Attenzione! Questo articolo è stato scritto più di un anno fa!
!
Esclusiva

Gennaio 10 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Gennaio 17 2023
Nella morte di Vialli il vaccino non ha alcun ruolo. E nemmeno nell’incremento delle prognosi oncologiche

In seguito alla morte di Siniša Mihajlovic il 16 dicembre e quella di Gianluca Vialli risalente al 6 gennaio, tornano all’attacco complottisti e anti-vax

Nella morte di Vialli il vaccino non ha alcun ruolo. E nemmeno nell’incremento delle prognosi oncologiche

Siniša Mihajlovic e Gianluca Valli sono i due calciatori deceduti nell’ultimo mese per gravi malattie: leucemia mieloide acuta nel primo caso e tumore al pancreas nel secondo. Ma in seguito alla loro morte, e soprattutto alla notizia del peggioramento della salute di Vialli a dicembre, si sono diffuse sui social diverse teorie cospirazioniste che legano la sua morte alla terza dose di vaccino somministratagli nell’ottobre del 2021. Tra coloro che hanno rilanciato il complottismo su Vialli, anche l’ex senatrice Bianca Laura Granato su Facebook.

Il 4 gennaio su Twitter era in tendenza #NessunaCorrelazione, l’hashtag utilizzato ironicamente nell’ultimo periodo dagli utenti di Twitter anti-vax per sostenere che esista una correlazione tra i casi di tumore e le morti dovute a “inspiegabili” malori – definite “in aumento” – al vaccino contro l’infezione da covid-19.

La notizia

Scorrendo i tweet con l’hashtag #NessunaCorrelazione si trova un articolo di Sabino Paciolla del 5 gennaio 2022 dal titolo “Quante vite hanno davvero salvato i vaccini covid?” con il quale il “cultore di materie economiche e finanziarie” – come si definisce nella bio del suo blog – suggerisce che l’aumento della mortalità rilevata nei casi di malori e tumori è dovuta ai vaccini da covid-19. Secondo l’articolo, se da una parte i vaccini proteggono dall’infezione della malattia, dall’altra sarebbero la causa di morti per eventi avversi: “Anche se il vaccino salvasse davvero 20 milioni di morti da covid, non sarebbe efficace se portasse a più di 20 milioni di morti per eventi avversi” e dunque “la mortalità per tutte le cause in seguito all’introduzione di un vaccino è l’unico modo razionale per valutare l’efficacia del vaccino, perché ci dice se i benefici del vaccino superano i rischi”. Questa argomentazione è rilanciata sulla base di un articolo pubblicato dal sito Where are the numbers?, responsabile di alimentare teorie cospirazioniste attraverso la distorsione dei dati.

Byoblu, partendo da questo assunto, pubblica il 9 gennaio un articolo intitolato “Cancro e vaccino, una delle sviluppatrici Biontech ammette possibili correlazioni” con cui l’autrice Arianna Graziato svela che in un’intervista alla testata tedesca Walt Katalin Karikó, la biochimica autrice degli studi fondamentali sull’RNA, dichiarerebbe apertamente la correlazione tra vaccini e tumori con la frase: “è chiaro che ogni vaccinazione ha degli effetti collaterali”.

Il debunking della notizia

Secondo i dati ufficiali la media dei morti per malori improvvisi in Italia non è aumentata nel lasso temporale in cui sono stati messi a disposizione della popolazione i vaccini covid-19. Questo vuol dire che non è possibile dimostrare alcuna correlazione tra la somministrazione al vaccino e le morti per malori improvvisi. Il motivo per cui sembrano essere aumentate negli ultimi tempi è legato alla narrazione che se ne fa e non ai numeri.

Allo stesso modo secondo la Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro in Italia, non solo è sbagliato dire che i vaccini aumentano il rischio di sviluppare o peggiorare i tumori, ma sostiene il contrario. “I vaccini mRNA sono indicati per i pazienti con un sistema immunitario immunodepresso o in chemioterapia e sono considerati sicuri ed efficaci” si legge sul sito ufficiale della fondazione. Dunque, le cure antitumorali non sono una controindicazione alla vaccinazione e anzi “le linee guida internazionali prodotte dalle società scientifiche di oncologia medica (ESMO, ASCO) e le raccomandazioni italiane (AIOM) sono tutte concordi: i malati di cancro devono vaccinarsi appena possibile perché i rischi che corrono in caso di infezione sono molto elevati”. Sebbene la loro efficacia sia leggermente minore nei pazienti oncologici (75% contro il 90% di efficacia della popolazione generale), il tasso di mortalità del covid nelle persone affette da tumori arriva fino al 61%, un dato estremamente elevato se comparato all’incidenza del covid nella popolazione generale. Il motivo per cui potrebbe apparire, ad una lettura superficiale dei dati, che le morti dei pazienti oncologici vaccinati stiano aumentando è innanzitutto legato al fattore dell’età. In generale i pazienti oncologici sono “più anziani della media della popolazione”, ma soprattutto è stato “il blocco, nel corso della pandemia, di tanti programmi di screening o all’interruzione o ritardo nella somministrazione di alcuni trattamenti oncologici. Tutte circostanze che potenzialmente portano a più casi di tumore e a diagnosi in fase più avanzata e quindi più difficili da curare e trattare con successo”.

Zeta, sito di informazione della Scuola Superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” – Luiss Guido Carli è un supplemento di Reporter Nuovo, testata giornalistica legalmente registrata presso il Tribunale di Roma (Reg. Tribunale di Roma n. 13/08 del 21 gennaio 2008), al cui interno è stata istituita un’unità Zeta Check con lo scopo di verificare i fatti, che pubblicherà regolarmente rapporti sull’accuratezza fattuale delle dichiarazioni di personaggi pubblici e istituzioni e affermazioni ampiamente diffuse in formato testo, visivo e di altro tipo, incentrate principalmente su dichiarazioni relative a questioni di interesse pubblico. Il suo lavoro editoriale non è controllato dallo Stato, da un partito politico o da una figura politica. La testata non è destinataria di finanziamenti da fonti statali o politiche per svolgere giornalismo di servizio pubblico.

Leggi anche Eutanasia in Canada per eliminare gli «esseri umani improduttivi». Ma è bufala“.