Esclusiva

Gennaio 15 2025.
 
Ultimo aggiornamento: Gennaio 18 2025
Dall’AfD un biglietto di sola andata per i migranti tedeschi

Il partito di estrema destra tedesca ha inviato lettere con biglietti di “remigrazione” a cittadini di origine migratoria, scatenando polemiche per il richiamo alla retorica nazista

Un biglietto di sola andata datato 23 febbraio 2025 verso un paese sicuro. Uno slogan «Solo la remigrazione può salvare la Germania» e un QR code che conduce al sito web del partito di estrema destra tedesco Alternative für Deutschland. 30mila cittadini tedeschi con background migratorio hanno ricevuto nella loro cassetta delle lettere proprio questa comunicazione. A mandarla, Alice Weidel, leader di AfD, che in vista delle prossime elezioni federali, ha rievocato le strategie propagandistiche di Hitler.

I media tedeschi e hanno definito questi biglietti “volantini di deportazione”. Il riferimento è alle pratiche adottate dal regime nazista durante la deportazione degli ebrei e di altre minoranze etniche.

Secondo Federico Niglia, esperto di politica tedesca e professore all’Università per stranieri di Perugia «Questa iniziativa, rappresenta una strategia elettorale che punta a polarizzare l’opinione pubblica e consolidare il consenso. Alice Weidel, candidata dell’AfD alla cancelleria, ha ribadito con forza «la necessità di chiudere le frontiere durante un recente comizio».

La campagna ha attirato critiche da parte di attivisti, associazioni per i diritti umani e forze politiche all’opposizione. Alcuni hanno accusato l’AfD di incitamento all’odio, mentre la polizia di Karlsruhe, città tedesca al confine con la Francia, ha avviato un’indagine per valutare eventuali violazioni delle leggi tedesche contro la discriminazione.

Secondo Federico Niglia, l’AfD sta sfruttando la questione migratoria per rafforzare la sua posizione. «Il termine ‘remigrazione’ maschera un messaggio radicale che si oppone frontalmente all’approccio inclusivo adottato da Angela Merkel», spiega Niglia. Questa strategia potrebbe, però, porre un limite alla capacità del partito di attrarre elettori moderati e di partecipare a future coalizioni di governo.

Ad amplificare il dibattito è intervenuto Elon Musk proprietario di Tesla e grande sostenitore del presidente degli USA Donald Trump. Attraverso la sua piattaforma X (ex Twitter), Musk ha definito le politiche dell’AfD «di buon senso».

Il presidente cileno Gabriel Boric ha accusato Musk di interferire nei processi democratici tedeschi e di sostenere una retorica divisiva. «È inaccettabile che personaggi come Musk promuovano idee pericolose per la democrazia», ha dichiarato Boric.

Ad un mese dal voto, i sondaggi indicano che il consenso dell’AfD si aggira intorno al 15-17%. Il partito resta forte nell’ex Germania Est come confermano le percentuali ottenute nelle scorse elezioni regionali in Turingia e Sassonia

La crisi economica e le preoccupazioni per la sicurezza potrebbero però rafforzare il messaggio dell’AfD. Al contempo, la linea dura del partito rischia di alienare una parte dell’elettorato più moderato. «La sfida per l’AfD sarà bilanciare la propria immagine radicale con la necessità di apparire una forza politica affidabile» spiega Niglia.

Nelle elezioni del 2025 si misurerà la crescita dell’AfD che pone interrogativi sul futuro della politica tedesca e sulla capacità del sistema democratico di fronteggiare l’ascesa di forze populiste e razziste. Il risultato delle urne potrebbe ridefinire non solo l’assetto politico, ma anche il destino del progetto europeo.

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