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Esclusiva

Dicembre 3 2021
Il libro “Il campo di battaglia. Perché il Grande Gioco passa per l’Italia” di Maurizio Molinari (La Nave di Teseo)

Il saggio è stato presentato a Roma con la presenza del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini presso il palazzo dell’Istituto Affari Internazionali.

“Non è la prima volta che un portavoce del Cremlino è così aggressivo con il lavoro che noi svolgiamo. In precedenza, era avvenuto quando ero direttore de La Stampa e per quell’occasione devo ancora ringraziare il Ministro Guerini non solamente per la solidarietà ma anche l’efficacia della risposta che diede alle autorità russe nel difendere la libertà di informazione nel bel mezzo della pandemia”. È quindi con dei ringraziamenti che si apre l’intervento del Direttore di Repubblica Maurizio Molinari alla conferenza per presentare il suo nuovo saggio, presieduta dal Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, il presidente dell’IAI Ferdinando Nelli Feroci e la responsabile di Ricerca nell’Area Europa dell’IAI Nicoletta Pirozzi

Le parole del Direttore fanno riferimento a due avvenimenti che rappresentano il tema centrale del saggio e sono legati ad una generale “aggressività russa contro i giornali italiani”. Molinari spiega che la risposta del portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ad un suo editoriale intitolato “La morsa di Putin sull’Unione Europea”, similmente alla reazione del generale della Difesa Igor Konashenkov contro uno speciale del La Stampa il 3 aprile dello scorso anno, sembrano far parte di una “strategia sofisticata, diversa da quella che abbiamo conosciuto nel 900 e che comporta l’applicazione e l’uso di nuove tecnologie”, componendosi di attività – tra cui gli attacchi alla stampa – volte a portare scompiglio nel paese, in modo da diversificare il più possibile le posizioni dell’opinione pubblica nei confronti della Russia. Come ha dichiarato anche il premier polacco Morawiecki in un’intervista alla BBC “la Russia e i suoi alleati vogliono cambiare il panorama geopolitico e disunire l’Unione Europea”, chiedendo perciò agli alleati NATO “di svegliarsi”. 

L’elevato livello di interesse riservato all’Italia dai nuovi fronti di minaccia per l’Occidente è dovuto, spiega Molinari, al tentativo di Russia e Cina di rafforzare la protezione dei loro interessi legittimi internazionali nel Mediterraneo, creando così una zona di inferenza e di interazione con il nostro paese. Se, come ricorda la Responsabile Pirozzi, nell’Aprile 2020 i sondaggi indicavano Russia e Cina percepiti dall’opinione pubblica come paesi amici dell’Italia in contrapposizione a Francia e Gran Bretagna, il ministro Guerini oggi ribadisce e conferma il posizionamento italiano sull’asse fondamentale con particolare attenzione “a una revisione del concetto strategico nel contesto dell’Alleanza Atlantica”. 

Tra le più importanti argomentazioni del libro, Molinari sostiene come l’Italia possa aspirare a un ruolo centrale all’interno della NATO, grazie a una nuova credibilità dovuta all’elezione di Draghi come Presidente del Consiglio, all’impegno con la Francia per costruire una “difesa europea compatibile con l’Alleanza Atlantica”, e al comportamento adottato in Afghanistan, dove l’Italia ha espresso il suo dissenso rispetto alle decisioni americane nei limiti del rispetto delle regole dell’Alleanza. Anche il Recovery Fund, da cui “bisogna partire per combattere la Cina”, insieme al riscatto dello Stato nel rispondere alla pandemia dovrebbero portare allo sgretolamento dei fenomeni nati da interferenze esterne, come populismi e autocrazie. È per risolvere questi problemi comuni a tutte le democrazie che Biden insieme a Draghi propone un nuovo modello di multilateralismo basato sull’alleanza delle democrazie, con il proposito di contrastare le minacce interne utilizzate dai “nemici dell’Occidente” come strumenti per indebolirle.