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Esclusiva

Gennaio 10 2023
Pop rock e leggerezza dissacrante: riecco i Baustelle

La band è tornata con un nuovo singolo e un tour primaverile nei club già sold out, in attesa dell’uscita del nuovo album “Elvis” prevista per il 14 aprile

Ammiccanti e allo stesso tempo provocatori. Un po’ snob e molto pop. Contro il mondo mentre lo indossano. Lo avevano annunciato – con tanto di mini tour nei club primaverile finito sold out in pochi giorni – ma ora è realtà: i Baustelle sono tornati.

Il nuovo singolo Contro il mondo arriva dopo un’assenza lunga quasi 5 anni e anticipa il disco in uscita il 14 aprile intitolato “Elvis“. Dopo l’ultimo album, L’amore e la violenza – Vol. 2 (2018), si erano presi una pausa per dedicarsi ai rispettivi progetti solisti ma ora Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini sono tornati insieme a cantare la quotidianità, partendo dalle ridicole contraddizioni delle ipocrisie contemporanee.

«Essere contro il mondo e invece averlo addosso in 120 mq di parquet», il ritornello è una stilettata allo stile di vita contemporaneo, sferrata con nonchalance e posa plastica. Parlano di loro, dell’ambiente artistico, di tutti noi. Raccontano, un po’ sbeffeggiandolo, un modo di vivere presunto alternativo, fatto di invece degli stessi stereotipi che vuole negare.

 «Svegliarsi tardi la mattina criticare il grande vuoto, la sinistra che non c’è», vestiti in stracci da «punkabbestia chic», «farsi di yoga e qualche droga», per poi comunque «supplicare di essere popolari». E se il brano sancisce il loro ritorno «al criticismo e rock’ ‘n’ roll’», è una critica senza spocchia o superiorità, tanto «siam tutti uguali, cani nel deserto» e non c’è nessuna ragione di prendersi sul serio. Anzi forse il messaggio arriva proprio perché la realtà è cantata con leggerezza dissacrante e motivetti orecchiabili: «Woo-ooo-ooo-hoo».

Come ha specificato la stessa band, Contro il mondo racconta una parabola, una specie di storiella d’amore immersa nel mondo di oggi, dal quale attinge la linfa e la stessa ragion d’essere. Il mondo incarna i dettami della moda, il socialmente accettato, il costume del momento da imitare «come una forma portatile di verità» e venerare «come una fredda tascabile divinità» che, nel dubbio, ha sempre ragione e detta scelte e personalità da indossare. Nemmeno la fine della storiella d’amore è vissuta con dolore e il tradimento è preso con filosofia. Basta cambiare maschera, stereotipo e un po’ stile di vita purché rifletta il mondo, purché sia conforme ai nuovi canoni. È sufficiente abbandonare le vecchie ipocrisie e prendersi le nuove, «andare a bere a cazzeggiare in un caffè», scegliere se farsi di «coca, coca-cola o caffè chiaro» e «canticchiare le canzoni estive». E non ci sembra nulla di osceno, non è un problema essere in contraddizione.

La musica entra in testa al primo ascolto. Il ritmo, l’alternarsi delle voci di Bianconi e Bastreghi , la solita maestria metrica. Sono tornate anche la sonorità delle origini, quel pop rock un po’ vintage che è il loro marchio di fabbrica, la chitarra elettrica di Charlie fa surf e, nel video, i giochi di luce in bianco e nero. Insomma, sono tornati i Baustelle, con un pezzo che scalda la scena, in attesa del tour e del nuovo disco. Woo-ooo-ooo-hoo.

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