La notizia
Nel pomeriggio del 12 gennaio 2023 il canale Telegram Guerrieri per la Libertà ha diffuso un video che mostra un incendio in una chiesa ortodossa ucraina che il post commenta così: «Nel villaggio di Ovadnoe, regione di Volyn, l’abate si è rifiutato di trasferirsi dal Patriarcato di Mosca al Patriarcato di Kiev. I militanti del “Praviy Sector” [gruppo dell’estrema destra ucraina, ndr] hanno dato fuoco al tempio per rappresaglia». La notizia è ripresa da alcuni canali russi che la stavano diffondendo nelle stesse ore, tra cui Solviev Live, il canale che fa capo a Vladimir Soloviev, giornalista russo molto vicino a Putin, ma si tratta di una fake news.
Il debunking
Secondo il post, l’edificio si troverebbe nella città di Ovadnoe, nella regione di Volinia. Praticando una ricerca per immagini su Google con un frame del video, vengono fuori una serie di articoli che raccontano di un incendio scoppiato nell’edificio in foto. Tuttavia la chiesa che appare nelle immagini non si trova nella regione indicata, bensì nella città di Novoaleksandrovka, nella regione di Dnipropetrovsk, a oltre 900 km di distanza dal luogo indicato nel post: è la Chiesa di San Teodosio di Chernigov. Inoltre l’incendio risale al 19 gennaio 2021, oltre un anno prima dello scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina. L’articolo pubblicato dal sito dell’Eparchia di Dnipropetrovsk nel gennaio 2021 racconta dell’intervento dei vigili del fuoco, non specifica le cause dell’incendio e non parla mai di un’azione dolosa da parte dell’estrema destra ucraina e non lo lega in alcun modo alle tensioni tra i due patriarcati. Altri siti come Dnipro.depo e Ukranews.com avvalorano la stessa versione, il secondo riporta anche il comunicato del servizio stampa del Servizio di emergenza statale.
Il verdetto
Quella riportata da Guerrieri per la Libertà è dunque una notizia falsa che potrebbe essere legata alla decisione del presidente Ucraino Volodymir Zelesnky di proibire l’attività di culto a quella parte di chiesa ortodossa ucraina rimasta legata al patriarca di Mosca, duramente criticata dal Cremlino e dai media vicini al presidente russo.
Leggi anche: No, non c’è una “guerra per procura” tra Stati Uniti e Russia
Zeta, sito di informazione della Scuola Superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” – Luiss Guido Carli è un supplemento di Reporter Nuovo, testata giornalistica legalmente registrata presso il Tribunale di Roma (Reg. Tribunale di Roma n. 13/08 del 21 gennaio 2008), al cui interno è stata istituita un’unità Zeta Check con lo scopo di verificare i fatti, che pubblicherà regolarmente rapporti sull’accuratezza fattuale delle dichiarazioni di personaggi pubblici e istituzioni e affermazioni ampiamente diffuse in formato testo, visivo e di altro tipo, incentrate principalmente su dichiarazioni relative a questioni di interesse pubblico. Il suo lavoro editoriale non è controllato dallo Stato, da un partito politico o da una figura politica. La testata non è destinataria di finanziamenti da fonti statali o politiche per svolgere giornalismo di servizio pubblico.