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Esclusiva

Febbraio 10 2023
Amadeus diventa Batman sui muri di Sanremo

L’artista Giovanni Saldì omaggia la città con opere dedicate alla nuova edizione del festival

Il colore rosso acceso del neon Ariston illumina i volti dei passanti che si fermano davanti all’ingresso del teatro, o di chi marcia in un via vai continuo alla ricerca della sua star preferita. Eppure è quando quell’insegna rossa si spegne, quando la musica non c’è e la città diventa silenziosa, che avviene la magia: incappucciati e di nascosto, gli artisti di strada appendono immagini cartonate dei volti più famosi del festival. Così Chiara Ferragni diventa una Venere di Botticelli e Amadeus un Batman pronto a vegliare sulla città.

«Ci vogliono cinque ore nella notte per appendere le nostre opere» afferma l’artista e restauratore di opere d’arte Giovanni Saldì, che realizza le idee dallo street artist John Sale, sparse tra i vicoli di Sanremo.

Ci sono Amadeus, Fiorello e Morandi che corrono verso il 73° festival seguiti dalle tre co – conduttrici: Francesca Fagnani, Paola Egonu e Chiara Francini. Ci sono i Maneskin, Mahmood e Blanco e forse presto ci sarà anche il vincitore di questa edizione.

Giovanni Saldì
John Sale e Giovanni Saldì – La Ferragni Venere

Come vengono realizzate le opere?

«Gli artisti si rivolgono a me con le loro idee e io le realizzo nel mio studio in Piemonte con pigmenti di origine naturale in polvere. Una volta create le opere, loro le appendono per la città, di nascosto, durante la notte».

Sono vere e proprie opere d’arte quelle che realizza Saldì, tutte a mano, con la minuzia e l’accuratezza di un ritrattista. Un lavoro che impiega almeno un mese di lavoro. «Per fare queste operazioni non c’è margine d’errore. Le opere vengono attaccate al muro con la massima accuratezza perché poi non possono essere staccate».

Saldì non incolla fisicamente i disegni, ma è lui l’artista anche di tante magnifiche opere di John Sale che si trovano in tutta Italia e si concentrano su temi sociali e di attualità, come la donna iraniana che si taglia i capelli in piazza Castello a Torino.

Amadeus diventa Batman sui muri di Sanremo
Giovanni Saldì e John Sale – dalla parte delle iraniane

«John Sale ha voluto rappresentare la Ferragni come una venere, perchè lei stessa spiega che il corpo della donna non deve generare vergogna o colpa. Rappresenta la femminilità delle donne, la loro sensualità pura e semplice senza stereotipi ne oggettificazioni».

«Abbiamo voluto rappresentare Amadeus, Gianni, Fiorello e le co-conduttrici che corrono verso il festival. Amadeus, come direttore artistico, è in testa al gruppo, quale trascinatore di Sanremo e di tutti gli importanti messaggi a cui è legato: lui recettore del costume, della società e di ciò che avviene attorno a noi».

In piccolo, ma in piedi sull’insegna dell’Ariston, c’è anche il grande giornalista Vincenzo Mollica, che ha apprezzato l’omaggio al punto da ricondividerlo anche sui social.

 
 
 
 
 
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Divertente e vero è anche il ritratto del direttore Stefano Coletta, rappresentato come “Santo Patrono dell’Ariston”: «Avevamo fatto una mostra sulle mie opere chiamata “San -To” che celebrava l’unione tra Sanremo e Torino. Dall’unione di queste due sillabe mi è venuta l’idea, ma il disegno che vedete per le strade di Sanremo è l’originale. Alla mostra abbiamo realizzato dei santini per non spoilerare l’opera e li abbiamo anche regalati a Coletta, Amadeus e alla Ferragni!».

Una street art apprezzata, appoggiata dalla stessa città di Sanremo e dai curiosi che fotografano e ammirano le opere per le strade. «Domenica mattina ci è piaciuto confonderci tra il pubblico e vedere la reazione delle persone che fanno foto e condividono sui social. Ci piace sentire i loro commenti, senza mostrarci, senza scoprirci, come guardando da una finestra».

«Può essere capita o meno, ma l’arte di strada è sempre un sacrificio nel pensarla e nel darla alle persone, che sono quelle che poi decidono il valore dell’opera, la interpretano e la ridanno alla comunità con i valori che ne traggono».

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