ex componente degli One Direction, accalcati per strappare un selfie o un autografo al divo. La scena è stata ripresa nella notte del 6 aprile, di fronte all’ingresso principale dell’Hotel Four Seasons di Posadas 1086/88 a Buenos Aires, dove Tomlinson stava alloggiando. Per geolocalizzare il video è sufficiente confrontare le riprese con le immagini 360° di Google Street View.

In questo frame si distingue chiaramente la struttura dell’hotel, che nel filmato compare in alto a destra.

Il video fake degli israeliani in fuga


Questo, invece, è un fermo immagine di un video amatoriale in circolazione su X che mostra il cantante nel quadrante sinistro e lungo il margine superiore un’insegna luminosa abbastanza riconoscibile: andando su Google Maps si noterà che è la stessa targa collocata sulla torre circolare di fronte all’hotel.

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È evidente un intento di propaganda pro-iraniana, per mostrare Israele più fragile e vulnerabile di quanto non sia, di fronte alla minaccia di un attacco aereo. Non è un caso che sugli stessi canali Telegram (KhayalPressa313) siano circolati anche filmati di presunte esplosioni in contesti urbani che, invece, sono rimasti illesi al termine dell’offensiva.

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