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Esclusiva

Marzo 8 2020.
 
Ultimo aggiornamento: Marzo 17 2020
La difficile scelta di Adriano: “Resto negli Stati Uniti”

Il Coronavirus blocca viaggi e separa famiglie. La testimonianza di Adriano, romano a New York, che al contrario di molti ha deciso di non correre il rischio e di non partire per l’Italia

«Abbiamo avuto paura di rimanere bloccati all’aeroporto di Roma. La situazione in Italia si sta aggravando e credo che, prima di migliorare, dovrà peggiorare ancora. Per questo abbiamo deciso, per il momento, di non tornare in Italia». Queste le parole di Adriano, giornalista freelance romano. Nove anni fa si trasferisce in America per lavoro e diventa critico cinematografico. Sposa una donna americana. “Di gran lunga il mio festival di film preferito”, così la descrive sui social. Proprio in questi giorni, da quando l’emergenza Covid-19 si è diffusa in velocità, Adriano avrebbe dovuto prendere un aereo e tornare in Italia, a Roma, per far conoscere sua moglie al resto della famiglia.

Ma questo non è avvenuto. L’incontro con la donna “più importante della sua vita” dovrà attendere.

La coppia avrebbe dovuto fare prima una breve tappa a Londra, per incontrare la famiglia di lei, e poi trascorrere una settimana a Roma con quella di lui. «Riabbracciare ognuno i propri cari, che non vediamo da un anno e mezzo, avrebbe fatto bene a entrambi, ma soprattutto a me, lo confesso» racconta Adriano con tono commosso.

In seguito alla diffusione del virus il presidente americano Donald Trump ha cominciato a sconsigliare i viaggi in Italia, per poi decidere di bloccare tutti i voli della compagnia aerea American Airlines da e per Milano, fino al 24 aprile. È aumentato anche il numero di restrizioni ai voli e ai passeggeri provenienti dall’Italia. La compagnia aerea Alitalia, infatti, ha ridotto l’offerta di posti a bordo di oltre il 20% su tutta la sua rete, cancellando tratte dei collegamenti in tutto il mondo.

«Il problema» afferma Adriano «è che quando siamo arrivati a Londra abbiamo visto che le compagnie americane avevano iniziato a cancellare i voli da e per Milano e abbiamo pensato che la settimana successiva, quando saremmo arrivati a Roma, la situazione si sarebbe complicata. Così, da Londra, siamo tornati direttamente a New York». E aveva ragione, perché in effetti è accaduto proprio questo. Le restrizioni negli ultimi giorni sono aumentate. Il 7 marzo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato un decreto che impone nuove regole sull’ingresso e sull’uscita delle persone nei focolai del nord Italia.

Anche negli Stati Uniti, racconta Adriano, la situazione sembra stia diventando più seria. «In America le persone sono abbastanza allarmate per il virus, anche qui si sta facendo scorta di cibo dappertutto e le mascherine non si trovano praticamente più. L’allarmismo c’è» dice Adriano. Poi aggiunge: «Qui non vengono fatti tanti controlli quanti se ne stanno facendo in Italia e nel resto del mondo. Forse questo è il motivo per cui qui sono stati denunciati meno casi rispetto ad altri paesi. Stiamo a vedere come evolverà la situazione».

Sul modo in cui i media italiani stanno trattando l’argomento Coronavirus Adriano si dichiara “scettico”. «Ogni volta che negli Stati Uniti c’è un po’ di pioggia i media italiani parlano sempre di tempeste e tragedie climatiche. Sono molto scettico quando leggo notizie di giornali italiani. Per questo, a parte le informazioni di base e soprattutto i dati medici e specifici sul virus, cerco di leggere il meno possibile ciò che viene scritto a proposito dell’epidemia. Credo ci sia troppo allarmismo in Italia. Negli Stati Uniti, invece, l’approccio alla narrazione del virus è più specifico e meno drammatico».

Adriano, quindi, si è sacrificato. Ha deciso di non incontrare la sua famiglia nonostante la mancanza e la voglia di tornare nel suo Paese. E forse la sua scelta non è stata così sbagliata. Tutti noi dovremmo fare dei sacrifici. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato di recente che le scelte di ognuno peseranno su tutti e il Capo dello Stato Mattarella ha sottolineato l’importanza di “osservare le indicazioni del governo sul contagio e di avere, ognuno, senso di responsabilità”. Adriano lo ha dimostrato.