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Esclusiva

Maggio 18 2020.
 
Ultimo aggiornamento: Maggio 20 2020
La popolarità di Giuseppe Conte: studio sui social media

L’andamento della popolarità del Presidente del Consiglio durante la pandemia è un’incognita. Social e analisi dati forniscono risposte contrastanti

N.B. Per consultare il dataset dettagliato, clicca qui

Il coronavirus ha favorito la popolarità del Presidente del Consiglio?L’obiettivo di questo approfondimento è verificare l’aumento di attenzione nei confronti di Giuseppe Conte da parte della popolazione italiana e, conseguentemente, la variazione del consenso nei confronti della sua azione politica nel corso della crisi sanitaria legata all’outbreak del Covid-19

Voci di tendenza (Google Trends)

La ricerca su Google Trends, impostata a partire da una fase di normalità (3 febbraio, registrati in Italia due soli contagi – i coniugi di Wuhan ricoverati allo Spallanzani), procede fino al 3 maggio 2020, coprendo un arco temporale di 90 giorni. Con questo strumento, l’intento è quantificare l’attenzione collettiva nei confronti del Presidente del Consiglio in relazione al Coronavirus. 

I parametri utilizzati come indice in relazione al fenomeno pandemico sono i decreti varati dal governo Conte II (“DPCM”); questa intenzione si riflette nei termini di ricerca utilizzati sulla piattaforma, “Conte”, “DPCM” e “Decreto”. Il grafico seguente (figura 1) mostra una stretta correlazione fra i tre elementi, con un’impennata delle tre curve in corrispondenza dei più importanti decreti relativi al contrasto dell’emergenza sanitaria (10 marzo – 16 marzo – 22 marzo – 10 aprile – 26 aprile, indicati sul grafico). Dal punto di vista personale, Conte registra il miglior risultato quando – volente o nolente – porta sé stesso al centro della scena denunciando le false dichiarazioni sul MES dei suoi avversari politici (Giorgia Meloni e Matteo Salvini).

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Per verificare il maggiore risalto del Presidente del Consiglio nei confronti di alleati e avversari, si è operato un confronto fra Conte e gli esponenti più in vista delle istituzioni nella fase di emergenza (il Presidente della Repubblica e il Ministro della Salute) e fra Conte e i leader dell’opposizione. La figura 2 (termini confrontati: “Giuseppe Conte”, “Sergio Mattarella”, “Roberto Speranza”) evidenzia come il Presidente del Consiglio sia nettamente il più cercato dagli italiani su Google. L’unico evento di risalto significativo del Presidente della Repubblica avviene in corrispondenza del fuori onda televisivo (“Giovanni, non vado neanche io dal barbiere”) del 27 marzo e della salita all’Altare della Patria in occasione della Festa della Liberazione (25 aprile). Il Ministro della Salute non emerge mai come figura di interesse su Google.

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Analogo risultato mostra l’andamento delle curve della figura 3 (termini confrontati: “Giuseppe Conte”, “Matteo Salvini”, “Giorgia Meloni”), con un picco coordinato al giorno 10 aprile (“Devo fare nomi e cognomi”) come ulteriore elemento di dipendenza dell’interesse nei confronti delle opposizioni dalle azioni del Presidente del Consiglio. I punti di sovraesposizione per Matteo Salvini sono legati all’approvazione dell’autorizzazione a procedere nei suoi confronti da parte del Senato per il caso Gregoretti (12 febbraio), una tematica completamente indipendente dalla pandemia, e all’indignazione popolare seguita al rosario recitato in diretta durante la trasmissione Mediaset “LIVE non è la D’Urso”.

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Riguardo il confronto con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, i risultati di Google Trends evidenziano come Giuseppe Conte sia il leader politico più cercato in tutte le regioni d’Italia (20 su 20).  L’interesse per il Presidente del Consiglio è particolarmente elevato nella sua terra di provenienza (Puglia), seguita da Calabria, Campania, Sicilia (zone dove il Movimento 5 Stelle ha fatto grandi risultati alle ultime elezioni politiche) e Toscana (unica regione del centro-nord in questa classifica). Salvini ottiene buoni risultati, pur se sempre inferiori a quelli di Conte, in quasi tutto il nord Italia (Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Veneto, zone dove la Lega è forte, ed Emilia-Romagna), mentre Giorgia Meloni è inferiore a entrambi i rivali in ogni regione. La leader sovranista registra picchi di interesse nel centro-sud (Sardegna, Basilicata, Umbria, Marche e Lazio, curiosamente ultimo della Top 5 nonostante sia feudo elettorale di Fratelli d’Italia). 

La predominanza di Giuseppe Conte emerge anche dall’analisi dei termini di ricerca a questi correlati: “Decreto”, “nuovo decreto”, “fase due”, “coronavirus”, tutti legati alla fase di emergenza e ai DPCM. Le parole correlate evidenziano che a Salvini e Meloni vengono associati termini marginali rispetto al dibattito sociale sull’emergenza, se non addirittura termini riconducibili a Conte stesso.

Salvini è associato a temi vicini ai cattolici e all’Europa (“Chiese”, “Pasqua”, “Aborto”, “Eurobond”) e alla data “27 febbraio”. Questo perché, in quella giornata, il leader della Lega chiedeva a gran voce di «Accelerare, riaprire, ripartire» (quando ancora l’emergenza Coronavirus era in fase embrionale e ben lontana dall’assumere le dimensioni imponenti dei mesi di marzo e aprile), parole di cui gli viene chiesto conto in diverse occasioni. Giorgia Meloni risente molto del confronto con il Presidente del Consiglio e Salvini, oltre che della polemica sulla paternità del MES (“MES 2012”, “Governo 2012” e, ancora più eloquenti, “Conte contro Salvini e Meloni” e “Conte Salvini Meloni”). La parola “Guccini” fa riferimento alla querelle fra la politica e il cantautore relativamente alla versione rivisitata di Bella Ciao che l’artista emiliano aveva presentato in occasione delle commemorazioni del 25 aprile, in cui la paragonava ai fascisti assieme a Matteo Salvini

Twitter Archiver e WordClouds

Come e quanto parlano gli utenti Twitter del premier Conte e delle misure di contenimento intraprese dal governo? Per capirlo si è analizzato il periodo compreso tra il 2 e il 12 maggio, considerando l’inizio della Fase 2 lo spartiacque ideale tra pre e post 4 maggio. Nella prima parte del lavoro l’analisi è comparativa, verifica dunque le occorrenze relative ai tre leader Conte, Salvini e Meloni. La seconda si concentra invece sui termini “Conte”, “governo” e “lockdownextension”. È qui che, con qualche incertezza, il gradimento nei confronti del presidente del Consiglio cresce di pari passo con l’inizio dell’agognata Fase 2. 

Le chiavi di ricerca (“Conte” “Salvini” “Meloni”, “Conte”, “governo” e “lockdownextension”) sono state impostate nella rule di Twitter Archiver, poi si è proceduto a incollare i testi dei tweet su wordclouds.com e, successivamente, a creare un istogramma relativo a ogni ricerca effettuata. 

Dall’analisi emerge come il Covid-19 e le misure di contenimento applicate dal governo abbiano accresciuto la popolarità del premier, in particolar modo al confronto con i due avversari politici (Salvini, Meloni). È quanto evidenziato anche dal sondaggio condotto dalla Ipsos di Nando Pagnoncelli del 9 maggio,  secondo cui il premier dopo il 4 maggio ha raccolto il 65% dei consensi.

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 Il Paese vuole ripartire, come mostrato da Pagnoncelli sul Corriere della Sera. A favore della riapertura sono il 58% degli italiani, il picco è raggiunto a Nord-Est con il 70% dei cittadini favorevoli, tra cui spiccano artigiani e commercianti (65%) ed elettori dell’opposizione (75%). Preferirebbe invece prolungare la chiusura e scongiurare il rischio di nuovi contagi solo il 24% delle persone. Pagnoncelli fotografa un paese incerto e pessimista, solo il 14% ritiene che l’economia si riprenderà già dal prossimo anno, il 26% crede avverrà entro cinque anni dalla pandemia che ha scosso il mondo. Un dato che, si legge sul Corriere, «per una volta non appare influenzato dalla condizione professionale o dalle preferenze politiche.»

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Si potrebbe concludere che nei momenti di crisi sanitarie e stravolgimenti economico-sociali il popolo si stringe attorno alla guida politica del momento. Di conseguenza, provvedimenti e misure adottati dal governo in carica polarizzano l’opinione pubblica e l’opposizione, rafforzando o travolgendo l’esecutivo. Gli italiani hanno voglia di riprendere in mano la loro vita, le loro attività e i contatti sociali a lungo bloccati per il dilagare dell’epidemia. La popolarità del premier potrebbe rivelarsi duratura o effimera, solo i giorni che seguono potranno dirlo.

Sentiment Analysis (Meaning Cloud)

Per analizzare il gradimento complessivo di Giuseppe Conte, si sono scelte 8 date in cui il Presidente del Consiglio ha tenuto discorsi pubblici: 9 marzo, 11 marzo, 16 marzo, 24 marzo, 28 marzo, 1 aprile, 10 aprile e 26 aprile. La piattaforma social utilizzata per la verifica è stata Twitter.

La popolarità di Giuseppe Conte: studio sui social media

Attraverso lo strumento di data scrapingGetOldTweets3 (scritto in codice Python), si è proceduto all’estrazione di 1500 tweets cinguettati nelle ore immediatamente successive alle singole conferenze stampa, ottenendo in questo modo 8 dataset da 1500 tweets, uno per giorno, in formato “.csv”. Dopo aver caricato i file su Fogli di Google, si è proceduto all’utilizzo del tool “Meaning Cloud”, attraverso il quale è stato attribuito a ogni tweet un valore qualitativo: “P” se positivo nei confronti del Presidente del Consiglio, “N” se negativo, “NEU” se neutrale, “P+” se molto positivo, “N+ se molto negativo”; ai tweet non comprensibili per l’algoritmo è stato attribuito il valore “NONE” e sono stati conseguentemente scartati dai dataset. In seguito all’asseegnazione dell’attributo qualitativo a ogni tweet, si è proceduto attraverso l’uso della formula “count.if” (“CONTA.SE”) a quantificare la numerosità di ogni singola variabile; successivamente, attraverso la formula “switch”, si è attribuito a ogni variabile un valore ponderato di tipo numerico: +1 a P, -1 a N, 0 a NEU, 2 a P+ e -2 a N+. Si è infine proceduto, attraverso l’utilizzo della funzione “sum” (“SOMMA”), a sommare le variabili per ottenere un valore complessivo: dove questo valore dà risultati positivi, il sentiment relativo a Giuseppe Conte è considerato positivo; dove questo valore assume segno negativo, il sentiment è considerato negativo.

Il grafico conclusivo mostra l’andamento della popolarità del presidente in corrispondenza delle conferenze stampa tenute dal 9 marzo al 26 aprile. La popolarità di Conte cresce in occasione del discorso dell’11 marzo. Il Paese è spaventato dall’avanzare dell’emergenza. La chiusura totale (salvo poche eccezioni) delle attività produttive e ludiche riscuote consenso: questa sembra rispondere al bisogno di sicurezza dei cittadini, nonostante comporti un sacrificio e una riduzione inedita delle libertà personali. Il gradimento verso Conte scende però nelle conferenze successive, quelle che annunciano i provvedimenti economici, e scende ancora maggiormente nella conferenza del 24 marzo. L’annuncio di sanzioni economiche in caso di violazione della quarantena è recepito non favorevolmente da un’Italia provata da due settimane di lockdown. 

La popolarità di Giuseppe Conte: studio sui social media

Gli avvertimenti del Presidente arrivano forse nel momento più critico dell’emergenza. I numeri delle persone denunciate per aver violato il lockdown si contano in decine di migliaia, ma si tratta di una percentuale pur sempre esigua rispetto al totale della popolazione. Gli italiani si stanno comportando generalmente bene, ed è forse anche per questa ragione che accolgono con scarso entusiasmo le parole di Conte. Il gradimento nei confronti del premier risale con l’annuncio degli aiuti ai comuni e si impenna fino a raggiungere il picco massimo alla  conferenza del 1 aprile, in cui viene annunciata l’estensione del lockdown fino al 13 aprile. I dati sull’epidemia, tuttavia, continuano a non essere confortanti: la curva dei contagi non accenna a scendere. L’incremento di tweet favorevoli mostra che c’è comprensione del momento di emergenza. Si accetta di proseguire la quarantena, gli utenti apprezzano la cautela del governo nell’attendere ancora prima di allentare le misure restrittive.

La curva dei consensi scende ripidamente con la conferenza del 10 aprile. L’attacco alle opposizioni provoca il venir meno della coesione politica nazionale, polarizza il pubblico dei social che per questo si spacca sulla mossa di Conte, scatenando le fazioni opposte a quella governativa. Il gradimento verso il presidente scende infine in picchiata e raggiunge il suo minimo con la conferenza del 26 aprile. L’annuncio della fase 2, a partire dal 4 maggio, lascia l’amaro in bocca. Poche le attività che ripartono, a scatenare le polemiche è soprattutto la decisione di consentire le visite ai congiunti, decisione giudicata poco chiara e troppo restrittiva, corretta ed estesa nei giorni successivi. La polemica con parte del governo (Italia Viva) e con i cattolici sulla riapertura delle cerimonie religiose aumenta le reazioni negative nei confronti di Giuseppe Conte, la cui popolarità media durante la quarantena ha comunque segno positivo (+61,5).