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Esclusiva

Dicembre 7 2020
La Bestia dagli artigli spuntati

Negli ultimi nove mesi, la popolarità sui social di Giorgia Meloni è cresciuta fino a superare quella di Matteo Salvini. In meno tempo e con meno soldi. I dati

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La macchina del consenso di Matteo Salvini ha reso la Lega il partito guida della destra italiana. Ma adesso la sua Bestia (così è stata battezzata la macchina comunicativa che si occupa della sua propaganda politica) sembra aver perso gli artigli. Non solo per l’esplodere della pandemia che ha sparigliato gli assetti della politica nazionale, ma anche per la crescita di un’altra formazione che esige la condivisione dello scettro sovranista: Fratelli d’Italia.

Salvini Meloni confronto
Giorgia Meloni

Donna, madre, cristiana
Con la sua comunicazione imperniata su una retorica diretta e nazionalista, Giorgia Meloni è stata capace di portare il suo partito a livelli di popolarità comparabili a quelli del Carroccio. In questo senso, i dati Facebook possono fungere da cartina di tornasole per stimarne la crescita. Prendendo come riferimento il tasso di condivisone mensile dei post prodotti dalle pagine pubbliche dei due leader sovranisti, si evince come i contenuti prodotti dalla guida di Fd’I abbiamo un maggiore tasso di share da parte degli utenti.

Da febbraio a marzo, i mesi in cui l’Italia faceva esperienza della prima ondata di coronavirus, le condivisioni totali dei contenuti prodotti dalla pagina di Giorgia Meloni crescono in maniera quasi verticale, superando quelle di Salvini del 59 per cento. Ciò è interessante, se si considera che l’account pubblico della politica romana ha meno della metà dei “follower” di Salvini: il 42% in meno per l’esattezza. Significa che la pagina Facebook del leader padano ha più del doppio di utenti che hanno deciso di mettere un “mi piace” o deciso di seguirlo, così da rimanere aggiornati sui contenuti che essa produce.

Nonostante la base meno ampia, l’account di Giorgia Meloni è riuscito a totalizzare più condivisioni tra gli utenti. Anche utilizzando i “like” per comparare l’andamento di popolarità, Giorgia Meloni sembra aver conseguito risultati migliori rispetto a Matteo Salvini.

+59%

A marzo, i post della Meloni sono stati condivisi il 59 per cento in più rispetto a quelli di Salvini

La leader Fd’I ha un numero totale di like per mese quasi sempre superiore rispetto all’omologo leghista, che risale la china solo a ottobre tornando in testa a novembre.

Salvini Meloni confronto
Matteo Salvini

Sovranismo sponsorizzato
Nonostante la base meno ampia, l’account di Giorgia Meloni è riuscito a totalizzare più condivisioni tra gli utenti. Anche utilizzando i “like” per comparare l’andamento di popolarità, Giorgia Meloni sembra aver conseguito risultati migliori rispetto a Matteo Salvini. La leader Fd’I ha un numero totale di like per mese quasi sempre superiore rispetto all’omologo leghista, che risale la china solo a ottobre tornando in testa a novembre.

La Bestia dagli artigli spuntati

La leader ex Alleanza Nazionale spende meno, posta meno, ma riesce a generare più interazione. Diverso è poi il modo in cui le due formazioni destinano i fondi da spendere in promozione. Nel caso di Salvini, tutta la spesa in contenuti sponsorizzati è assorbita dal profilo personale, segno di una promozione spiccata della sua figura di leader rispetto alla promozione generale della Lega come partito. Per sponsorizzare i contenuti della sua pagina, Fratelli d’Italia ha speso altri 80 mila euro: il doppio di quelli destinati a spingere i post della sua leader. Curioso poi, come per spingere i contenuti della pagina Lega – Salvini premier, non sia stato speso un euro.

La Bestia dagli artigli spuntati

La crescita del consenso
E così, grazie al suo costante lavoro di potenziamento della comunicazione social e ai toni bellicosi e polarizzanti dei suoi interventi, la leader di FdI ha drenato molto del consenso di Salvini, portando il suo partito dall’11,3% al 16% in 9 mesi, secondo i sondaggi condotti da Swg.

I risultati delle elezioni regionali di ottobre, inoltre, suggeriscono l’erosione del consenso leghista, lasciando la leadership del centrodestra traballante. E sebbene i dati parlino di una popolarità in ripresa per il Capitano, la sua Bestia farebbe meglio ad affilare le zanne se vuole mantenere la leadership all’interno del blocco sovranista.