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Esclusiva

Marzo 10 2020
#UnDiaSinNosotras

In Messico le donne si sono letteralmente fermate , dopo la manifestazione dell’8 marzo, in sciopero contro il femminicidio e la disuguaglianza di genere

«Alerta,alerta,alerta al que camina, las luchas feministas por America Latina!», cantano le donne in tutto il Messico contro il femminicidio, la violenza di genere e la disparità salariale. Gridano di stare attenti a chi cammina perché la battaglia che portano avanti è una battaglia femminista per l’America latina. 

#UnDiaSinNosotras
volantino con alcune delle canzoni cantate durante la manifestazione

Le attiviste hanno organizzato #UnDiaSinNosotras, nome dato alla protesta in riferimento alla giornata di stop per le donne dalla vita normale, sui social network. Ma prima della giornata di sciopero si sono date appuntamento nelle piazze di tutte le città messicane con i cartelloni, una maglia viola e un fazzoletto verde.«Il colore viola è per la donna, il verde è per la legalità dell’aborto»,racconta Tony mostrando la sua foto a Puebla con il cartellone in alto e lo sguardo fiero, ha 20 anni e studia Giurisprudenza. «Sul mio cartellone ho riscritto l’inno del Messico e ho sostituto la parola “eroi” con “eroine”». 

#UnDiaSinNosotras
Tony con il suo cartello:”e i tuoi templi, i palazzi, le torri crollino con orrido strepito,
e le rovine restino proclamando: di mille eroi la Patria fu qui.”

Questo è stato uno sciopero unico per Tony e per le altre attiviste perché, per la prima volta, è riuscito a coinvolgere un grande numero di donne stanche di violenze e abusi. In Messico vengono uccise 10 donne al giorno, l’ultima vittima risale a qualche settimana fa ed è stata una bambina di 7 anni ritrovata morta in una discarica vicino Città del Messico.  «Noi vogliamo giustizia e abbiamo gridato per essa. Hanno scioperato donne con più di 80 anni proprio perché non vogliono che le nuove generazioni subiscano le stesse violenze di cui loro sono state vittime. La cosa più bella è che in piazza c’erano anche tanti uomini e bambini di tutte le età. Abbiamo cantato “Ahora qui estamos juntas” (adesso che stiamo insieme) possiamo vincere». 

“El 8 marchamos, el 9 paramos” (“L’8 marciamo, il 9 ci fermiamo”) c’è scritto sugli slogan che girano tra i social o nelle città.«Durante la giornata internazionale della festa della donna abbiamo gridato e cantato per le strade, abbiamo fatto casino per farci ascoltare.Il giorno dopo siamo state ferme: Non abbiamo lavorato, non siamo andate a scuola e non siamo uscite per fare spese. Tutto ciò per far comprendere quanto siamo importanti per il Paese», continua Tony in un italiano fluente, imparato durante il suo di scambio culturale in Italia, a cui aggiunge termini spagnoli o inglesi solo per farsi comprendere meglio. «Un giorno senza donna costa 7,4 milioni di pesos, la valuta messicana. Se ci fermiamo letteralmente la perdita sarà incredibile.Stiamo facendo la differenza».

#UnDiaSinNosotras

Secondo i dati del 2018 dell’OECD,Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica, il livello di occupazione in Messico ha un tasso del 43% per le donne e del 77% per gli uomini con un gap nel salario del 14%. «C’è una forte disuguaglianza sociale. Le donne sono pagate meno per fare lo stesso lavoro degli uomini e non esiste alcuna possibilità di avanzamento nella carriera. Gli unici ruoli che una donna può ricoprire sono quelli di madre e casalinga, ma quelli non sono pagati». Per questo motivo le donne messicane, che rappresentano più della metà della popolazione, hanno deciso di non  andare a lavoro il 9 marzo e far capire a tutto il Messico quanto siano fondamentali per l’economia del paese. 

«In molti dicono che questo sciopero sia stato solo un capriccio, non è così. Sappiamo bene cosa vogliamo:la fine delle violenze, poter camminare sicure per strada, l’aborto legale e la fine del traffico di esseri umani », dice Tony mentre continua a pubblicare gli slogan che ha cantato durante la manifestazione da casa perché anche lei , come tutte in Messico, ha deciso di non uscire e far sentire la sua mancanza il 9 marzo.