Esclusiva

Marzo 3 2025
Urban Retreat, una fuga dalla città alle porte di Roma

Il progetto di Francesca e Ottavia, due ragazze romane che hanno unito le loro passioni: il marketing e lo yoga. Il prossimo appuntamento è il 15 marzo

I raggi del sole sono ancora fiochi, coperti dalla nebbia. Le foglie verdi sono piene di brina, il canto dei passeri è già vivo. Subito fuori il Grande raccordo anulare, l’anello stradale che circonda Roma, basta una svolta verso Bel Poggio per ritrovarsi in un angolo di paradiso, dove la città sembra lontana chilometri. Una fuga dalla realtà per una mattinata a Villa il Cardinale, un casale purpureo immerso nella natura. Ecco cos’è Urban Retreat, il progetto ideato da Francesca Berardi e Ottavia Bongrani.

Urban Retreat, una fuga dalla città alle porte di Roma

«Urban è nato dall’unione delle nostre anime» raccontano le due ragazze romane. Francesca, 31 anni, è esperta di marketing. Ottavia, 32, è fisioterapista e insegnate di yoga. «Lo scopo è il rilassamento. Un invito a ritirarsi e a ritagliare un momento per sé senza allontanarsi troppo da casa» spiegano parlando della scelta della location. 

All’interno della residenza d’epoca, iscritta al Registro italiano delle dimore storiche di eccellenza, tutto è curato nei minimi dettagli dalla proprietaria Marina Wallace. L’arredamento di legno antico, le piastrelle dipinte dei pavimenti, le stoffe dei divani, il fuoco nel camino e il profumo delicato delle candele accese.

Urban Retreat, una fuga dalla città alle porte di Roma

Gli appuntamenti sono di sabato, una volta al mese. La giornata parte con una pausa caffè di benvenuto, dove i partecipanti possono conoscersi nel salotto della villa. Inizia poi la lezione di Vinyasa, uno yoga dinamico che lavora tutti i muscoli e sintetizza la pratica fisica e mentale. A seguire, sono previsti workshop diversi per ogni evento. 

«Amiamo unire alla pratica dello yoga attività per il benessere psicofisico per permettere alle persone di rigenerarsi nell’arco di mezza giornata» dicono le fondatrici. Attività creative e meditative «che permettono di esplorare il nostro io, le menti e i corpi». Lavorare con le mani per dipingere, modellare la ceramica, massaggiarsi, cucire borse. Oppure abbandonarsi alla totale distensione a occhi chiusi grazie al sound bath, un vero e proprio bagno di suoni. 

Urban Retreat, una fuga dalla città alle porte di Roma

Le campane di cristallo alchemiche vengono accompagnate da strumenti che ricordano i rumori della natura. «Il tamburo oceanico riproduce le onde del mare, il koshi è come un carillon dalle note squillanti. Quando sentiamo il bastone della pioggia, immaginiamo di trovarci una foresta bagnata da un temporale» racconta Chiara Cerzosimo, psicologa e operatrice olistica certificata. «Sono vibrazioni che tramite l’udito arrivano dirette ai nostri organi. Quando nasciamo siamo come uno strumento perfettamente accordato, poi alcuni avvenimenti della vita tendono a scordarci. Questi suoni cercano di riallinearci» prosegue Chiara parlando dei benefici meditativi e curativi. 

Urban Retreat, una fuga dalla città alle porte di Roma

«Di solito è la musica o un odore a riportarmi indietro nel tempo. Invece, è bastato un suono per tornare alla mia infanzia, alle immagini del passato» commenta Roberta, una partecipante alla seduta, prima di alzarsi per raggiungere il gruppo per il momento finale di Urban Retreat, il brunch. Tante le prelibatezze locali da assaggiare, come formaggi, marmellate, torte e succhi di frutta freschi.

Urban Retreat, una fuga dalla città alle porte di Roma

«Chi partecipa a Urban non è per forza un esperto di yoga» sottolinea Ottavia. «È un incontro aperto a tutti coloro che siano ben disposti ad aprirsi all’altro, in un momento di stacco dalla routine cittadina». Il sogno di Francesca e Ottavia è portare il format di Urban Retreat anche in altre città, sempre mantenendo una costante: «Il totale relax, in compagnia, in un ambiente magico». 

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