Preghiera, pentimento, indulgenza: che peso ha il Giubileo in questa fase di crisi e instabilità geopolitica? Le guerre possono finire?
“In questo scenario apocalittico delineato prima dalla crisi economica, poi pandemica e infine bellica, il Giubileo ha un dovere laico di fare reset. Sul fronte ucraino c’è una convergenza di interessi a chiudere il conflitto tramite un compromesso in cui Putin guadagnerà il 20 per cento del territorio. Più complicato il fronte israelo-palestinese dove si è seminato troppo odio e sarebbe solo una tregua. La pace, come nel foro sul tetto, calata dall’alto perché il suolo è carbone ardente”.
Per la sicurezza il sistema di difesa del Vaticano ha installato un discreto numero di telecamere che si avvalgono dell’intelligenza artificiale, ma a fronte del blackout della Chat Gpt a dicembre, quanto possono essere sicure?
“Una cosa del genere può accadere nei paesi consegnati armi e bagagli alla tecnologia vedi Corea, vedi Giappone; vista l’esecuzione a tratti artigianale dei lavori, possiamo contare su un buon numero di agenti su strada. Paradossalmente il ritardo tecnologico, ci garantisce sicurezza”.
Il Vaticano è soddisfatto di come sono stati svolti i lavori di ristrutturazione nella capitale?
“Più che una ristrutturazione è stato un semplice restyling, con interventi inefficaci e soluzioni improvvisate”.
I temi caldi dell’anno giubilare saranno il fine vita e l’aborto; su quest’ultimo tema il Papa ha chiamato “sicari” i medici che lo effettuano. Quale sarà l’evoluzione?
“Vero, Francesco è ossessionato dal difendere i deboli ed insistentemente ripete termini urticanti come omicidio e assassino, del resto sino a che la scienza non dimostrerà il contrario, lì c’è un futuro essere umano. L’evoluzione è già iniziata con il momento del perdono, ma non depenalizzando il peccato. Prima quando si confessava l’aborto, il sacerdote doveva attivare una procedura, passavano anche settimane prima dell’assoluzione, oggi tramite questa apertura il perdono si riceve direttamente dal vicario”.
Papa Francesco ha rimesso al centro il sacerdote e depotenziato l’umiliazione delle donne, che, alle volte, scelgono di compiere un atto simile per ragioni di carriera, economiche e sociali.
“Se si riportassero a Francesco certe riflessioni troncherebbe immediatamente il discorso. Per il fine vita i numeri sono diversi, quelli sull’aborto stanno crescendo in maniera esponenziale. Il papa ripete che ci troveremo in una società che non regge più il peso economico dei più vecchi. Lui difende il valore della vita come nel Seicento, la dottrina laica di Thomas Hobbes diceva che lo Stato nasce per difendere i diritti dei più deboli, per evitare l’imposizione della dottrina dei più forti”.
“Pellegrini della Speranza” metafora del viaggio della vita. Che cosa è la vita per te? Oggi nel successo a tutti i costi si può raggiungere la pace interiore?
“La Speranza è il leit motiv di questo Giubileo. Preferisco la pace fra le Nazioni. La pace interiore non ha mai fatto parte né delle mie aspirazioni, né delle mie dimensioni di vita.
Ma non ha risposto: cosa è la vita per lei?
“Una sana inquietudine interiore, anche un po’ insana”.