Attenzione! Questo articolo è stato scritto più di un anno fa!
!
Esclusiva

Maggio 6 2021.
 
Ultimo aggiornamento: Maggio 7 2021
Le piattaforme, luce nella notte • Zeta Numero 3 | Maggio 2021

Il periodico della Scuola di Giornalismo “Massimo Baldini” della Luiss Guido Carli su notte e piattaforme

In questo numero di Zeta: le piattaforme e la loro evoluzione. La notte e i suoi protagonisti, dai medici ai giocatori di poker. E ancora, gli esteri, la Guida di Zeta alla moda del futuro e i consigli di lettura del mese.


Progetto grafico: Mattia Giusto, Livia Paccarié, Gian Marco Passerini, Chiara Sgreccia

Editoriale di presentazione di Francesco Stati

Se c’è una cosa che questa pandemia ci ha insegnato è che non si può più fare a meno delle piattaforme. La musica, le informazioni, i film, persino la spesa: ce n’è ormai una per ogni cosa e, se non esiste, state certi che arriverà presto. Il Covid-19 ha accelerato un processo che, a dire il vero, è in atto da molti anni: i piccoli venditori scompaiono, schiacciati dal peso dei giganti. La novità, semmai, è che lo scontro si è spostato in rete, insieme alla nostra quotidianità.

Il numero completo è disponibile nel player qui sotto:

Quando le piazze di paesi e città si sono svuotate a causa del virus, è sulle agorà virtuali che ci siamo riuniti. Isolati da un nemico invisibile, abbiamo trovato rifugio e conforto sui social network. Se questa pandemia fosse avvenuta anche solo 20 anni fa, saremmo stati tutti soli, perduti, costretti in bolle di ferro, aggrappati a un solo telefono da litigarci con tutta la famiglia. 

Ma Facebook, Twitter, Instagram e i loro fratelli ci hanno permesso di creare casse di risonanza, organizzare flash mob, cantare per farci coraggio, condividere passioni e problemi con amici vicini e lontani, stringere nuovi legami, finire serie TV per cui non c’era mai tempo, perfino di scoprirci cuochi dilettanti. Tra riunioni infinite, videochiamate interrotte, relazioni frantumate dall’assenza di contatto fisico, la rete ci ha aiutato a guardare oltre, nonostante tutto. 

Non ci siamo fermati neanche durante il lockdown: in un modo o nell’altro, le piattaforme ci hanno dato la vita. E anche da mangiare, tra il lavoro instancabile dei riders e le grandi catene di supermercati che portavano la spesa a casa di chi non poteva uscire.

Oltre al contatto fisico, ciò di cui più ci ha privati il Covid-19 è la notte. È intorno a lei, vittima del virus, e alle piattaforme, protagoniste di mesi bui, che ruota questo numero del periodico di Zeta, ideato dai ragazzi della Scuola di Giornalismo “Massimo Baldini”. 

Se per qualcuno, come i medici delle terapie intensive, tra giorno e sera non cambiava nulla, altri si sono trovati a fare i conti con una solitudine inattesa e crudele: i lavoratori della strada. I giovani, animali della notte, sono stati ingabbiati in regole nuove, a loro sconosciute, come il coprifuoco. Misure che, per salvare vite, hanno spento fuochi forse irripetibili. Per qualcuno, movida. Per loro, vida.

Ma forse, ciò che più si è perso delle ore piccole è il sentimento. Di notte si dorme, si sogna, si riflette dopo una giornata di lavoro intenso, si trova rifugio e conforto, si scrivono editoriali come questo. Stare sempre connessi ci ha derubato, direbbe Ugo Foscolo, dell’imago della fatal quïete, che ci aiuta a tornare in contatto con le secrete vie del cor. Una quiete che, dopo oltre un anno di vite stravolte, appare sì cara per dare nuova forza al nostro spirto guerrier e ripartire con slancio verso un nuovo giorno.


ZETA – Periodico della Scuola Superiore di Giornalismo “Massimo Baldini”. Supplemento di Reporter Nuovo. Reg. Tribunale di Roma n. 13/08 del 21/01/2008

Direttore responsabile Gianni Riotta | Condirettori Giorgio Casadio, Alberto Flores d’Arcais | A cura di Mattia Giusto, Chiara Sgreccia, Erika Antonelli, Gian Marco Passerini

Redazione Viale Pola, 12 – 00198 Roma | Stampa Centro riproduzione dell’Università | Contatti 0685225358 giornalismo@luiss.it