«L’obiettivo principale dell’Accademia con questi eventi è quello di dare l’opportunità di far conoscere sia gli artisti spagnoli, sia quelli della scena romana e internazionale», spiega Leyre Alonso, curatrice della Comunicazione.
L’Accademia apre le sue porte al pubblico con la rassegna Musica Viva, un ciclo di concerti di musica sperimentale a ingresso libero nei week end. Il primo, dedicato al jazz d’avanguardia, si è tenuto il 31 gennaio. Sul palco è salito Javier Moreno, contrabbassista e ideatore della rassegna. Con lui, Francesco Diodati, chitarrista romano. «I prossimi incontri saranno un po’ più strutturati, ma non mancheranno le sperimentazioni», anticipa Moreno. Ad accompagnarlo il 22 febbraio ci saranno Marcello Allulli e Ermanno Baron sulle note del jazz contemporaneo. Mentre l’ultimo appuntamento il 14 marzo vedrà il piano solo di David Dorantes, «che lascerà spazio all’improvvisazione anche in un genere più tradizionale come il flamenco».
«Appoggiamo sempre il lavoro dell’arte contemporanea e supportiamo le innovazioni. Non guardiamo solo indietro, all’arte antica», commenta Alonso.
L’Accademia
L’Istituzione, alle dipendenze del Ministero degli Affari Esteri spagnolo, ha come scopo la promozione culturale e la formazione umanistica. Ogni anno offre tra le 20 e 25 borse di studio per realizzare progetti artistici e di ricerca a Roma. Il bando è dedicato prevalentemente a cittadini spagnoli, ma alcuni posti sono destinati anche a latinoamericani ed europei.
Ai borsisti è data l’opportunità di risiedere in uno dei complessi architettonici di maggior valore artistico della Capitale. L’Accademia è situata nel chiostro di San Pietro in Montorio e comprende il Tempietto del Bramante, capolavoro dell’arte rinascimentale. Nelle sue stanze sono passati artisti del calibro di Dürer, Bruegel, Alonso de Berruguete, Velázquez o Goya.
Il valore dell’esperienza in Accademia, secondo Alonso, sta nei continui stimoli che offre. «Molte volte il progetto dei borsisti cambia stando qui. Non solo per il rapporto che hanno con la città, ma anche per la collaborazione che si instaura tra di loro».
L’iniziativa
L’idea della rassegna Musica Viva è nata da Javier Moreno, artista madrileno residente per la seconda volta in Accademia. Nei primi due concerti interviene al contrabbasso, dividendo il palco con musicisti diversi. Nella sua prima residenza, undici anni fa, aveva organizzato eventi simili. «Vorrei riconnettermi con le persone con cui ho suonato in passato e rivivere l’acustica di questo luogo», racconta, «è qualcosa di magico: il suono è forte, avvolgente e puoi suonare senza amplificazione».
Il programma
Nel concerto del 31 gennaio, il duo Moreno-Diodati si è esibito in un repertorio molto vario. «Sono delle composizioni create da noi e anche da altri compositori che ci piace esplorare, come Elvis Costelo. Poi c’è una grande componente improvvisata che cambia ogni volta», spiega Diodati.
I due musicisti si sono conosciuti nella Capitale nel 2012 e da subito si sono trovati su un terreno comune. Mentre suonano, la loro complicità è palpabile. La si legge negli sguardi e nei sorrisi che nascono naturalmente durante l’esibizione. «È bello quando arrivi in posti in cui non sei mai stato con la persona con cui stai suonando. Oggi ci sono stati tre, quattro, forse cinque brani che non avevamo mai suonato prima e all’improvviso ci siamo ritrovati lì, sentendoci davvero bene, come dentro una macchina perfettamente funzionante», racconta Moreno.
A sorpresa, è salita sul palco la cantante turca Selen Çapacı, esperta di Smyrneika, musica turca di Smirne ispirata alla tradizione greca. «Abbiamo provato solo una o due volte, il pomeriggio stesso del concerto», spiega sorridendo.
L’Accademia si prepara ad accogliere i prossimi due concerti di Musica Viva. Per i partecipanti ci sarà l’opportunità di accedere ai suoi ambienti interni, altrimenti chiusi al pubblico, e godere della vista panoramica su tutta la città.
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