Nella maestosa sala delle Statue di Capitol Hill, Donald Trump ha giurato come 47esimo Presidente degli Stati Uniti. Una cerimonia storica, non solo per il ritorno dei repubblicani alla Casa Bianca, ma anche perché, come accadde nel 1984 con Ronald Reagan, il freddo pungente di Washington ha spostato l’evento al chiuso. «Io salvato da Dio, adesso comincia l’età dell’oro» ha dichiarato Trump durante il suo primo discorso da presidente Usa. Fuori, nonostante le rigide temperature, migliaia di sostenitori sventolano le bandiere a stelle e strisce e intonano cori di festa.
Prima del giuramento di Trump, tocca a J.D. Vance a giurare come nuovo vicepresidente. Poco dopo, il momento più atteso: l’ex tycoon posa la mano sulla Bibbia, pronunciando le parole che sanciscono l’inizio del suo mandato.
Nel suo discorso inaugurale, Trump ha sottolineato il suo impegno a realizzare il sogno di Martin Luther King: «Un’America forte, libera e prospera per tutti». Ha anche dichiarato emergenza nazionale al confine con il Messico, promettendo di deportare milioni di migranti irregolari e di bloccare il controverso Green Deal, considerato un ostacolo alla crescita economica del Paese.
La cerimonia, con la presenza di alti funzionari, giudici della Corte Suprema, membri del nuovo governo e della premier italiana Giorgia Meloni, ha un sapore di continuità istituzionale nonostante la forte polarizzazione politica. Secondo le previsioni dei media americani, la revoca dello ius soli sarà tra le prime iniziative della nuova amministrazione repubblicana. «La cittadinanza è un privilegio, non un diritto acquisito. Dobbiamo proteggere i nostri confini e il nostro futuro» è stato uno dei temi centrali della sua campagna elettorale, e sembra destinato a diventare uno dei punti chiave dell’agenda politica del partito repubblicano.
Gli ultimi giorni del presidente Joe Biden sono stati segnati da una decisione inaspettata: la grazia per Anthony Fauci e Liz Cheney. Il primo, importante immunologo famoso per il ruolo nella gestione della pandemia, era finito nel mirino di accuse e polemiche da parte del tycoon; la seconda, ex deputata repubblicana, aveva spaccato il suo stesso partito con la sua posizione sull’assalto al Campidoglio. La mossa, letta da molti come un tentativo di riconciliazione, ha comunque alimentato forti polemiche da parte di diversi esponenti repubblicani.
All’esterno, i sostenitori di Trump si stringono attorno al loro leader, celebrando non solo la sua vittoria, ma l’inizio di quella che sperano sia una nuova stagione per gli Stati Uniti. La giornata segna quindi un momento di passaggio cruciale per l’America, con l’arrivo di un presidente che promette di cambiare il corso della storia recente.