Roma ha una nuova voce. Si chiama Julia, ed è l’assistente virtuale di Roma Capitale. Capace di conversare in 80 lingue, è stata pensata per accompagnare turisti, cittadini e pellegrini nella vita quotidiana della città eterna. Lanciata lo scorso 7 marzo in una prima versione sperimentale, Julia è in fase di miglioramento in vista della prossima release a maggio. Nel frattempo, i dati delle prime due settimane di utilizzo hanno offerto un primo sguardo sui bisogni degli utenti: dai temi più cercati alle lingue utilizzate per interagire con il sistema.
Julia non è solo una guida: è un esperimento di intelligenza artificiale applicata al servizio pubblico. Ne ha parlato a Zeta Antonio Preiti, amministratore delegato della Fondazione per l’Accoglienza Roma & Partner, l’incubatore di Julia.
Una visione nata prima di ChatGPT
L’idea di Julia nasce prima dell’esplosione globale dei Large Language Models: «Quando l’abbiamo pensata, ChatGPT non era ancora uscito nella sua versione popolare», racconta Preiti. La consapevolezza alla base del progetto è semplice: chi controlla il digitale, controlla i comportamenti turistici. «Oggi siamo nell’instant economy: prendo il telefono, vedo un video, guardo un volo, prenoto. Tutto in un minuto».
Ma se le abitudini sono cambiate, le informazioni disponibili rimangono spesso frammentate. «Se oggi voglio sapere cosa c’è da fare stasera a Roma, devo cercare su decine di siti diversi. Volevamo un posto unico, semplice, dove comunicare in un linguaggio naturale e ottenere risposte integrate e affidabili».
Cosa sa fare Julia e a chi si rivolge
Julia è accessibile tramite numero di telefono e opera su più canali: WhatsApp, Telegram, Messenger e anche via web chat.
È un’assistente pensata per i turisti e per chi vive la città. Risponde a richieste su musei, eventi, hotel, trasporti, farmacie e strutture sanitarie. «Un utente può chiedere come impiegare del tempo libero e Julia costruisce una proposta, combinando itinerari culturali e ristoranti tipici».
Tuttavia, la tecnologia è ancora in fase di rodaggio e non mancano le risposte imprecise. Alla domanda «Cosa posso fare a Trastevere con tre ore libere?», ad esempio, Julia ha elencato eventi e attrazioni, ma ha incluso anche il concerto dei Duran Duran al Circo Massimo del 15 e 16 giugno. Alla richiesta di chiarimento — «Cosa c’entrano i Duran Duran?» — si è corretta, ammettendo l’errore: «Scusa, ho inserito un’informazione non pertinente alla tua richiesta».
Cosa c’è in più rispetto a ChatGPT?
Julia è basata su Gpt-4o di OpenAI grazie a un accordo con Microsoft, ed è stata sviluppata da Ntt data. Nonostante ciò, Julia è diversa da ChatGPT. «Non prende le informazioni da internet. Le fonti sono tutte ufficiali, verificate: Atac per i bus, Aeroporti di Roma per i voli, Trenitalia e Italo per i treni, il Comune per hotel e strutture».
Inoltre, Julia offre informazioni in tempo reale da fonti certificate: «Può dirti per esempio quanti pazienti ci sono in attesa al pronto soccorso, anche per codice di triage. ChatGPT non lo fa».
Ecco cosa cambierà con la versione aggiornata
La seconda release, prevista per maggio, punta a portare nuovi contenuti e maggiore profondità. «L’obiettivo è arricchire la base dati e renderla ancora più aggiornata in tempo reale».
Preiti sottolinea un esempio chiave: «La differenza tra sapere che c’è una mostra di Caravaggio e sapere se ci sono ancora biglietti disponibili è enorme. Vogliamo implementare questo tipo di servizio».
A fine 2025 è prevista anche un’evoluzione più strutturale, come l’implementazione dei servizi di Roma Capitale. L’obiettivo è quello di renderla anche uno sportello digitale per tutti.
I primi dati inediti
Nei primi 15 giorni di attività, dal 7 al 23 marzo 2025, secondo dati inediti di Roma Capitale, Julia ha registrato circa 53.000 conversazioni. Gli utenti unici stimati sono quasi 40.000. La quantità di segnalazioni ricevute è stata inferiore all’1%.
«È stato un passa parola. Ancora nessuno sa che Giulia è un numero di telefono, quindi non è nemmeno facile da trovare se non la conosci. Ma a maggio lanceremo la campagna pubblicitaria vera e propria».
Al primo posto tra gli ambiti più ricercati c’è la cultura (32%), seguita da eventi e spettacoli (31%) e dal mangiare e bere (18%). Al quarto posto c’è la mobilità e al quinto la sanità e sicurezza.
Per ora solo l’1% degli utenti ha chiesto informazioni sul Giubileo e il 3% sulle accommodation. Inoltre, il 91% degli utenti parla italiano, solo il 4% in inglese e spagnolo, il resto è attribuito ad altre lingue.
Un’iniziativa tutta romana
Non esistono progetti simili nelle altre capitali europee. «Madrid ha un assistente virtuale, ma è molto più limitato, si occupa solo di hotel e attrazioni. Londra, Parigi, New York? Non hanno niente del genere. Il fatto che Roma sia prima in questa tecnologia credo sia già una notizia di per sé».
Julia è solo un tassello di un mosaico più ampio di informatizzazione del comune di Roma. Come spiega Andrea Rossi, dell’ufficio della Comunicazione della Segreteria del sindaco Roberto Gualtieri: «Lavorare allo sviluppo di Julia fin dall’inizio ci ha spinti a riorganizzare e reingegnerizzare la fonte dei nostri dati, la Rome Data Platform. Qui confluiscono tutti i dati di Roma Capitale, ma anche di partner come Italo e Trenitalia. Il sistema funziona in modo che Julia possa accedere alla piattaforma dati direttamente».
Nel frattempo il primo aprile è stato attivato il 5G in nove stazioni della metropolitana. L’obiettivo è estendere la copertura a tutte le fermate entro il 2026.