Esclusiva

Maggio 15 2025
Hebdomada Papae: il notiziario in latino che racconta la Santa Sede

Un giornale radio settimanale in latino racconta le attività del Papa e della Santa Sede al pubblico

Le lingue cambiano, si trasformano, a volte scompaiono. Alcune evolvono rapidamente, altre restano legate a contesti molto specifici. È il caso del latino, oggi usato quasi esclusivamente nella Chiesa cattolica. Ma non solo nei documenti ufficiali o nella liturgia: dal 2019, Radio Vaticana trasmette ogni settimana un giornale radio in latino, chiamato Hebdomada Papae, che racconta le attività del Papa e gli eventi della Santa Sede.

L’obiettivo è quello di mantenere viva la lingua latina, lingua ufficiale della Chiesa cattolica, offrendo un’informazione concisa e accurata su ciò che accade nella Santa Sede e nel mondo ecclesiale.

«Hebdomada Papae, – cioè “la settimana del Papa” – è una trasmissione nata cinque anni fa», racconta Alessandro De Carolis, primo coordinatore del giornale radio. «L’idea fu del nostro direttore editoriale, Andrea Tornielli, che volle arricchire l’offerta linguistica della Radio Vaticana, oggi arrivata a ben 56 lingue. Tra queste, anche il latino, perché, come disse lui stesso, “non sarà la lingua ufficiale, ma è la lingua della Chiesa”. Così mi affidò la creazione del format, rimasto pressoché invariato nel tempo: due servizi principali e un paio di notizie brevi per una trasmissione settimanale di cinque minuti».

Il notiziario si concentra esclusivamente su quanto accade in Vaticano e attorno alla figura del Papa. «Raccontiamo ciò che fa il Papa e le notizie più rilevanti del Vaticano. Non usciamo da questo perimetro», spiega De Carolis. Il programma ha trovato ascoltatori in tutto il mondo: «Abbiamo ricevuto feedback persino dalla Corea. Sembra incredibile, ma in certe aree il nostro GR ha colmato un vuoto: molti broadcaster avevano smesso di trasmettere in latino. Così abbiamo raggiunto un pubblico insospettabile, anche in regioni dove non ti aspetteresti un interesse per questa lingua».

La pronuncia? Non è un dettaglio da poco. «Non esiste un’unica pronuncia del latino. Non abbiamo registrazioni antiche, quindi ci sono scuole diverse. Ad esempio, i tedeschi dicono gentes con la G dura, mentre in Italia si tende a pronunciare la G morbida. Abbiamo scelto di lasciare spazio a questa varietà, coinvolgendo colleghi con accenti diversi – dal Nord Europa alla Spagna, fino alla Francia – proprio per rappresentare la ricchezza culturale della nostra redazione», racconta.

La preparazione di ogni puntata è un lavoro di squadra. «Noi giornalisti della Radio Vaticana lavoriamo insieme all’Ufficio Lettere Latine della Segreteria di Stato. Ogni giovedì mandiamo i testi in italiano, e il venerdì riceviamo la traduzione in latino. Sono loro i veri professionisti della lingua: tra l’altro, tra loro parlano in latino anche nella vita quotidiana, proprio per esercitarsi».

Nonostante la brevità del notiziario, l’impegno è costante. «La scrittura del testo richiede circa un’ora. La traduzione da parte dei latinisti richiede un’ora e mezza o due. Il venerdì pomeriggio montiamo tutto, e il sabato il GR va in onda in diverse lingue. In italiano, la messa in onda è domenicale».

Dopo averlo coordinato per anni, oggi De Carolis ha passato il testimone a Eugenio Murrali, «un vero latinista, che ha insegnato latino e greco, ed è quindi perfetto per questo ruolo». De Carolis continua comunque a collaborare: «Quando serve, curo ancora qualche edizione. Mi diverte e lo faccio volentieri».

Hebdomada Papae si è affermato come un prodotto editoriale capace di tenere insieme tradizione e attualità, con uno sguardo globale e una voce antica.

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