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Esclusiva

Aprile 9 2020
La Pasqua rischia di rimanere senza dolci

Il Covid-19 ha colpito le principali aziende dolciarie italiane che in questo periodo subiranno gravi perdite. Vendite online e consegne d’asporto possono rappresentare una soluzione vincente e il biscottificio FrollaLab ne è l’esempio

Quest’anno c’è il rischio che sulle nostre tavole non si possano trovare i tradizionali dolci pasquali. I più piccoli potrebbero rimanere senza le uova di cioccolato e le colombe potrebbero scarseggiare. Il pericolo che il Covid-19 blocchi un’intera filiera produttiva è reale. Secondo Confartigianato questo settore, con la chiusura forzata, rischia di perdere solo nel mese di aprile, 540 milioni di euro

Con l’hashtag #iononrinuncioalletradizioni, Teresa Bellanova, ministra delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha lanciato, tramite la sua pagina facebook, un appello alle grandi produzioni affinché, anche in questo periodo, assicurino ai consumatori i prodotti tipici. 

Non rinunciamo alle nostre tradizioni, anche a tavola

Tra poche settimane sarà Pasqua, e anche in questi giorni di emergenza, non dobbiamo rinunciare alle nostre tradizioni. Chiedo alla grande distribuzione di proporre ai consumatori ancora più prodotti della tradizione pasquale. E un invito per tutti: acquistiamo il nostro Made in Italy.#IoNonRinuncioAlleTradizioni

Geplaatst door Teresa Bellanova op Zondag 22 maart 2020

Il lockdown imposto alle pasticcerie artigianali creatrici in questo periodo dell’anno dei dolci pasquali, sta mettendo in crisi un intero settore produttivo e le difficoltà nell’adeguarsi in poco tempo alla vendita online e alle consegne a domicilio stanno creando seri problemi a queste aziende. 

Secondo l’Unione Italiana Food, la produzione di uova è stimata per un fatturato di circa 275 milioni di euro e quello delle colombe pasquali di circa 160 milioni di euro. Roberta Russo, responsabile comunicazione e media relations dell’associazione che rappresenta le principali aziende dolciarie italiane, spiega che le imprese, soprattutto quelle che incentrano la produzione su uova al cioccolato e lievitati da ricorrenza, stanno attraversano un momento veramente difficile: rischiano di perdere oltre il 40% del fatturato. 

I consumi sono in calo e potrebbe esserci un impatto forte anche sul fronte occupazionale. «Molto dipende dalle catene di distribuzione – chiarisce Roberta – i dolci di Pasqua, come uova e colombe, sono voluminosi e soltanto le catene più grandi, come quelle dei supermercati, riescono ad avere abbastanza spazio per valorizzare i prodotti. Le aziende che preparano dolci di alta gamma, invece, hanno i canali di vendita completamente bloccati perché le pasticcerie ed i caffè sono chiusi. Rimane la vendita online ma non tutti sono organizzati: il trasporto è spesso un problema. In più – spiega Roberta – ci sono imprese che incassavano soprattutto grazie ai prodotti d’impulso – quelli d’acquisto non programmato, la cui vista stimola la compera – che oggi sono in crisi.

«Avevamo due canali di vendita principali: quello del bar con le colazioni e l’acquisto diretto dei nostri dolci e il canale della distribuzione che serve i piccoli shop alimentari, le botteghe, le pasticcerie. Oggi il bar è chiuso e la distribuzione è azzerata perché è sospesa l’attività della maggior parte dei negozi a cui davamo i nostri prodotti»

A parlare è Jacopo Corona, 28 anni, fondatore con Gianluca di Lorenzo di FrollaLab, una cooperativa sociale che ha sede ad Osimo, cittadina in provincia di Ancona, nelle Marche. Il micro-biscottificio è nato due anni fa, grazie ad un progetto di crowdfounding regionale ed ha avuto subito successo. 

«Siamo partiti dai prodotti tipici del territorio e dalla volontà di riportare in auge le tecniche tradizionali della cucina marchigiana, poi abbiamo incontrato Silvia Spegne, mamma di un giovane disabile, e abbiamo scoperto che ci sono molte persone con disabilità che non riescono a trovare spazi adatti ad esprimere le loro potenzialità cosi, con l’obiettivo di produrre biscotti in modo artigianale e di inserire nel mondo del lavoro ragazzi con disabilità, è nato FrollaLab» racconta Jacopo al telefono con la voce ferma ed orgoglioso.

La Pasqua rischia di rimanere senza dolci
Il Team di FrollaLab

«La Pasqua per noi è un momento fondamentale – continua – e nella prima settimana di lockdown abbiamo venduto zero. Eravamo molto preoccupati, siamo una realtà giovane e non abbiamo grandi fondi alle spalle. I ragazzi, diciassette ad oggi, per questioni di sicurezza sono dovuti rimanere a casa subito dopo il primo decreto del Governo Conte. Non è stato facile: alcuni hanno capito la situazione, altri no. Ancora oggi ci videochiamiamo tutti i giorni. Poi Jacopo e Gianluca hanno avuto un’idea: investire i ricavi del periodo natalizio, che sono stati buoni, per avviare l’e-commerce. Il progetto era già nell’aria e si sono mossi subito. «Per adesso siamo rimasti solo noi a preparare i dolci, ed è dura, ma sta funzionando benissimo e siamo soddisfatti. L’anno scorso tra bar e la distribuzione nei negozi, avevamo venduto 270 colombe in tutto il periodo pasquale, ad oggi ne abbiamo già vendute 200, online». 

FrollaLab spedisce pacchi in tutta Italia e per la città di Osimo ed i comuni limitrofi ha attivato la consegna gratuita a domicilio. Grazie all’auto della Protezione Civile consegna le colombe solidali – a prezzo inferiore rispetto al solito – nelle case dei marchigiani che fanno richiesta.«Siano stati fortunati perché attorno a noi si è mossa tutta la comunità di persone che ci vuole bene» conclude Jacopo.